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Il Giorno dopo...

Ho portato Carlotta all'asilo. Michele è sparito nel nulla ed io inizio a preoccuparmi seriamente di dove sia e cosa cazzo c'ha in testa questo.
Simone a quel messaggio non ha risposto. Poco fa sono dovuta tornare a casa per prendere una cosa che mi sarebbe servita in sala. Apro il portone per uscire è mi becco Simone davanti ai miei occhi.

“che ci fai qua?” mi guardo intorno e lo tiro dentro casa. Era impazzito? Gli avevo chiesto è vero di vederci ma piazzarsi qui davanti a casa mia era una pazzia..

“non vedevi l'ora di vedermi ed eccomi” risponde ridendo.

“tu sei pazzo! Ok avevo detto che ne avevo bisogno, ma ti sei fiondato qui!»

« tu hai scritto io mi sono mosso. Volere e potere signorina»

« dimmi che non ti ha visto nessuno!» avevo l'ansia che sarebbe scoppiato di tutto. Alla scuola non sapevano di Carlotta è sarebbe potuto uscire la qualunque. Nessuno sapeva nemmeno che io e Michele non stavamo insieme, nonostante lui non lavorasse più con me.

«ehi, calmati. Non mi ha visto nessuno tranquilla»

« non posso permettermi grandi sparate Simo. Michele non lavora più con me ma non sanno che non stiamo più insieme quindi...» mi prende le mani avvicinandolo a me.

«pensa a ciò che vuoi tu ogni tanto. Non a quello che gli altri pensano di te. È anche se fosse che esce che non stai più con Michele, non muore nessuno. Non devi dare spiegazioni nemmeno al tuo vicino Emma sulla tua vita privata. » mi dice sorridendomi. Decido di abbracciarlo.

“buongiorno comunque ” mi dice.

« buongiorno»  rispondo ci guardiamo negli occhi e scatta un bacio, è più bello da quello di ieri. Mi accarezza il viso mentre mi bacia e mi da un senso di protezione mai provata prima.

“oh questo si che un buongiorno!  ” esclama staccandosi, ma, è a due millimetri dalla mia faccia. Il bello di Simone che ti dice le cose guardandomi negli occhi e li capisco se mente o no.

....

Abbiamo fatto colazione insieme. Alla fine ho deciso di non fare nessun allenamento ho detto ai ragazzi di riposarsi. Un giorno libero per molti farà bene. Visto che alla fine stiamo tante ore dentro la casa.

«marco quanti altri biscotti vuoi? Sicuro che poi a pranzo mangi?» gli chiedo guardandolo con la mano ancora dietro al pacco di biscotti.

“ovvio che mangio scema e che amo i pan di stelle ”

“ah molto bene, mi sa che tra te e Carlotta sarà una bella lotta sui biscotti ”

“piacciono anche a lei” mi dice sedendosi sul divano e abbracciandomi da dietro.

“ci va matta. Non me ne lascia mai neanche uno. » rispondo cercando di non pensare alla posizione in cui ci troviamo.

“andiamo bene!  ” sorrido e mi bacia il collo spostandomi i capelli. Ha già capito il mio punto debole.

“mhm! Simone per favore! » gli dico.

“perché? »

“xke devi, sai già quale il mio punto debole ed è presto porca miseria! ” lui ride e mi bacia una guancia.

“come siamo scurrili! »

“non sono scurrile se tu che mi agiti”
Inizia a ridere. Ecco forse ha capito che mi piace più di quanto immaginava, ma brava Emma complimenti!!

“sai che quando tu sgami sei ancora più bella?  »

“non mi sono Sgamata!» dico come una bambina.

“oh no solo un pochetto ahahahah”

“ti odio ” gli dico replicando. Lo stavo davvero odiando in senso buono però.

“io ti voglio bene come la mettiamo?» chiede.

“non metti proprio niente” ecco doppi sensi pure ma si Emma figuracce a gogo.

“peperoncino meraviglioso sei” mi bacia e sembrò una quindicenne. Ma vi prego che qualcuno mi salvi!

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora