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“mamma perché è andato via Simone?” mi chiede guardandomi triste. Era per questo che lo tenevo distante da Carlotta perché lei ci avrebbe messo poche ore a volergli bene.

“doveva chiamare un amico ”

“e tu ci credi mamma” mia figlia di 5 anni che fa domande da ventenne.

“non lo so” le dico, la vedo mangiare il cornetto. Non so per cosa c'è rimasto male, forse il fatto di non portare Carlotta a scuola o sul punto che lui mi ha detto che sono innamorata e non ho saputo rispondere. Mi alzo dalla tavola non ho fame, butto il latte nel lavandino, pulisco il visino di Carlotta, ci cambiamo e la portò all'asilo. Vado a danza e spingo la porta.

“Simone sta già provando da solo” mi dice Anna l'addetta della pulizie. Strano non mi avesse aspettato. I ragazzi oltretutto non sono ancora arrivati.

“grazie” le dico. Arrivo in sala e sta ballando da solo per davvero. Entro e vedo che si ferma.

“ciao” mi dice blocca la musica

“mi spieghi che ti è preso stamattina avevi detto colazione insieme e poi sei scappato”

“te lo detto dovevo chiamare un amico”

“Simone non sono scema! Non è assolutamente vero.

“se ci eri diciamo arrivata prima stamattina mi avresti fermato” mi risponde arrabbiato. Non sto capendo!

“Simo, seriamente, che cazzo ti prende? Ieri tutto bene stamattina no. ”

“Emma non voglio passare in secondo piano. Io non voglio sentirmi la tua ruota di scorta. Se vuoi Michele fai pure non sto qui a guardare te che stai con me in realtà però vuoi il padre di tua figlia. - ma non era così -  stamattina sembrava come se i sentimenti che ci sono tra me e te li provassi solo io. ”

“ma non è vero ” gli rispondo

“beh! Lo hai fatto credere perché quando ti ho detto che sono quasi innamorato come pensavo lo fossi pure tu ti sei irrigidita. ” lo guardò. Devo dirgli tutto. Non posso continuare a fingere che manchi qualcosa alla relazione. Deve sapere di Michele e delle mie paure.

“siediti”

“eh”

“siediti” fa come gli dico e lo faccio anche io “a Michele piace giocare a carte, è entrato in un brutto giro, io sapevo che lo faceva con gli amici ma poi quando ci siamo lasciati perché non andavano d'accordo,  mi ha confidato che aveva perso un sacco di soldi con il gioco d'azzardo che non riusciva ad uscirne e  che gli strozzini lo cercavano x i soldi. Gli assistenti sociali lo hanno saputo  e cosi ci hanno portato davanti a un tribunale, il giudice ha affidato a me la bambina e Michele la può vedere solo due settimana in un mese. Lui ora è uscito dal giro ma quei pezzenti vogliono i soldi e io ho paura x Carlotta, lui vorrebbe vederla di più e lei lo stesso ma non posso lasciare fare a lui come vuole devo proteggerla Simone. E oggi quando mi hai chiesto di portarla all'asilo, non era una questione contro di te, solo che non voglio arrivare lì è vedere la gente con gli occhi sbarra e che dica a Michele guarda quella se messa con un altro e tu rimarrai solo”

“Emma prima o poi doveva succedere! Non puoi di certo rimane zitella a vita perché la gente parla, lo diranno adesso, lo diranno tra 5 anni.”

“tu non sei inutile, sei importante per me. Non è assolutamente vero quello che pensi Simo.”  mi butto tra le sue braccia e mi stringe. Mi sentivo a casa adesso. Avevo una tremenda paura che sarebbe successo qualcosa prima o poi.

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora