31.

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Emma si siede sul divano mentre continua a piangere, Michele se ne va. Dove cazzo andrà questo? Io boh! Non non mi muovo. Sento ancora quella parole dalla mia testa «NON SONO DI NESSUNO». Ora come ora vorrei scappare tornare a Lecce e non aver cominciato nulla. Era quello che non speravo accadesse sentirmi ferito un altra volta.

“Simone” i poliziotti si allontanano per delle verifiche credo, siamo soli. Non mi muovo “Simo ” alzo lo sguardo ma poi lo riabbasso, si avvicina e mi prende la mano ma la spostò subito. “ti pregò ”

“sai che hai detto poco fa? No perché mi sa che non te ne sei resa conto”

“lo so ho sbagliato”

“mi sono sentito piccolo dentro come se...”
Mi interrompe subito senza farmi parlare.

“come se...niente. Simo niente, ho bisogno di te, io adesso e anche più avanti, ho sofferto un sacco dalla fine della storia con Michele e non voglio accada di nuovo..sto investendo dei sentimenti perchè ti amo” era la prima volta che me lo diceva. In un altro contesto sarei stato felice. Adesso? Sembra tutto un po' a metà!

“perché hai detto quello allora?”

“volevo che la smettesse di darti colpe che non hai” è contradditoria questa cosa ci sono tanti modi di dire delle cose. Perché azzardare a dire che non è mia. Ok non è un oggetto certo, ma è la mia ragazza. O almeno credevo.

“potevi trovare un altro modo Emma ”
Si siede sopra le mie gambe e appoggia il corpo sul mio petto la testa sulla mia spalla.

“ti pregò scusa” prende la mia mano e la intreccia con la sua. “abbracciami ti pregò, non voglio che sei freddo con me” respiro e poi l'abbraccio stringendola a me. Sinceramente non saprei che dirle. Ha esagerato è ora mi sento anche di troppo. Avrei voluto che accadesse altro non questo.

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora