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Tre mesi dopo

Ormai è passato un sacco di tempo Emma ed io stiamo un sacco bene insieme conciliamo tutto lavoro e casa. Mi sono affezionato un sacco a Carlotta, Emma è andata a prenderla all'asilo e io sono a casa a preparare il pranzo ormai viviamo insieme. Non ci riuscivo più a starle lontano.
Il telefono squilla. “amore” e ora che succede. Rispondo. Cosa è successo adesso?

“amo” sento un pianto fortissimo “emma che succede? ” domandò preoccupandomi.

“carlotta non è all'asilo. Non so cosa è successo. Non lo so perché non è qui. ” è nel panico più totale.

“ Emma che stai dicendo? Stamattina l'abbiamo accompagnata insieme” era la prima volta che l'accompagnavamo insieme, Emma non si sentiva mai pronta oggi si è fatta coraggio.

“Simo, non c'è mia figlia. Non è qua!”  stacco il telefono mi metto in fretta e furia in macchina, è arrivo all'asilo.
Appena mi vede corre verso di me.

“amore” le dico.

“Simone ti pregò! Dove sta Carlotta?” urla e piange.

“Emma respira la troviamo” le dico. In qualche modo uscirà la verità. Voglio essere lucido perché lei non lo è.

“MI AVEVI PROMESSO CHE NON CI SAREBBE SUCCESSO NULLA, E INVECE NON È VERO, MI HAI MENTITO. VEDI? QUA NON C'È! CARLOTTA NON È QUI! L'HANNO PORTATA VIAAAAA!” mi urla piangendo.

“Emma calmati oh” la richiamo respira a fatica e piange “emmaaaaa calmatiiiiii la troviamo Carlotta adesso torniamo a casa. ”

“vo..glio mia fi..glia” singhizza e piange mi guarda.

“amore te la riporto a casa te lo prometto. Chiamo il mio amico e li chiedo se può avvicinarsi. È risolviamo questo problema. ” accompagno Emma alla macchina quando l'insegnante di questa mattina mi ferma.

“scusi” mi volto.

“mi dica”

“lei è il papà di Carlotta ? ” faccio sedere Emma in macchina chiudo lo sportello.

“no sono solo il fidanzato della madre ”

“non so se la signora abbia capito, ma la bambina noi l'abbiamo affidata ad un ragazzo, diceva di essere lo zio aveva con se un autorizzazione con la firma della signora” Scuotò la testa. Non era possibile.

“ma come possibile Emma non ha fatto nessuna firma a nessuno, non ha fratelli ma una sorella”

“mi dispiace noi pensavamo di si” queste danno una bambina di quattro anni al primo che esibiscono una firma pure falsa.
Non so che dire furioso salgo in macchina. Emma continua a piangere. Michele c'entra sicuro! Se lo prendo lo faccio fuori. Cazzo c'entra sua figlia nelle sue cazzate. Non doveva metterla in mezzo. Non avrebbe dovuto nemmeno permettere a dei coglioni di minacciare Emma e la bambina tempo fa. Che razza di uomo sei?

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora