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Il giorno dopo

Siamo dal ginecologo. Mi stanno per fare l'ecografia non vedo l'ora di rivivere l'esperienza. Sentirlo muoversi. Carlotta non era movimentata solo qualche calcetto qui e li.

"stai bene " Simone si preoccupa sempre di come sto. Anche se stamattina ho notato che era lui quello strano.

"si amore tranquillo " facciamo l'ecografia. Simone piange come un bambino a sentire il suo cuoricino.

" è meraviglioso!" esclamò

" è nostro figlio "

"si " lo bacio e usciamo dall'ospedale. Le emozioni sembrano aumentate. Non pensavo di tornare a vivere questa cosa. Arriviamo a casa e trovo Carlotta che gioca con Michele.

"mamma ma dove stavi?

"dovevamo fare una cosa io e Simone" le dico sorridendo.

"che cosa? " chiede curiosa. Il mio ragazzo la prende in braccio e ci sediamo sul divano.

"dobbiamo dirti una cosa" batte le mani e sorrido.

"quindi parlate "

"che ci dovete dire" dice Michele sedendosi nella poltrona proprio la accanto a noi. Ero agitata adesso. Non sapevo come entrambi avrebbero potuto prenderla.

"sono incinta "

"che vuol dire mamma? "

"che mamma e Simone presto diventano genitori e tu avrai un fratellino o una sorellina non sarai più sola" confesso. Guardandola saltarmi addosso poco dopo. Poi urla.
"siiiiiii finalmente papà haiii visto?" Michele sorride.

"auguri ragazzi"

"grazie "

"mamma dobbiamo chiamare la nonna e andare a milano glielo dobbiamo dire " mia madre si era spostata qualche giorno giù credo che aspetto prima di farle venire un infarto.
"con calma amore" sorrido a vederla super contenta Simone mi bacia una guancia.

Simone

La giornata era andata tutto ok. Michele era uscito con Carlotta per una passeggiata. Resto in salotto mentre Emma sta stirando una delle mie camicie. Fisso il telefono con l'interno quel messaggio che mi ha lasciato senza parole. Non sapevo che avesse ancora il mio numero. Soprattutto che aveva da dirmi? Non ci sentivamo più!

" tu mi devi dire cosa ti passa per la testa? Non provare a dire niente perché ti sto tirando il ferro da stiro addosso. " respiro. Non le avevo detto proprio nulla.

" mia sorella mi ha scritto ieri notte"

" quando volevi dirmelo?" stacca la spina.

" non lo so. Sinceramente non so nemmeno che vuole"

" non le hai risposto?" scuoto la testa " sei scemo per caso?"

" no Emma. Io... Non voglio stare male di nuovo. Io con loro non c'entro più nulla. Perché dovrei stare a sentirla?"

" perché è tua sorella imbecille. Se vuole parlarti vuol dire che è importante"

" se è invece una trappola solo per farmi sentire peggio di prima. Magari, vuole solamente dirmi che sono un pessimo fratello"

" se non vai a questo appuntamento non lo saprai mai. Non puoi stare così. Rispondile e dille dove vederci. Simo non perdere questa occasione" respiro non molto convinto. Riprendo il telefono che avevo appoggiato sul divano, è scrivo: « qualunque cosa tu debba dirmi non so quanto sia importante. Vediamoci al bar vicino a una scuola di danza, domani ti mando l'indirizzo. Ciao»

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