23.

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“allora siamo pronte ”

“ovvio Simo” mi dice Carlotta, la prendo in braccio mi lascia subito un bacio sulla guancia.

“allora andiamo no?” Emma sorride. Annuisco e poi le dico: “andiamo ”

Usciamo insieme di casa, passiamo la serata a cena fuori sembriamo una vera famiglia. Carlotta è una bambina buonissima e dolce come Emma. Non conosco Michele, potrei pensare tante cose di lui visto quello che mi ha raccontato Emma ma voglio evitare i pregiudizi nei suoi confronti.
Ci siamo spostati in spiaggia che è vicino al ristorante, i fari del ristorante illuminano tutto e vediamo Carlotta correre come una pazza. Le piace.n

“sono felice” mi dice lei guardandomi negli occhi. Le stringo la mano. Avevo bisogno di sentirmi dire anche questo. Se non era pronta a quelle parole. Renderla felice era quello che desideravo di più.

“emma io..” guardo un attimo Carlotta. Vorrei dirgliele, ma poi forse è troppo, non credo sia giusto affrettare le cose.

“tu??”

“no niente lascia stare..” mi stacco da lei e mi allontanò un po. Avrei rovinato tutto stasera me lo sentivo. Carlotta si butta per terra sulla sabbia ridendo fortemente. Si divertiva con poco.

“Simone, fermati, tu cosa? Che vuoi dirmi?” tutte queste domande mi mettono agitazione.

“stai tranquilla, non é di grave” seguo con lo sguardo Carlotta che si bagna i piedi nel bagno asciuga.

“vuoi dirmi cosa ti prende? Andava tutto bene fino a poco fa!”

“TI AMO” ecco lo detto.

....

Le ho riaccompagnate a casa e Carlotta è crollata in macchina.
Dopo il mio «ti amo» Emma mi ha abbracciato e non voleva staccarsi più, in realtà mi ha detto che anche lei crede di essersi innamorata ma devo darle tempo per capire bene i suoi sentimenti. Ci tiene a me e si sente al sicuro. Questo mi basta realmente. È stata una giornata meravigliosa.

“ci vediamo domani?”

“chi ti molla più”

“bello sei”

“sta dormendo come un angioletto, riesci a portarla a casa ”

“si tranquillo nessun problema sono solo due le scale da fare.”

“va bene” mi bacia.

“amore chiamami quando arrivi a casa” la guardò. Sbarrò gli occhi per quella parola. Non ci potevo credere. Lo aveva detto davvero?

“come mi hai chiamato??”

“amore” sorrido e la bacio con passione. Non mi staccherei mai.

“AMORE MIO” le dico staccandomi a due passi dalle sue labbra.

sono tua” mi bacia a stampo scende dalla macchina prende Carlotta attraversa il marciapiede e poi vedo che entra dentro mi saluta con la mano e appoggio la schiena sul sedile. Sono innamorato tanto e neanche mi rendo conto di cio che sta succedendo.

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora