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Parcheggio sotto quella che era casa mia prima di scappare definitivamente. Le scene di quel giorno si fanno vive davanti ai miei occhi. Mio padre che mi urlava che ero un misero ragazzo che voleva essere un ballerino, solamente le femmine ballavano. Io avrei dovuto essere uno che avrebbe portato avanti l'azienda. Mi diceva che ero un ragazzino moccioso. Quel sogno si sarebbe dovuto rompere in fretta. Mia madre che stava in silenzio, lui che mi accompagna alla porta con tutta la mia roba il giorno dopo.
Sento gli occhi pungermi. Emma mi guarda.

“Simo”

“ è troppo forte tutto questo”

“ se non te la senti possiamo andare via. Sara capirà." Mi dice respiro.

“ no. Devo affrontare questo posto. " Annuisce. Carlotta scende dall'auto non appena Emma le sgancia le cinture una  volta che è scesa anche lei. Caccio le lacrime dentro al mio corpo. Scendo anche io dalla macchina è raggiungo le mie donne. Suoniamo al campanello.
Denise la governante ci apre. Si blocca nel vedermi, è poi scoppia a piangere. Mi abbraccia lasciandomi un po' freddo.

“ signorino, quanto tempo. Non sa quanto io abbia sentito la sua mancanza in questi anni. Come s'è fatto bello!” fa nascere in me un sorriso.

“ anche lei è splendida. Anzi è ancora più giovane di come l'ho lasciata.”

“ non sapevo che sarebbe tornato. Sua sorella non mi ha detto nulla, ecco.. sua madre non è nemmeno qua." Abbassa la testa.

“ Denise, la prego, so tutto non faccia così. Possiamo entrare?” annuisce.

“ certo. Venite” non le avevo nemmeno presentato Emma. Una volta dentro, mi blocca, niente era cambiato. La casa era uguale a come l'avevo lasciata. Solo qualche quadro mancante. “suo padre non è in casa da un po'. Sono rimasta solo io perché sua madre ha deciso di non licenziarmi mentre gli altri sono stati messi alla porta poco prima che suo padre andasse via con la nuova fidanzata. ” respiro. Non mi sarei aspettato tutto questo.

“ mia sorella?” chiedo. Mi sentivo anche di troppo.

“ sta per rientrare. È stata chiamata stamattina dall'ospedale, serviva un piccolo cambio a sua madre” la guardo.

“ mia madre non è in coma?”

“ si signorino. Ma ogni tanto chiedono un cambio di pantaloni e robe varie che io sappia. ” mi sembrava strano, perché di solito quando si è in coma si resta nudi più o meno perché il corpo non è in grado di fare i bisogni.

“ lei è sicura di aver sentito di aver bisogno del cambio”

“Simone” Emma mi richiama. Volevo essere sicuro di non ricevere una fregatura. Solo per riportarmi a casa.

“ sento che c'è qualcosa che non torna” vedo Denise abbassare la testa. “ è così?”

“ signorino..." Sta per dire qualcosa quando Sara entra in casa.

“Simone sei già arrivato?”

“ presto per capire che mi stai prendendo in giro. ” scuote la testa.

“denise puoi andare ok ?”

“ va bene signorina. È stato un piacere rivederla. ” dice andando via. Emma prende in braccio Carlotta che non stava capendo niente.

“ non era la presentazione che avrei voluto. - dice - Sara piacere.”

“Emma piacere mio”

“ lei è... Tua figlia?”

“ Sara, lei è Carlotta la figlia di Emma avuta da un'altra relazione ma è come se fosse mia figlia. ”

“ lo sai che sei bellissima?”

“ grazie” sorride.

“ mi puoi spiegare cosa succede?”

“non succede niente. Ti stai allarmando per niente. ”

“oh certo! Dici alla governante del cambio quando in realtà chi è in coma ha un camice dato dall'ospedale. Possibile che non ci sia mai nessuno a dire la verità. Ero venuto per capire non per litigare?” sto perdendo la pazienza. Emma decide di seguire la strada che aveva fatto la governante per tenere lontana nostra figlia. Non le avevo ancora spiegato nulla della mia vita.

“ io non ti ho mentito. Non ho detto alla governante che la mamma sta morendo. Così le dico del cambio, perché è buona e non fa domande. Sono stata chiamata perché stanotte ha avuto una crisi respiratoria. Sono riusciti a destabilizzarla. Non ti ho nascosto niente Simone!”

“ mi sembra tutto così difficile. Crederti mi viene proprio complicato. Tutti questi anni sei stata in silenzio, avresti potuto scrivermi un messaggio dove dicevi che c'erano cose importanti da dirmi. Così dal nulla. ” affermò.

“ hai ignorato ogni mia chiamata. Non sono cose da dire per messaggio Simone. È una cosa che ti avrebbe sconvolto in ogni caso. Chiedevo a Davide di dirmi dove eri: lui mi diceva che tu gli avevi chiesto di restare in silenzio. In due mesi potevo avere un aiuto in più se tu alzavi quella cazzo di cornetta. ”

“ tu lo sai bene perché non lo facevo. Non puoi rimprovermi di quelle cose. ”

“ ti sto solo dicendo che avrei voluto una tua spalla per sollevarmi. ”  mi appoggio al muro. “ Simone mi devi credere: io ti voglio bene. Sei mio fratello. Mi sei mancato un sacco in questi anni. La mamma è stata male quando papà è andato via, io ero con lei e adesso mi sento sola. Ho bisogno di te. ” respiro.

“ giuro che se mi dici anche solo una bugia per me non esisti più. ”

“ d'accordo. ” respira “ possiamo smetterla di ammazzarci e fare questo pranzo con calma. Tu, io e le tue donne. Ho voglia di conoscerle entrambe. E poi.. c'è il nuovo arrivo. ” sorrido.

“ va bene” rispondo. La seguo è arriviamo dove Emma e Carlotta si trovavano esattamente nel giardino dove sono cresciuto. Con loro due c'è anche Denise che chiacchierava con Emma. Forse era arrivato il momento della svolta.

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora