15.

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Mi porta a casa. Dopo il bacio eravamo entrambi imbarazzati non sapevamo che dire. Non saprei nemmeno cosa pensare.
Una volta sotto casa mia, parcheggia, spegne la macchina e mi guarda.

“ci vediamo domani allora”dico. Sto per scendere

“emma aspetta ” mi sfiora il polso che torno subito indietro. Una scarica di brividi percorre la mia schiena. Cosa mi sta succedendo?

“che cosa ha significato il bacio di prima? » mi domanda a brucia pelo.

“non lo so ” rispondo. Non so davvero che significato dargli. Sicuramente l'ho voluto senza dubbio, ma lui è il mio assistente mi ero promessa di non innamorarmi più di qualcuno dentro il mio stesso lavoro.

« è impossibile che tu non lo sappia»

«Simone non lo so. Non so tu cosa ti sia messo in testa. Un bacio non significa chissà che cosa. » mi guarda scioccato. Non avrei dovuto dirlo.

« quindi tu ti baci il primo che ti capita no? »

« non ho detto questo! Ci conosciamo da un mese soltanto. Tu sei... Senti non puoi chiedermi a quest'ora cosa significa un bacio. Ho la testa che mi frulla! »

« non ti ho chiesto quale significato dai a un bacio qualsiasi. Ma a quello che ci siamo dati adesso. Emma a me piaci ok! Ma non posso farmi delle idee mentali se poi tu non vuoi» sbuffo.

“ho paura va bene? Avevo promesso a me stessa di non mettermi più con persone che avrebbero fatto parte del mio stesso lavoro. Invece.. tu sei il mio assistente. Esattamente come Michele. Finirà come con lui è io non voglio stare male. Non più. Ora ho anche Carlotta da badare. Non posso pensare di farti entrare nella mia vita così dal nulla. È una che si affeziona subito alle persone e sapere che poi svaniscono ci sta male. » affermò nervosa. Devo scendere da questa macchina adesso!

“ Emma, guarda che provare di nuovo dei sentimenti per qualcuno che non sia Michele non è un reato. Se provi a dare una possibilità ad una persona non vuol dire che succederà lo stesso. Non siamo tutti come lui. Io non sono lui» mi dice cercando il mio sguardo che non trova perché non ho il coraggio di guardarlo. Mi sento quasi spoglia da tutto con lui.

“marco non sai quello che ho passato, non puoi saperlo. Te lo detto poco fa ho paura sono stata male. »

« vuoi davvero pensare di racchiudere qualcosa di bello che può nascere in una scatola senza provare a viverlo?»

«Simo è se va male? È se Carlotta ci resta male? È se soffro di nuovo? È se non ti andrò più bene? Cosa succederà? Io non lo so... » mi prende la mano accarezzandola.

« guardami - non lo faccio - Emma, non sono lui. Non so cosa esattamente sia successo, ma non sono come lui. Io ci tengo a te. Dimmi che non ti piaccio e mi faccio da parte»

« non posso dirtelo!» sorride

“ io sono con te. Con tutta la calma del mondo affronteremo Carlotta e tutto quanto. Ma dammi almeno la possibilità di farlo. ” mi fa nascere un sorriso.

“grazie” gli dico. Aveva un po' compreso il mio stato d'animo è cercava di farmi capire che andare avanti non era sbagliato. La paura mi mangiava viva però. Gli bacio una guancia, scendo dalla macchina e lo saluto con la mano.

...........

Non riesco a dormire, non faccio altro che pensare al nostro bacio. Tengo stretta a me Carlotta che dorme tranquillamente, beata lei. Io invece non ci riesco proprio. Mi alzò e vado in cucina mi faccio un tè.
Mi è piaciuto quel bacio lo rifarei altre mille volte ma il fatto che sia il mio assistente mi blocca. Ho paura una fottuta paura. Bevo un sorso di tè,  guardo la foto di me con carlotta eravamo a Valmontone e c'era anche Michele quel giorno ed eravamo veramente felici. Tutto si è rovinato con quelle cavolo di scommesse. Appoggio la tazza nel lavandino e torno in camera.

“ti penso. Sei nella mia mente, domani vediamoci prima. Ne ho bisogno” gli scrivo questo messaggio e poi mi addormento.

La voglia di rincomiciare. 🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora