CAPITOLO 14

425 21 0
                                    

Finisco di scrivere e comporre la canzone per Alice verso le 14:00. Poi torno a casa e mangio, dopo aver fatto una doccia rigenerante. Non riesco ancora a credere che ora sono libero. Libero dal male, libero dagli ostacoli. Ora posso cantare, posso sognare e sperare che i miei desideri si avverino.
Ho promesso ad Alice che ci saremmo visti molto presto, infatti voglio andare a trovarla oggi.
Decido di farle visita, quindi indosso dei jeans neri e una felpa bianca ed esco di casa.
Prendo la metro e dopo una ventina di minuti arrivo a destinazione.
Rivedere l'ospedale dove ho vissuto per una settimana mi fa un certo effetto.
Prendo coraggio ed entro.
Il cuore mi batte all'impazzata, non vedo l'ora di rivederla.
Saluto i dottori e comunico che sono qui per fare visita ad Alice.
Salgo al secondo piano e attraverso il corridoio, proprio come la prima volta.
Alice è sul letto, dorme.
I suoi genitori sono fuori dalla sua stanza ad aspettare che si svegli. Li saluto educatamente ed entro in camera.
Mi avvicino a lei in silenzio, per non svegliarla. Mi ci siedo accanto e le prendo delicatamente la mano.
"Quanto mi sei mancata" sussurro.
Anche se non ci vediamo soltanto da ieri, mi mancava vederla attraversare il corridoio per venire a trovarmi, con il suo viso pallido e le sue gambe stanche.
Le do un bacio sulle labbra e rabbrividisco al contatto. Sono ghiacciate, aspettavano sicuramente che fossi io a riscaldarle.

CREDICI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora