CAPITOLO 45

391 21 5
                                    

Usciamo da casa mia e propongo l'idea ad Alice.
"Ali, non pensi che sia il caso di andare a vivere insieme? Ora avremo anche un bambino e con tutti i soldi che abbiamo possiamo tranquillamente permettercelo."
"Sì, ma non voglio vivere qui a Napoli."
"E dove ti piacerebbe vivere?"
"In America, è il mio sogno sin da quando ero una bambina. Ma so che è difficile, non potremmo allontanarci così tanto dalle nostre famiglie e poi in America non ci conosce nessuno..."
"Hey" la interrompo "È difficile, ma non impossibile. Ci faremo conoscere anche lì, e una volta al mese rivedremo le nostre famiglie. Ci servono i passaporti."
"Quindi mi stai dicendo che...andremo?"
"Sì."
Mi butta le braccia al collo e sorride a 32 denti.
"Grazie, per tutto."

2 anni dopo.
La vita qui a New York è un sogno. È stato un po' difficile ambientarci e accettare di non vedere spesso le nostre famiglie, ma io e Alice adesso stiamo benissimo qui. È nato James, il nostro primo figlio. Ora non fa più strano avere un bambino con un nome americano, perché viviamo qui in America. Piuttosto, sono i nostri nomi ad essere diversi dagli altri. La nascita di James ci ha segnato molto. Non avrei mai pensato di fare un figlio a 25 anni. Adesso ne ho 27 e James ha un anno e mezzo. Ha gli occhi della mamma, ma il caratterino del papà. È nato biondo, è proprio un principino.
Per quanto riguarda il matrimonio, io e Alice abbiamo deciso di non sposarci. Sappiamo già che lei è soltanto mia e io suo, non c'è bisogno di dichiararlo anche in Chiesa. Non ci sono mai piaciute le cose scontate, le banalità, abbiamo sempre preferito la diversità. Stiamo bene così, anzi, stiamo vivendo davvero la vita che sognavamo.
Abbiamo iniziato a farci conoscere anche qui a NY, le persone ci fermano per strada e ci chiedono foto o autografi e non c'è cosa più gratificante di questa.
"È questa la vita che sognavi?" chiedo alla mia ragazza, mentre osserviamo il tramonto dal punto più alto della città.
"Non desideravo altro. Luca, ricordi quando mi dicesti che ero bella come i tramonti?"
"Sì e lo riconfermo, bellissima ma per pochi. Perché?"
"Oggi sono io a dedicarti questo tramonto. Ma non solo il tramonto, ti dedico tutto. Tutta la mia vita, perché senza di te sarei morta 7 anni fa."
Mi vengono gli occhi lucidi.
Poi continua "Tutto quello che abbiamo creato" guarda nostro figlio James e riprende "è soltanto merito tuo."
"Non è vero, è anche merito tuo" la correggo.
"Ti amo, Luca. Da qui alla luna."
"Ti amo, Ali."
Faccio un sospiro e riprendo "Non credo nel per sempre, ma credo in noi."

FINE.

CREDICI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora