CAPITOLO 12

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Il contatto con le sue labbra mi fa rabbrividire. Sento una scossa che mi attraversa tutto il corpo. È una sensazione bellissima. E vedere che le non si stacca da me è ancora più bello. Non vorrei che fraintendesse e prendesse questo bacio come un addio, perché non è assolutamente così. Penso di provare delle emozioni forti quando sono con lei, sento di avere un legame particolare con questa ragazza, pur non conoscendola benissimo.
"Luca, cosa stai facendo?" mi chiede, a voce molto bassa.
"Volevo farlo e non ci sarebbe stata occasione migliore" rispondo e riprendo a baciarla dolcemente. Le accarezzo il viso e poi faccio scendere le mie mani dal collo ai fianchi. La stringo a me e concludiamo con un abbraccio.
"Non scordarti di me" mi dice.
"Scordarmi di te? Impossibile. Verrò a trovarti molto presto."
"Mi mancherai qui."
La sua voce è accompagnata da una lacrima che le riga la guancia.
Io gliela asciugo dolcemente e le bacio la fronte.
"Mi mancherai anche tu" le dico, prima di uscire dalla stanza.
"Possiamo andare?" mi chiede mia madre.
Annuisco, facciamo le valigie e salutiamo i dottori, non prima di averli ringraziati, anche se non sarà mai abbastanza.
Esco dall'ospedale e mi fermo all'entrata per guardarlo per l'ultima volta, o comunque una delle ultime. Pensare che da qua dentro non sarei più potuto uscire e vedere che adesso ne sono fuori, mi fa emozionare.
Adesso sono libero. Adesso inizia un nuovo capitolo della mia vita: la musica, il mio sogno.

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