È passata mezz'ora e Alice non ha risposto nemmeno ad una delle cinquanta chiamate che le ho fatto. Prendo la macchina e mi dirigo a casa sua, nella speranza di trovarla e di poterci parlare.
Dopo qualche minuto arrivo a destinazione e suono al campanello ma non risponde nessuno.
Sono a tanto così da spaccare la porta.
Ad ogni minuto che passa aumenta la mia ansia e il mio nervosismo.
Continuo a suonare invano.
Dopo un'ora decido di tornare a casa, ma quando sto per rimettermi in macchina vedo la porta aprirsi. Salgo subito e rimango esterrefatto per la bellezza e la grandezza di questa casa. Ci sono souvenir e bomboniere ovunque, è in stile moderno ed è davvero molto carina.
La casa sembra vuota e io non so dove andare. Provo a visitare tutte le stanze nella speranza di trovare la camera di Alice.
Finalmente raggiungo il mio obiettivo e trovo la mia Ali sul letto. Sta piangendo. Corro subito verso di lei e le accarezzo il viso.
"Non mi toccare" mi dice appena la sfioro.
"Ali, dobbiamo parlare. Ti giuro che non è come sembra."
"C'è la foto, Luca. C'è questa cazzo di foto" mi mostra il cellulare.
"Sì, ma dammi la possibilità di spiegarti."
Non ribatte e io inizio a parlarle di Martina. Le racconto della prima volta che l'ho incontrata in treno quando stavo andando a trovarla in ospedale e poi le spiego tutto quello che è successo ieri sera. Sottolineo che appena si è avvicinata l'ho fatta scendere dalla macchina senza pensarci due volte e che non era assolutamente mia intenzione baciarla. Provavo compassione di lei per le condizioni in cui si trovava, ma nient'altro.
E ammetto anche che Martina ha fatto quella foto a mia insaputa e probabilmente si è finta ubriaca solo per farci lasciare.
Dopo la mia confessione, Alice rimane in silenzio per qualche secondo.
"Sei sicuro che le cose siano andate così?" mi chiede, mentre le scende l'ultima lacrima.
Gliela asciugo e annuisco.
"Non voglio nessun'altra, Ali."
Mi abbraccia e io la stringo più forte come a volerla proteggere.
"Non ti tradirei mai" le sussurro nell'orecchio.
"Comunque questo potrebbe succedere di nuovo, dobbiamo fare qualcosa."
"Io opterei per una bella denuncia."
"Sarebbe perfetto."
"Andiamoci insieme" le propongo.
Accetta e scendiamo di casa.
Esponiamo denuncia alla polizia e prima di tornare a casa le propongo di gustarci un gelato.
"C'è una gelateria proprio vicino al parco" mi comunica.
"Bene, possiamo arrivarci a piedi?"
"Sì, non è molto lontana."
Ci incamminiamo e raggiungiamo la gelateria dal nome "Gusta tutto".
"Non so ancora quali siano i tuoi gusti preferiti."
"Nocciola e fior di latte."
"Scherzi? Ma sono anche i miei!"
Le strappo un sorriso e ordiniamo due gelati allo stesso gusto.
Ci sediamo su una panchina nel bel mezzo del parchetto e io mi diverto a sporcarle il nasino con la punta del gelato.
"Cretino" mi dice divertita, mentre fa lo stesso con il mio naso.
"Sei una stupida" ricambio l'insulto scherzando.
"Quanto sei bella" le dico mentre la guardo negli occhi.
Il tramonto rende l'atmosfera ancora più meravigliosa e non posso far altro che ammirare la mia ragazza, più bella di questo tramonto.
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Fanfic"Il miglior segreto del successo?" chiese una fan a Luca, in arte Aka7even. "Crederci. Crederci sempre." rispose. Poi aggiunse: "Non sarebbe una vita se non avessimo sogni e sarebbe una vita sprecata se li avessimo ma non facessimo niente per realiz...