CAPITOLO 5

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"Beh, due miracoli a distanza di brevissimo tempo non si avverrebbero mai" mi risponde Alice. Poi discosta la sua mano dalla mia e inizia a giocherellare con il braccialetto che porta al polso. Dev'essere molto nervosa.
"Quante chemio ti rimangono?" le chiedo. Sicuramente inizierò a starle sul cazzo per tutte le domande che sto facendo.
"Ancora molte. I centimetri del male si espandono sempre più, non credo di potercela fare."
"Shh, non dire così" la zittisco. "Tu ce la farai."
"No, non posso farcela."
"Sì che puoi. Non ha senso vedere il lato negativo prima che la disgrazia accada. È più bello pensare positivo, almeno non stai male due volte."
"Beh, comportandomi da pessimista, quando la disgrazia accadrà sarò già pronta. Se invece mi aspetto un miracolo e poi non si verifica, ci starò male due volte."
Alice cerca di ritorcere la mia frase contro di me, dicendo praticamente il contrario. È molto intelligente, ma deve credere di più in se stessa.
"Io credo in te. E tu, ci credi?"
Abbozza un mezzo sorriso e, dopo avermi guardato negli occhi con aria molto stanca, mi risponde: "Non molto."
"Inizia a farlo, allora" la incoraggio. "Se vuoi, iniziamo insieme." Le dico per farle forza. I dolori portati in due fanno meno male.

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