CAPITOLO 30

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L'indomani, mi sveglio con una sorpresa. Mi è arrivata la colazione con un biglietto e sopra c'è scritto "credi ancora in noi". Riesco ad immaginare chi possa avermelo mandato, ma anche se così fosse, non ho alcuna intenzione di perdonarla. Ho sempre pensato che i tradimenti non vadano perdonati.
Dopo qualche secondo, sento il campanello suonare.
"Chi è?" chiedo.
"Posso salire?" è la voce di Alice.
"No."
"Luca, per favore. Devo spiegarti molte cose."
Ci penso su e decido di aprire la porta. La vedo salire le scale accompagnata dalle sue solite occhiaie. Indossa dei pantaloni di pelle e una camicia bianca. È bellissima, come sempre.
Appena la guardo, percepisco dai suoi occhi che mi vuole abbracciare, ma io non ho nessuna intenzione di farlo.
"Dimmi" inizio a parlare.
"Non è come pensi, Luca davvero."
"Ah no? Ti ho vista con i miei occhi seduta sulle gambe di quel tipo. Ho provato ad avvicinarmi a te ma non ne hai voluto sapere niente. E sai cosa mi è stato riferito? Che te lo sei scopato."
"Cosa? Non è vero. Non lo abbiamo fatto, non avrei mai potuto."
"E dovrei crederti?"
"Sì, mi conosci" mi dice mentre si avvicina a me e mi guarda dritto negli occhi.
"Luca, non sono andata a letto con Christian. Non so cosa mi sia preso, nè perché non sia venuta da te. Probabilmente mi hanno drogata, oppure ero ubriaca e non ci capivo niente. Ti giuro che non era mia intenzione infastidirti o andare via da te. Non mi ricordo niente di quello che è successo, ma posso assicurarti che non mi ha toccata con un dito."
"Hai finito?" le chiedo. Purtroppo non riesco a credere alle sue parole. Ho ancora impressa la scena di lei sulle gambe di lui.
"Cos'hai al collo?" mi chiede.
"Ho fatto un incidente ieri sera, mentre stavo tornando a casa."
"Oh..." mi dice sconvolta. "Mi dispiace."
"Tu come sei tornata a casa?"
"Mi ha accompagnata Christian."
"Lo sapevo" tiro un pugno al muro.
"Hey, calma. Gli ho chiesto di accompagnarmi solo perché non volevo dormire lì. Non è successo niente tra noi, giuro. Piuttosto tu, per quanto tempo devi tenere il collare?"
"Tre giorni" rispondo. Decido di omettere il fatto di aver registrato un vocale qualche secondo prima che mi schiantassi e che avrei voluto mandarglielo ma non ho potuto.
"Mi dispiace per tutto quello che è successo" mi dice con tono triste.
La guardo negli occhi.
"Ti prego, perdonami. Non si tratta di un tradimento, mi ci sono solo seduta sopra e gli ho chiesto di accompagnarmi a casa."
"Ti sembra poco?"
"Luca, capisco che tu sia molto geloso, quasi eccessivamente, però ti assicuro che non è successo niente. Credimi, cazzo."
Mi giro verso la finestra per osservare il cielo, ma dopo qualche secondo Alice mi prende il braccio, mi fa voltare verso di lei e mi bacia.

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