CAPITOLO 1

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"Attenzione, attenzione" dicono i medici con tono allarmante.
"Permesso, fate passare" continuano a camminare velocemente da un reparto all'altro.
Le loro voci, però, riesco a sentirle appena. Non so di cosa i medici stiano parlando, non so nemmeno dove mi trovo. Forse in un ospedale. Un'altra volta.
Non riesco a vedere nessuno, non riesco ad aprire gli occhi, non riesco nemmeno a collegare il cervello alle parole che dovrei pronunciare. "Dovrei", ma non ci riesco.
"Potrebbe andare in coma da un momento all'altro, fate presto" grida una signora, piangendo.
Una signora? Ma quella è...mia madre. Non riesco a vederla, nè a rassicurarla dicendole che sto bene, che si tratta solo di un altro spavento causato dall'encefalite.
Ormai, mi sono rassegnato a questo destino. Non potevo nascere senza problemi, non potevo nascere sano come gli altri, vero?
No, qualcuno ce l'ha sempre avuta con me evidentemente.
Sento la barella su cui sono steso muoversi velocemente.
Qualcuno mi sta portando via.
"Sta entrando in..."
Boom. Più niente. Il vuoto. Non sento più niente. Zero totale.

Luca non sapeva che quello sarebbe stato l'inizio di un coma molto lungo, dal quale non si sapeva se si sarebbe mai risvegliato.

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