CAPITOLO 28

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Martina mi insegue e mi prende per un braccio.
"Mi dispiace" mi dice. Sembra quasi che provi compassione per me, che falsa di merda.
"Ti dispiace? Non farmi ridere. Sei la prima ad essere contenta per quello che è successo."
Tiro fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca e ne prendo una.
La accendo e riprendo a camminare.
"So come ci si sente ad essere traditi" riprende a parlare, questa volta sembra sincera.
La guardo negli occhi.
"È ubriaca" cerco di giustificare Alice.
"Non ha importanza. Ubriaca o no, è andata a letto con un altro."
"Ma che cazzo dici. Sono sicuro che non si sia lasciata scopare da quel tipo."
"Lo pensavo anch'io" ammette, ricordando qualcosa del suo passato.
"Beh, proprio perché sei stata tradita, dovresti conoscere il rispetto. Anche tu mi hai baciato sapendo che fossi fidanzato."
"Ero ubriaca."
"L'hai detto tu che non fa la differenza."
"Lascia stare" mi dice e se ne va.
Al diavolo tutto.
Entro in macchina e inizio a guidare, con la mano che mi trema mentre tengo la sigaretta.
Accelero, fregandomene del limite di velocità e delle conseguenze.
Registro l'ultimo vocale ad Alice per comunicarle le ultime cose.
"Questo è l'ultimo vocale che ti mando" mi schiarisco la voce. "Mi hai deluso, non me lo aspettavo da te. Volevo solo dirti che sono stato bene con te e che ti amo, nonostante tutto. Goditi la vita e..."
Non faccio in tempo a finire la frase nè a mandare il vocale.
Una macchina mi viene dritta contro.
Provo a rallentare ma non ho i riflessi troppo lucidi e mi schianto.
Boom. È arrivata la mia fine.

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