CAPITOLO 8

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Noto negli occhi di Alice un'immensa gioia, che forse non provava da tempo. Si prende qualche secondo per metabolizzare le mie parole e poi mi abbraccia. Io ricambio, stringendola più forte.
"Grazie di tutto" mi sussurra nell'orecchio. Le do un bacio sulla guancia e poi si distacca da me.
Veniamo interrotti dal dottore che entra in stanza comunicandomi che è arrivato il momento di fare alcuni accertamenti. Saluto Alice con un bacio sulla guancia, promettendole di passare più tardi da lei. Spero che vada tutto bene, non vedo l'ora di tornare a casa.
"Iniziamo dalla tac" mi dice il dottore, portandomi nella stanza apposita.
La tac dura circa 30 minuti, gli altri controlli fortunatamente dureranno meno.

Sono le 12:00 circa e ho appena finito di fare tutte le visite. Alle 14:00, il dottore verrà a comunicarmi i risultati.
Nel frattempo, vedo mia madre e mio padre entrare in stanza. È l'orario delle visite.
"Ciao, amore. Come stai? Come sono andati i controlli?" mi dicono per prima cosa, dopo avermi abbracciato calorosamente.
"Spero bene, alle 14:00 avrò i risultati."
"Il dottore ci ha detto che potremo rimanere qui fino a quell'ora, così se è tutto apposto possiamo finalmente riportarti a casa."
A quelle parole e al pensiero di andarmene, da una parte sono felice perché posso tornare a casa, dall'altra, però, sono dispiaciuto perché significherebbe dire addio ad Alice. Devo assolutamente vederla e stare con lei per le prossime due ore.
"Devo andare a trovare un'amica" dico ai miei.
"Luca, non puoi spostarti."
"Tranquilla, mamma. L'ho già fatto."
Le faccio l'occhiolino ed esco lentamente dalla stanza, portandomi dietro il macchinario della flebo.
Attraverso il corridoio e mi reco nella stanza di Alice.
Appena la vedo, sento il mio cuore fermarsi.
"Alice! No, cazzo, ti prego."

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