Cinquantanove

24 3 0
                                    

Un gran respiro esce dal mio corpo non appeno supero la soglia di casa. Pensavo di salire subito in camera e chiamare finalmente Aaron, ma la corsa di mia madre verso la mia direzione mi ferma. 

«Ferma lì!» mi urla addosso

La guardo senza capire e allarmata notando la mascherina chirurgica che indossa, guanti bianchi e uno spray in mano. 

Cosa diamine sta succedendo?

«DOVE SEI STATA?» mi urla trasmettendomi tutta l'ansia che sta provando

«Da David» rispondo cercando di mantenere la calma che non ho 

«SPOGLIATI E VAI SUBITO NEL BAGNO DEL PIANO TERRA!» mi spavento davvero di cosa sta succedendo 

«COSA STA SUCCEDNO?!» esclamo non capendo la situazione 

Sento mia madre sospirare, ma la vedo mantenere le distanze. 

«Hai mai sentito parlare del Corona-Virus?!» mi domanda un po' scocciata

Scuoto la testa in senso di negazione. 

«Glielo spieghi dopo» interviene mio fratello Elliot da molto dietro rispetto alla donna «per favore vai a lavarti molto bene, metti i tuoi vestiti nel sacco bianco che troverai in bagno, tocca meno cose possibili e vestiti con i miei vestiti che sono in bagno»

Guardo attenta il suo sguardo molto, molto preoccupato. 

«Lo zaino puoi metterlo dentro con un altro sacco bianco assieme ai tuoi oggetti che non sono vestiti, poi ti spiegheremo tutto con calma»

Così, mentre l'ansia e la preoccupazione si insinuano forse troppo nel mio corpo, eseguo in silenzio, accuratamente e abbastanza veloce quello che mi hanno chiesto. Lo faccio così tanto velocemente che nemmeno ho tempo per capire cosa sta succedendo. 

Esco dal bagno con addosso dei pantaloncini neri e una maglia larga grigia di mio fratello ed è proprio lui che mi ritrovo davanti. 

Stranamente, mi sorride leggermente. 

«Disinfettati le mani» mi dice porgendomi il tubetto con dentro il disinfettante «e indossa questa mascherina, per favore»

Annuisco ed eseguo. 

Poi lo seguo e mi porta in salotto, dove ci sono mia sorella, mio fratello Bryan, mia sorella e Finn. 

Mi chiede gentilmente di sedermi su una poltrona e noto che siamo tutti ben distanti. 

«Grace, tu non sai niente al riguardo del Corona-Virus, vero?»

Annuisco. 

«Voi sapete qualcosa?» si riferisce guardando i due giovani ragazzi: Finn annuisce, Bryan scuote la testa. 

Il fatto che ci sia Elliott in piedi in mezzo agli altri tutti seduti mi fa veramente preoccupare. 

«Il tuo liceo» si rivolge a Bryan «sarà chiuso fino a data da definirsi e anche il vostro college, seguirete le lezioni online» ora alterna lo sguardo tra me e Finn «c'è questo virus infettivo che si è diffuso prima in Cina, poi in Europa e ora è da noi ed è pericolosissimo»

E mentre Elliot ci spiega cosa sta succedendo nel mondo, lo sguardo mi cade spesso su mia madre molto, molto preoccupata e su mia sorella che lo è altrettanto. 

«Cosa dobbiamo fare?» chiede mio fratello Bryan al maggiore

Elliot sospira: «D'ora in poi, vivere solamente in casa. Io, Kim e la mamma continueremo ad andare a lavorare con le dovute precauzioni e ci arrangeremo per fare la spesa o comunque per le commissioni obbligatorie esterne, anche se sono convinto che tra poco chiuderanno tutti i negozi»

Annuisco attentamente. 

«Domani faremo tutti un tampone per vedere se siamo positivi o meno e lo faremo nel nostro studio, fino a quel momento vi prego di rimanere nelle vostre stanze e per quanto riguarda la cena, la possiamo fare in momenti diversi»

Annuiamo tutti d'accordo. 

«Io e la mamma pensavamo di cenare insieme a Kim, voi tre che siete quelli che hanno la routine più simile dopo»

Siamo tutti d'accordo e ci dirigiamo in silenzio verso le nostre stanze. Nessuno di noi ha parole. Devo ancora capire bene cosa diavolo sta succedendo, ma per il momento mi limito ad eseguire i comandi senza dibattere nè tanto meno comprendere. Penso di essere molto fortunata nell'avere una casa grande e abitabile, il che mi tranquillizza per il periodo in cui dovrò stare solo a casa, e non sono neanche tanto troppo preoccupata per il tampone di domani, solo che questa proprio non ci voleva. 

Una volta entrata in camera mi butto sul letto ben sotto le coperte. 

Mi sono ripromessa di chiudere il rapporto con Aaron oggi stesso e così faccio: lo videochiamo. Non ho tanta paura nè ansia, sono... apatica. Il che mi spaventa, molto. 

«Hey» esordisco guardando agitata la sua faccia

«Hey Grace» mi risponde «sei sotto le coperte?» mi chiede curioso 

Annuisco, dicendo poi: «Senti questa sera non ci possiamo più vedere per la questione del Virus»

Cerco vivamente di essere il più distaccata e rapida possibile ma non so se ne sarò in grado. 

«Mi dispiace un sacco, ma vedrai che presto le cose andranno meglio. La tua famiglia sta bene, vero?»

Annuisco: «Sì, per fortuna sì»

«Allora cosa è successo?» capisce, per fortuna oserei dire, che qualcosa non quadra

«Odio farlo in questo modo» esordisco mentre vedo il suo sguardo farsi preoccupato «Ma è successo che ti amo, sono affezionata a te da un sentimento unico» prendo un respiro «ma non sono innamorata di te» lo dico forse con una freddezza che nemmeno sapevo di avere

«Ma... cosa stai dicendo?» lo sento soffrire, lo percepisco. E si vede. Non riesce a stare fermo, si continua a grattare la testa e mi guarda spaventato.

L'ansia si fa piano piano spazio dentro di me: «Non voglio più continuare a mentirti, non è giusto, non riesco più a tenermi tutto questo dentro, sto male e-»

«Va bene» mi blocca serio, molto serio

«Cosa?» gli domando sconcertata

«Va bene» ripete 

«Non capisco» la confusione nella mia testa si fa veramente sovrana 

«Grace» esordisce «sono innamorato di te, ma non sono cieco» continua «il tuo dolore lo vedo, il tuo malessere, il tuo non stare bene in qualsiasi situazione» quasi mi si ferma il respiro «e se sei giunta a questa conclusione, a me va bene. Ci sto male, ma mi va bene. Farei qualsiasi cosa per vederti stare meglio» sento la sua voce spezzata «E se ti innamorerai di qualcun altro in futuro, beh, ti auguro solo tanta felicità, ma devi promettermi che ti impegnerai a essere felice»

«Io non so cosa dire» riesco a dire solamente con voce spezzata

«Non devi dire niente. Ora, se non ti dispiace, vorrei piangere con un po' di privacy» cerca di tagliare corto

Annuisco ancora attonita. 

«Ti amo, Grace Baileys, puoi contare sempre su di me» mi dice mentre le sue lacrime iniziano a scendere «A presto»

E poi chiude. Tutto qui, tutto finito. In un modo... brutale quasi. 

In questo momento, mi rendo conto della meravigliosa persona che ho perso. 

Ho perso le parole. 

Shine ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora