Quarantadue

51 3 0
                                    

Busso intimidita alla porta, attendendo che mi venga ad aprire.

Emily non è più tornata a casa fino a domenica mattina perché era molto "impegnata" con questo Joshua. Sono molto felice di vederla contenta.

Il mio breve alloggio con Ophelia mi ha aiutato molto e mi sono ripromessa di conoscerla meglio. È davvero una bravissima persona.

Aaron finalmente viene ad aprirmi la porta.

Si stupisce della mia pseudo sorpresa: «Oh, ciao!»

Sorrido: «Ciao»

«Entra» mi invita subito

Entro subito dentro la stanza e attendo in piedi che il ragazzo chiuda la porta.

«Come stai?» mi domanda mentre si siede sul letto, invitandomi a raggiungerlo.

Io però rimango in piedi e lo osservo: «Devo parlarti» esordisco

Il corpo del ragazzo si irrigidisce di colpo, la sua schiena è molto tesa, ma non dice alcuna parola.

«Mio padre è morto quando avevo 17 anni» esordisco diretta «quando è morto, mi sono allontanata da tutti i miei amici e ho lasciato il mio fidanzato di allora» continuo «difficilmente faccio capire i miei sentimenti, sono abituata a soffrire in silenzio»

Prendo un respiro: «A volte ho degli attacchi di panico» sancisco «scappo dalle situazioni che non riesco a gestire, letteralmente» mantengo un certo ritmo «Gabe è il figlio di amici di famiglia ed è come se fosse mio fratello» aspetto un secondo di silenzio «Finn ora abita in casa con noi e per me è un fratello anche lui»

Aaron mi guarda attento: «Cosa significa?» domanda

«Voglio poterti baciare davanti a tutti» gli rispondo sicura «Voglio concedermi un po' di felicità» lo guardo seria «con te» concludo

Il ragazzo si alza subito in piedi e si fionda sulle mie labbra. È un bacio che ha un sapore diverso: sa di riscatto, di un nuovo inizio.

Le sue mani mi circondano il viso e io mi lascio andare a lui. Sono così morbide e calde. Molto diverso dai baci a cui sono abituata con Aaron.

Le sue labbra si staccano dalle mie per riprendere fiato: «Mi è mancato poterlo fare» ammette

Sorrido: «Anche a me» ammetto «però ti avviso che non sarà facile...»

Aaron, sempre con le sue mani attorno al mio viso, sorride: «A me non piacciono le cose facili, a me piaci tu»

In risposta alla sua frase, bacio di nuovo il ragazzo.

Ho voglia di concedermi un po' di felicità, un po' di leggerezza, un po' di tranquillità.

Aaron però non lascia partire la passione, bensì si ferma.

«Raccontami di più» mi invita allontanandosi dalle mie labbra.

Sorrido alla sua richiesta. Ho voglia di raccontarmi, di parlare di me. Voglio che lui sappia qualcosa di più di me.

Così, il ragazzo mi invita a distendermi sul letto assieme a lui. Mi appoggio su un fianco per poter vedere meglio lui e il suo profilo. Aaron guarda attento il soffitto e sorride contento.

«Perché sorridi?» chiedo mentre congiungo le mie mani sotto la mia guancia, in modo tale da stare più comoda.

Il viso del ragazzo si gira per guardarmi: «Sono contento» ammette con nonchalance «ora posso dire a tutti che sei la mia ragazza»

Ridacchio alle sue parole: «Ma io non ti ho ancora detto che siamo fidanzati» lo correggo

Il sopracciglio gli si alza e si forma un'espressione di stupore: «Ah no?» mi chiede retoricamente

Shine ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora