Trentatré

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Mi godo felice il sole di dicembre, mentre sto tornando a casa. Sto così bene. Le lezioni all'università sono appena finite e oggi sono riuscita a stare per tutto il tempo attenta! Ho preso un sacco di appunti e dopo voglio assolutamente metterli apposto. Prima, però, vado a trovare Aaron. Ci siamo promessi che ci saremmo trovati al bar del campus, per aggiornarlo sulle mie condizioni fisiche e mentali, che sono decisamente migliorate da quando è venuto a trovarmi a casa.

Nonostante sia dicembre, ho deciso di indossare un vestito corto primaverile, con tanto di decori floreali rosa. Di solito non indosso questo tipo di vestiti, ma oggi mi andava. Non pensavo nemmeno di avere questo tipo di abito dentro l'armadio, in realtà.

Cammino pacifica sorridente, concentrata nel dirigermi verso la mia meta.

Deglutisco piano quando vedo Aaron dall'altra parte della strada che mi aspetta con un mazzo di fiori. Sono così contenta con lui. Mi rende davvero felice.

Ho scoperto che è davvero di buona compagnia. È simpatico, è empatico, è sempre disponibile. Ho scoperto anche che gli piacciono le coccole e le fa davvero bene! Mi fa sempre ridere e mi rende davvero la vita migliore. È più leggera, è... vita.

Mi fermo sul marciapiede e aspetto che mi noti. Quando di accorge di me, mi sorride e nasconde dietro la schiena il mazzo di fiori.

Ridacchio tra me e me e attraverso la strada.

Ho lo sguardo fisso sull'affascinante ragazzo, quando il suono assordante di un clacson si ottiene tutta la mia attenzione.

Non faccio nemmeno in tempo a spostarmi che vedo tutto nero.

Cerco di riprendere il respiro, a fatica, sedendomi sul mio letto.

Merda. Un incubo, di nuovo.

Non è possibile che io stia così male, devo trovare una soluzione.

«Grace» mi chiama una voce maschile dalle mie spalle

Respiro ancora a fondo, senza avere il coraggio di girarmi per guardarlo.

Il ragazzo si siede accanto a me e mi accarezza piano la schiena.

«Brutto sogno?» domanda interessato

Annuisco piano.

«Ci sono io» cerca di tranquillizzarmi «è tutto finito»

«Io e te stavamo insieme» incomincio a spiegare mentre guardo sempre il pavimento della mia stanza «stavo venendo da te, avevi un mazzo di fiori e tu mi stavi aspettando dall'altra parte della strada»

«E?» cerca di invogliarmi nel continuare il racconto

Mi prendo un momento di silenzio: «E un auto mi ha investito» concludo

Aaron poi mi fa appoggiare al suo petto, mentre mi accarezza il braccio.

«Hai paura che ti faccia soffrire...» ragiona a voce alta.

Non sarei riuscita a dirglielo apertamente, quindi sono felice che lui l'abbia capito da solo, più o meno.

«Grace» esordisce dopo alcuni istanti di pace «penso che tu abbia già sofferto più di quanto avresti dovuto»

Ascolto attentamente le sue parole.

«Sarebbe una cosa anormale il fatto che io voglia farti soffrire ancora»

Sospiro.

«Voglio solo che tu stia bene» conclude.

Alzo poi lo sguardo verso di lui: «Ti credo» ammetto «ma è impossibile che in amore non si soffra»

Shine ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora