Entro nel bar, quello vicino alla biblioteca, e non tardo a riconoscere Aaron. È seduto ad un tavolo all'angolo del bar.
Mi sorride non appena mi vede, ma non ricambio.
Mi siedo di fronte a lui. Capisce che c'è qualcosa che non va. Davanti a lui c'è una tazza di tè caldo vuota. Io non ho intenzione di ordinare nulla.
«Lo so che non avrei dovuto scrivere a tuo fratello» esordisce subito «ma ero ubriaco. Ti ho chiesto di venire in camera mia, ti ho urlato addosso e ho scritto a tuo fratello con una scusa non vera» continua «Ho sbagliato, lo so, e mi dispiace»
Mi stupisco delle sue parole. Sembra sincero. Non tutti sono in grado di ammettere i propri sbagli.
«Perché lo hai fatto?» domando
«Cosa?» domanda
«Tutto il tuo comportamento di sabato» gli spiego
Sospira:«Mi sono arrabbiato quando te ne sei andata perché volevo rimanessi di più, ho scritto a tuo fratello perché volevo chiederti scusa e... ti ho chiesto di venire da me... perché, sì... hai capito»
Lo guardo seria:«Non mi è piaciuto per niente il tuo comportamento» incomincio «Come mi hai parlato, come mi hai trattata» prendo un respiro «Il fatto che tu conosca mio fratello non ti da il diritto di trattarmi come ti pare o di pensare di conoscermi già» continuo «e se vuoi venire a letto con me, sii almeno chiaro»
Il ragazzo si stupisce della mia schiettezza.
«Mi dispiace» continua poi «d'ora in poi sarò chiaro»
Annuisco.
«Quindi, che si fa?» mi domanda dopo qualche istante di silenzio
«Non voglio nessuna relazione amorosa» specifico.Ho i miei motivi per cui non voglio nessuno al mio fianco e non ho intenzione di dirglieli. Non lo sa nessuno, in realtà.
«Nemmeno io» risponde sicuro.
Lo guardo senza capire:«Quindi volevi proprio solo portarmi a letto, ah?»
Il ragazzo abbassa lo sguardo e ridacchia.
«Hai due ore» dico decisa.
Aaron mi guarda stupito, senza capire.
«Poi devo andare a prendere mio fratello agli allenamenti» gli spiego «abbiamo due ore di tempo»
Deglutisce piano. Io sorrido.
Il ragazzo mi guarda serio, scatta in piedi e mi prende la mano, correndo fuori dal bar.
«Cosa corri!» urlo mentre cerco di mantenere il suo passo veloce.
Si ferma d'un tratto e mi guarda.
Mi prende il viso tra le sue mani e mi bacia piano.Non so cosa sto provando esattamente in questo momento: il mio corpo è tutto adrenalina.
«Andiamo» decide subito dopo, ricominciando a correre lungo l'enorme spazio verde di questo campus.
Ad un certo punto, entra dentro un edificio e corriamo attraverso la piccola folla sistemata all'entrata.Per fare più veloce, intuisco, Aaron si dirige verso le scale. Credo che siano tre i piani che facciamo.
Dopo aver corso anche attraverso il corridoio, alla sua fine, il ragazzo apre la porta ed entra.
Io lo seguo con il fiatone.Chiude poi la porta a chiave e si fionda sulle mie labbra. Non riesco nemmeno a guardare l'arredo della camera. Anche se in realtà, ora come ora non mi interessa. Mi concentro quindi sul ragazzo.
Mi conduce delicatamente verso il letto.Ci spogliamo a vicenda, i respiri affannosi si mischiano l'uno con l'altro e facciamo quello che avevamo intenzione di fare.
Una volta finito, guardo il soffitto bianco mentre cerco di riprendere il respiro regolare.
Aaron si posiziona con la testa tra quella mia e la mia spalla sinistra. I suoi capelli mossi mi pizzicano il viso. Guarda il soffitto anche lui.
«Tutto bene?» mi domanda
Sorrido:«Sì» dico sicura.Non era la prima volta che andavo a letto con qualcuno. Non sarei stata così sconsiderata.
«È stato... bello» ammette poi
«Sì, è vero» confermo.
Il ragazzo poi ride di gusto. La sua risata mi fa sorridere.
«Ehi» lo chiamo «che c'è?»
Aaron continua a guardare il soffitto:«Non ci conosciamo nemmeno» incomincia «e guarda dove siamo ora»
Ridacchio:«Mi fido di te solo perché mio fratello non mi ha detto nulla di male» gli spiego
«Davvero?» si stupisce «Pensavo che mi odiasse dopo quel messaggio»
Sospiro:«Forse un po'»
Il ragazzo di mette poi su un fianco e incomincia ad accarezzarmi la pancia, provocandomi molti brividi.
«Quindi meglio se non sa cosa facciamo alle sue spalle» dice con voce rauca
Giro la testa per guardarlo: è incredibilmente vicino.
«Sarebbe meglio» sussurro
«Quindi si presuppone che succeda di nuovo»
Faccio spallucce:«Forse»
Aaron mi bacia improvvisamente con passione.
Amaramente, lo blocco spingendo il suo petto con le mani:«Tra poco devo andare da mio fratello» sussurro sulle sue labbra.
Il ragazzo si accascia a pancia in su accanto a me e sospira.
Io mi alzo dal letto, completamente nuda, con l'intenzione di recuperare i miei vestiti, che sono in giro per la stanza.
«Certo che però vederti così e non poterti avere è orribile» ammette rimanendo ben disteso sul letto
Con addosso solo l'intimo, mi giro per guardarlo:«Mi hai appena avuta» specifico per poi infilarmi i pantaloni.
Il ragazzo si alza improvvisamente e si avvicina a me, nudo.
Cerco di mettermi anche la maglia, prima che lui mi raggiunga, ma Aaron me la prende dalle mani.
Sto per dibattere quando mi fa delicatamente girare poggiando le sue mani sui miei fianchi, dandogli così la schiena.
Mi bacia dolcemente la spalla, per poi spostarsi sul collo.
«A-aaron» lo chiamo per fermarlo.
Evidentemente, mi ascolta. O così pensavo.
Con la un dito mi accarezza tutta la schiena, fino al sedere, poi poi passare per il fianco e raggiungere l'ombelico. Mi bacia nuovamente il collo, mentre mantiene stretta la presa sulla mia pancia. Con la mano, ha intenzione di scendere ancora, ma lo fermo sicura prendendolo per un polso.So che non riuscirei a fermarmi, se dovessi andare oltre. Di nuovo.
«Non ora» gli dico mentre mi giro per guardarlo.
Aaron sospira sorridendo. Subito dopo mi fa infilare la testa nella maglietta e poi me la sistema lungo i fianchi.«Sei proprio bella» mi complimenta.
«Devo andare» gli ricordo.
Il ragazzo mi bacia improvvisamente:«Ti accompagno fuori, se vuoi» mi dice sulle labbra.
Sorrido:«Conosco la strada» mento
Lui annuisce:«Buon... viaggio, allora» mi augura mentre indosso le scarpe e mi metto lo zaino sulle spalle
«Ci vediamo, Aaron» lo saluto prima che lui possa rispondermi.Non so cosa abbia fatto. Aaron è un bel ragazzo, ma non lo conosco. Certo, mi sono divertita, eccome se mi sono divertita, e ho intenzione di farlo ancora, ma rimane comunque una situazione delicata. Devo mettere le cose ben in chiaro, ovvio, ma lui mi distrae. Aaron, come forse avrebbe fatto qualsiasi altro ragazzo al suo posto, mi distrae dalla merda che è la mia vita in questo momento. Il fantasma di mio padre incombe sulla mia vita e con lui le mancanze che ha lasciato e le sofferenze. Diamine, quanto mi manca.
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Shine ||
Teen FictionUn periodo un po' tormentato per la famiglia Baileys. Mentre la madre, vedova da un anno, è alle prese con la gestione del rinomato studio legale di famiglia, con l'aiuto della figlia maggiore, Kimberly, Elliot, il secondo genito, è alle prese con...