8. Cena

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Sto programmando la mia fuga ma senza gambe funzionanti è un po' difficile, tempo di salutare per bene Mike e di chiudere la porta, che mia mamma mi raggiunge e fa quella faccia, si proprio quella faccia che conosciamo tutti noi adolescenti che vuol dire solo una cosa: che carinooo...ti piace vero? E non provare a mentirmi.

"Mammaaaa! Non guardarmi così e non approfittare di questo momento per farmi l'interrogatorio".

"E va beneee, però è davvero un bel ragazzo, è stato veramente gentile ed è quel Mike per cui hai pianto cinque giorni quando avevi quattro anni per la sua partenza".

"Oh no, non ricordarmi quelle cose! avevo solo quattro anni".

Ebbene sì per quel bambino piansi cinque giorni...eravamo molto legati. Scappo via dalla cucina grazie al mio piano che prevede l'aggrapparmi ovunque per arrivare al divano e prendere lo zaino con i compiti da fare. Sembro una scema ubriaca, ma almeno sono riuscita a scappare dalle grinfie di mia madre. Faccio i compiti, ma l'unica cosa che mi va da una parte all'altra nella testa è il fatto che tra un po' arriverà mio padre dal lavoro e mia sorella dalle lezioni di danza, questa cena sarà veramente lunga.

Mia madre gli racconterà tutto e mia sorella farà le sue solite battutine.

Non sono assolutamente pronta psicologicamente .

Detto questo, arriva mia mamma e mi spalma una crema sul piede che emana un odore terribile di medicinale e quando sta per aprire di nuovo la bocca per dire chissà che...Din don...

Okay questa volta mio padre e mia sorella mi hanno salvato, lancio un sospiro e mia mamma va ad aprire la porta di casa, sento borbottare e in un lampo mi ritrovo mio padre e la rompiscatole davanti.

"Ei piccola che ti sei fatta?" dice mio padre

"Lo sapevo che prima o poi ti saresti sfracellata a terra ahaha" urla mia sorella puntandomi un dito addosso e tenendosi la pancia con l'altra mano per le troppe risate.

"Aleee!".

Urlano insieme i miei genitori.

"Ciao papà, ciao rompi scatole è una storia piuttosto lunga sono sicura che la mamma sarà felice di raccontarvela".

"si si, ve la racconterò subito...venite a sedervi che si mangia".

Con l'aiuto di mio padre mi siedo a tavola e a seguire, dopo di me, si siedono tutti.

La cena, come avevo previsto si svolge tra risatine, spiegazioni di mia madre, mie conferme e racconti sia di mia madre che di mio padre delle uscite con i genitori di Mike.

Non mi aspettavo che anche mio padre li conoscesse, che situazione davvero strana, poi mi viene in mente una cosa.

"Papà non ti sei arrabbiato per la moto? "

"Ma no, con lui sono sicuro".

"MA COME? NON TI FIDI DI NESSUNO NEANCHE DI ME E DI LUI SI?".

"Non ti arrabbiare è che con suo padre facevamo le corse in pista e so quanto sia responsabile".

No oddio, ma che cosa? Non riesco a capire proprio la situazione.

"Va bene, ora mi aiutereste ad andare in stanza? Si è fatto tardi e sono molto stanca".

"Vai caro, prendila in braccio anche te!"

"In braccio? Ti ha presa in braccio? Io gli stacco le mani!"

Ma è coerente o cosa? Gli si è riattivato l'allarme ragazzo vicino a sua figlia?

"Si papà, non riuscivo a camminare e quindi mi ha preso in braccio".

"Vebbé dai andiamo su, poi un giorno gli parlo io".

Oddio che imbarazzo se mio padre gli parla mi potrebbero trovare ventiquattro ore dopo in Messico.

Mio padre mi fa salire le scale piano piano perché per lui peso troppo, sono troppo cresciuta e la sua schiena chiede pietà, poi mi fa sdraiare delicatamente sul letto, mi da un bacio sulla guancia e esce dalla camera chiudendo la porta.

Prendo il telefono che non guardo da un pomeriggio intero e noto che Alexander mi ha scritto.

"Eiii la tua caviglia come sta? Io ho finito allenamento"

Oddio me l'ha scritto tre ore fa e per di più mi ha chiamato quattro volte, sarà meglio scrivergli subito :"ciao, io sto bene, scusa se non ti ho risposto ma domani ti spiego tutto quello che è successo. Notte e a domani".

Decido di scorrere un po' su instagram quando mi arriva una richiesta di seguirmi e non poteva non essere che il meraviglioso Mike Brice.

Accetto e ricambio, per poi andare a vedere un po' delle sue foto dove c'è lui con la moto, al mare e anche...dei dipinti.

Accipicchia è davvero bravo, ci sono un sacco di quadri che sembrano riprendere gli stessi occhi di un colore verde che assomiglia parecchio al mio, almeno abbiamo una passione in comune! Io ho la camera tappezzata dai miei disegni e dai miei quadri.

Scorrendo sul suo profilo, in poco tempo, con la caviglia ancora dolorante cado nelle braccia di morfeo.

Come un DipintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora