40. Senso di colpa

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Sono ancora scombussolata quando decido di mettermi addosso qualcosa di più decente e presentabile per vedere cosa sta succedendo. 

Arrivo in salotto e vedo Mike e l'oca discutere, ma mi ritrovo subito davanti Lewis che mi fa segno di stare in silenzio e di seguirlo, bene, anzi direi benissimo, non posso neanche assistere a quello che sta succedendo. 

Cosa sono un'estranea ora?

Lewis mi porta in un'altra camera, penso quella sua e di Zoey e lì trovo il mio migliore amico scomparso poco fa seduto sul letto. Lewis esce lasciandoci da soli.

"Posso sapere quello che sta succedendo? Te ci hai parlato no?"

"Si, ma non mi ha detto molto..."

"Mi stai mentendo? Ti conosco troppo bene non ti conviene mentirmi lo capisco subito, proprio come ora".

"Ma noo che dici sono super sincero. Non ti mentirei mai!" dice producendo una specie di risatina isterica che conferma quello che pensavo tre secondi prima.

"Ok ok facciamo che ti credo...tanto tra un po' me lo dirai perché sarai divorato dal senso di colpa". 

Fa una faccia che esprime un misto tra ansia e auto convinzione per dirsi che andrà tutto bene.

Mi piace vederlo in difficoltà, ma spero che il suo senso di colpa arrivi in fretta perché quello scemo di Mike è scappato via senza darmi uno straccio di spiegazione e per di più si può sapere cosa sta facendo da solo con Jenny? 

"Oi a che stai pensando?"

"Secondo te genio? Finché non so nulla lo sai che sono munita di cervello che solitamente utilizzo per pensare".

"Okay calmati, vedrai che ti spiegherà tutto Mike".

Annuisco e ora penso di capire perché Ale tenga la bocca chiusa, di sicuro non devo venirlo a sapere da lui, anche se prima o poi conoscendolo scoppierà. 

Provo a distrarmi chiedendo novità, ma purtroppo siamo entrambi troppo informati sull'altro visto che ci sentiamo tutti i giorni, le uniche due cose nuove sono che lui è qui e quello che ha visto e che non doveva vedere prima, allora gli chiedo di Selene che invece non sento spessissimo.

"Selene sta bene, sta diventando sempre più brava a basket. 

Potrebbe sostituire, giocando ad occhi chiusi, molti dei miei compagni di squadra. 

Sembra che voglia fare unire almeno una volta a settimana la squadra femminile e quella maschile".

"Mi sembra un'ottima idea. A te piace vero?"

"Certo, sto cercando di convincere il coach".

"No stupido! Non intendevo l'idea, ma Selene".

"Ma che dici?!"

"Ok Ok scusa, sai pensavo che visto che state sempre insieme..."

"Pensi male! sarebbe come stare con mia sorella". 

Risponde lui con una faccia schifata, ma sincera, proprio differente da quella che ha fatto prima.

"Peccato sareste carini...e allora chi ti piace?"

"Nessuno...dai te lo direi".

"BECCATO! La faccia di prima".

"Tanto non ti rispondo è inutile".

"Va bene e allora mi dici come mai sei riuscito a farti invitare da Jacob, non lo conosci nemmeno".

"Emm anche lui fa basket e giocava nella squadra avversaria di una partita di un mese fa dove tra gli spettatori c'era anche Mike che a fine partita ci ha presentati".

"Certo che il mondo è proprio piccolo".

"Già..."

Nella sua voce sento un leggero tremolio sembra quasi leggermente in imbarazzo, ma perché?

Decido di fermare questo minuto di silenzio che per il mio migliore amico sembra devastante e propongo di uscire dalla camera.

Apro la porta seguita da Ale, ma... 

Aia fa male... 

Lo spettacolo che mi si presenta davanti agli occhi mi fa subito versare una lacrima solitaria che mi bagna la guancia.



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