13. Migliori Amiche

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Guardo l'orologio e noto che sono già le due del pomeriggio, quindi avverto Mike, salutiamo Marie e partiamo verso casa con la moto. 

Arrivati, scendo dalla sella e lo saluto freddamente visto che non ho ancora capito se lo odio o lo posso definire amico.

Vabbè ho tutto il tempo per capirlo.

Per me ora è semplicemente lo scemo.

Entro dentro casa e mi ritrovo mia madre con il solito sguardo accusatore che sorpasso velocemente correndo, sempre con cautela per la mia adorata caviglia, su per le scale.

"Mamma, niente domande! Non è successo niente di speciale... Io ora mi preparo ed esco con Zoey... Ah mangio anche fuori".

"eh va bene, però ritorna subito dopo mangiato, se invece rimani a dormire da lei avvisami o mi fai morire di crepacuore".

"Ok mamma".

Esco di fretta di nuovo stampandole un bacio sulla guancia e vado a piedi davanti alla casa di Zoey.

Lei è la mia migliore amica, ci conosciamo da quando avevamo tre anni, infatti abbiamo fatto asilo, elementari e medie insieme, mentre alle superiori ci siamo divise facendo io, il liceo scientifico e lei, l'informatico.

Questo non significa che il nostro rapporto si sia sgretolato, anzi si è rafforzato dimostrando un'amicizia molto solida.

"Eiii" sento urlare e neanche il tempo di alzare la testa che mi ritrovo Zoey che mi avvolge in un grande abbraccio.

Lei è una ragazza molto alta rispetto a me, anche se chiunque è molto alto se usiamo me come unità di misura, circa 1m 70cm, ha degli occhi marroni tendenti al verde e dei capelli castani ricci che le arrivano fino alle spalle con le punte sempre tinte di colori diversi che in questo periodo sfoggiano un rosso acceso.

"Ciao come va? È da un po' che non ci vediamo".

Le rispondo quando ci stacchiamo l'una dall'altra.

"Io sto benissimo, ma ora ci dobbiamo aggiornare su tutto quello che è successo".

"Comincia te che in questi giorni sono accaduti solo disastri nella mia vita".

"oh no no, ora sono curiosa".

"va bene, ma intanto andiamo al parco qui vicino".

"Certo, ma non provare a cambiare argomento... Ti conosco troppo bene, non mi freghi".

"eh va bene scusaaaa".

Arrivate al parco ci raccontiamo a turno le cose successe in questi giorni, lei ha conosciuto un ragazzo che si chiama Lewis e ha un anno in più di noi, invece io beh le ho raccontato le catastrofi dei primi giorni di scuola e dello scemo che si può definire la catastrofe centrale.

"No no aspetta, tu mi stai dicendo che questo Mike è lo stesso tizio con cui hai una foto incorniciata sul comodino mentre dipingi e che per di più questo scemo come lo chiami tu ha una moto e per di più ha il consenso di tuo padre di portarti in giro con lui e che.... "

"wo wo frena hai usato troppi per di più... Respira piano piano".

"scusa, ma mi sembra di vivere in un libro o in un film, almeno è bello?"

"uuum decente dai".

"oddio prepariamo il matrimonio, te che definisci un ragazzo reale e non immaginario decente, è praticamente una dichiarazione d'amore".

"Ma cosa dici? Finiscila non fare l'esagerata può essere bello quanto vuole ma il cervello e la simpatia certe volte le lascia a casa".

"Amica mia ti svelo due segreti... Primo, sei difficile e secondo ti piace e non te ne accorgi neanche".

"Basta non è vero".

"Okay, ma non ti arrabbiare dai".

Dopo discorsi e discorsi su quanto io e Mike fossimo perfetti e su gli uccellini che cantavano inseriti nei dialoghi, da me, per fare smettere la mia migliore amica, decidiamo di andare a mangiare il sushi.

Una volta ordinato noto Zoey messaggiare intensamente con qualcuno.

"chi è uuuuh?".

"È Lewis, dice che sta facendo un giro qua vicino con un suo amico e che passa a salutarci, così lo conosci anche te dai".

"Va bene così vediamo se è bello e simpatico come l'hai descritto".

"oh guarda è li".

Mi giro e mi ritrovo davanti quello che deve essere Lewis e...

"COSA CI FAI TU QUA?"

Come un DipintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora