30. Te Salvi Me

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"Ma come i MIEI occhi verdi?"

"Non dirmi che non te ne sei accorta, in tutti questi anni io ho dipinto e disegnato i tuoi occhi inconsciamente.

Ti ricordi la prima lezione di arte a scuola dove abbiamo fatto i due disegni simili? Beh io mi sono accorto da quel giorno quando ti sei girata verso di me e mi hai rivolto il tuo sguardo che eri tu e sei tu..."

"È che non capisco... È tutto così spiazzante".

"La verità Margot è che non è l'arte che mi ha salvato ma sei te quella che stava ricucendo lentamente la ferita nel mio cuore".

Guardo negli occhi Mike e sento una striscia fredda scendere sulla mia guancia...

Sto piangendo... Improvvisamente mi sembra di comprendere tutto.

Anche io dipingo da anni i suoi occhi blu e azzurri per sfuggire a qualunque problema.

"Anche te salvi me".

Non credo di controllare più le parole, ma non ce n'è bisogno visto che il proprietario degli occhi più profondi che io abbia mai visto si avvicina a me e mi da una bacio facendo incontrare le nostre lacrime.

Un bacio intenso e bisognoso d'affetto.

Mi stacco improvvisamente dalle sue labbra ricordandomi una cosa...

"Ma tuo padre cosa c'entra in questa storia?"

Mike risponde sforzandosi di non arrabbiarsi, si vede da come serra i pugni.

"Un anno fa scoprii che fu tutta colpa di quello stronzo di mio padre.

Quel maledetto giorno mio padre uscì dal lavoro e dopo essere passato dal bar dove si ubriacava tutti i giorni investì Eric colpendolo mortalmente. Ma la cosa che fa più male è che riuscì a uscire dall'accusa di un omicidio grazie ai suoi sporchi e luridi soldi facendo diventare il responsabile della morte del mio migliore amico un fantasma...e stiamo parlano di omicidio, non di una piccola corruzione".

Rimasta senza parole asciugo le lacrime sul volto di Mike e lo abbraccio.

"Sai quali sono le cose peggiori? Che io scoprii questa storia per un litigio tra i miei un anno fa e andai fuori di testa spaccando un vaso addosso a mio padre, lui non si fece niente se non un taglietto di cui non gli rimase neanche la cicatrice, ma non l'avessi mai fatto!

Ogni volta che lo diceva a qualcuno, le persone mi prendevano per psicopatico o per il ragazzo con problemi mentali che aveva perso il suo amico.

Poi, mia madre lo perdonò visto che smise di bere, ma la cosa peggiore fu che a scuola mi videro tutti come il figlio dell'assassino per colpa di voci che quando arrivarono ai loro genitori non furono neanche credute.

In poco tempo diventai la persona che tutti evitavano a scuola tranne da Lewis e Jacob.

Fortunatamente le loro famiglie accettarono di trasferirsi qui, di trovare un nuovo lavoro e di far stare gli unici due migliori amici rimasti al mio fianco sempre con me".

Mike fa un sospiro molto grande nel quale si riesce a percepire tutto il suo dolore.

"Mi dispiace veramente tanto per ciò che è successo, ma non ti libererai facilmente di me, non ti giudicherò come hanno fatto quei ragazzi nella tua vecchia scuola".

Ruoto la testa di Mike verso sinistra per poterlo guardare negli occhi.

"Guardami! Io sono qui... Qui con te... E non ti abbandonerò mai".

"Non mi vedi anche te come il figlio dell'assassino? Oppure uno psicopatico? Hai vasta scelta".

"No Mike, io ti vedo come lo scemo, il ragazzo stronzo e divertente allo stesso tempo, bravissimo a disegnare e a rompermi le scatole, lo spilungone che mi fa apparire ancora più bassa, il ragazzo a cui inconsapevolmente ho voluto bene anche in molti anni di distanza, io ti vedo come il Mike Brice di cui mi sono innamorata".

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