11. Lezione di arte

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Dopo la lezione di chimica c'è stata quella di matematica e adesso siamo nel bel mezzo della lezione di arte, nella quale la professoressa ci ha chiesto di disegnare qualsiasi cosa utilizzando solo una matita colorata a nostra scelta.

L'arte è una mia grande passione da quando sono piccola, ultimamente ho anche iniziato a dipingere su tela.

Credo sia una cosa che mi libera e mi lascia esprimere tutto ciò che io voglia.

Sulla mia classe si può dire tutto tranne che sia una classe di artisti, infatti i miei lavori sono sempre quelli che spiccano in mezzo a quelli degli altri.

Quasi alla fine dei due moduli orari la professoressa ci ferma lasciando giusto il tempo per fare vedere alla classe i disegni realizzati.

Arrivati a me e a Mike ci alziamo, prendendo in mano i disegni e andiamo alla cattedra come tutti i nostri compagni hanno fatto prima di noi, li giriamo verso la classe e...silenzio.

Non i soliti 'wow Margot ma come fai?' oppure 'Vero che la prossima volta mi fai te il disegno?'

No assolutamente niente.

Guardo Mike, anche lui sembra non capire la situazione quindi giriamo simultaneamente i fogli.

Sono come dire?... Simili, ma non uguali hanno tecnica, scelta stilistica, riempimento degli spazi e mano differenti, ma tutti e due rappresentano metà volto, il suo femminile, mentre il mio maschile, ma la cosa più strana di tutte è che i disegni si focalizzano tutti e due su una cosa...LO SGUARDO.

Io ho scelto una matita blu mentre lui verde...

Ora che ci penso sembrano proprio gli occhi verdi presenti sui quadri che posta su Instagram.

Ancora con tutta la classe in silenzio, ci guardiamo e finalmente riesco a capire il colore, o meglio i colori dei suoi occhi, ecco perché non riuscivo mai a capire, se si guarda bene il suo occhio destro è blu, invece quello sinistro celeste, quasi mi ricordano qualcosa...forse da piccola lo avevo notato bah, non ricordo.

Non riusciamo a distogliere lo sguardo, sta diventando strana la sensazione che  provo, chissà lui cosa starà pensando.

Per la prima volta non riesco a percepire ciò che sente la persona davanti a me, di solito sono molto brava a capire le persone, ma lui non riesco proprio a leggerlo.

Appena la professoressa apre la bocca per dire qualcosa la campanella suona facendoci distogliere lo sguardo.

"eem Margot e Mike potrebbero rimanere all'interno della classe un'attimo?"

"Certo professoressa!" Dice Mike e io con un cenno di testa, ancora stordita dalla strana situazione che si era creata prima, do il mio consenso.

"Allora ragazzi, non so cosa sia successo prima ma stavano volando scintille... "

"Si prof è che non sappiamo  come sia possibile che i diseg..."

"A-A-A-A mai interrompermi, non intendo chiedervi spiegazioni, ma so solo che oggi ho trovato un altro artista come la piccola Margot, ormai soprannominata Leonardo Da Vinci in classe e voglio che la magia che ho sentito nell'aria mentre vi guardavate la mettiate dentro i vostri lavori come piccole fate che spargono emozioni".

Ok, già è imbarazzante poi questa qua è pazza oddio!
Spero solo che Mike capisca.

"Certo, professoressa metteremo tutta la magia necessaria, però ora ci scusi ma dovremmo andare a casa".

Dice lo scemo fortunatamente.

"Certo ragazzi! Andate pure".

Mike e io usciamo salutando educatamente la prof e appena ci troviamo sulle scale iniziamo a ridere rumorosamente.

"Beh, non c'è bisogno che tu mi dica che questa è fuori di testa ahahaha".

Ok tutto normale sembra non ricordarsi della cosa strana dei disegni di prima o forse non vuole semplicemente parlarne, bhe meglio così perché io non saprei proprio cosa dirgli.

Arriviamo alla moto, quasi tutti se ne sono andati visto che i pullman sono passati e quindi ci infiliamo il casco senza salutare nessuno.

Salgo sulla moto e partiamo, ma mi accorgo subito che non stiamo andando a casa.

"eii sciocchina non scervellarti ti porto a mangiare in un posto visto che ci devo andare".

"Va bene... Ma dove?"

"Lo vedrai".

Come un DipintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora