7. I Brice e i Sanders

134 8 0
                                    

Però, ora che ci penso ecco dove l'ho visto e dove ho sentito il suo nome, ho una foto mentre pitturo a tre anni con un certo Mike Brice sul mio comodino, che poi più che pitturare la tela ci pitturavamo in faccia e su tutto il corpo, ma questi sono solo dettagli.

"Lei si chiama Elisabeth vero signora?" chiede Mike.

"Si".

"Allora ne parlavano sempre anche i miei genitori quando vivevamo in florida.

Ora vivo solo con mia madre e mia sorella perché si sono separati da un anno e per questo ci siamo trasferiti nella vecchia casa ed è da dieci giorni che ripete sempre che in questa casa abitava la sua più cara amica.

Forse non vi siete viste perché mia madre esce di casa molto presto per andare alavoro e rientra sempre molto tardi".

Gli occhi di mia madre che prima erano pieni di lacrime e ricordi ora sprizzano felicità, credo di averla vista così felice solo quando è nata quella pesta di mia sorella, ma a quei tempi non era ancora capace di scegliersi i vestiti da sola fortunatamente per noi e per il nostro conto in banca.

"Dai, ma che fate ancora fuori entrate così facciamo merenda insieme!"

In quel momento esce di nuovo quella risata dalla sua bocca e mi guarda.

"Non vorrei creare disturbo".

"Sciocchezze hai portato fino a qui Margot è il minimo che possa fare".

"Allora va bene, grazie mille!"

Uno dei miei sguardi che ucciderebbe chiunque lo fulmina, ma sembra che non gliene importi granché visto che entra con me ancora in braccio come se non fosse niente.

Una volta entrati mia mamma gli indica due sedie e lui mette me sopra la prima e poi si siede nell'altra vicino a me.

"Mamma comunque veramente scusa per la moto e che non volevo disturbarti e farmi venire a prendere".

"Ma non preoccuparti, se sei con Mike non importa!"

Cosa? ho sentito bene? ma se sono più protettivi di tutti i genitori che ho incontrato.

Che cosa sta succedendo? Questo ragazzo mi ha stravolto la vita in un solo giorno.

"O scusa tesoro non ti ho neanche chiesto se va bene se ti chimo Mike".

"Ma certo così io ti do del tu".

O mio dio che sta succedendo, l'ha appena chiamato TESORO? No no qui la situazione sta degenerando.

"Margot ti sei incantata? Non parli più? Qualcuno è riuscito a trovare il tuo tasto di spegnimento ahahaha".

"Mammaaa!!!".

"Che c'è? Parli sempre come un treno".

Intanto mia madre ci porge una tazza di te con dei pancake e ci chiede cosa sia successo alla mia caviglia.

Io e Mike  spieghiamo tutto quello che è successo e devo dire che quando si impegna sa essere socievole ed educato.

Mia madre ascolta con attenzione, ci guarda parlare e ogni tanto le parte una risata o un commento. Quando finiamo di raccontare l'accaduto mia madre ci racconta molte delle avventure avute al liceo con  i genitori di Mike.

Dopo un po' ci accorgiamo che sono le sette di sera.

"Elisabeth sei stata molto gentile e tutto era molto buono, ma ora devo andare a cucinare per mia mamma e mia sorella perché anche questa sera ritornerà tardi".

"Certo! Che bravo cucini anche...non ti preoccupare vai pure. Ricordati di dire a tua madre che non mi sono trasferita e di venire a trovarmi. Ah e dille anche che ci terrei a fare una cena tutti insieme per conoscere anche la tua sorellina".

"Lo farò senz'altro grazie ancora di tutto". 

Mia madre lo accompagna verso la porta.

"Margot! Saluta e ringrazia"

"Ciaooo grazie e a domani". Dico svogliata velocemente solo per fare piacere a mia madre.

Mike mi fa un segno di saluto con la mano, un'occhiolino e poi sparisce fuori dalla porta e sento mia mamma dire "woow, siete anche in classe insieme! Comunque scusala se è scontrosa". 

"Ma no tua figlia è molto carina mettile al più presto una crema sulla caviglia o peggiorerà ancora di più...parlerò con mia mamma e ti farò sapere, buona serata".

Ho sentito bene? carina... ha detto veramente CARINA! Se potessi camminare l'avrei già disintegrato, chissà cosa penserà mia madre ora?

Il bello è che non posso neanche scappare in camera mia e mi dovrò subire tutte le sue domande grazie a questa storta.

Ufff...

Come un DipintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora