20. L'arte Ci Salva

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Dopo l'occhiolino più preoccupante del mondo ci accomodiamo intorno al grande tavolo in centro alla cucina per mangiare dei deliziosi pancake, ma mi sfugge qualcosa...ops l'oca per tutto questo tempo è rimasta a guardarci in silenzio.

Questa cosa naturalmente non mi dispiace affatto, anche se non ho ancora capito in che rapporti si trovi con Mike, vabbè non sono fatti miei.

"Alloooora, ci volete spiegare cos'è successo?"

"Cosa dovrei spiegare Lewis?"

"Beh... Non capita tutti i giorni di vedere Mike abbracciato mezzo nudo ad una ragazza, almeno che lui non abbia una doppia vita di cui noi non sappiamo nulla".

Ridendo Mike risponde:"Non lo escluderei!"

"Comunque non è successo assolutamente niente e poi anche se fosse non dovreste preoccuparvi di certo voi." Rispondo io con un tono un po' più alto.

"uuuu allora è vero che la signorina ha un caratterino bello forte! Avevi ragione amico". Dice Jacob rivolgendosi a Lewis battendogli il pugno.

"Perché voi non l'avete ancora vista con le sue cose... In quei periodi è davvero ingestibile si chiude nella sua stanza e vuole soltanto dipingere.

Una volta sono andata a trovarla a casa quando aveva il ciclo è ho rischiato la morte perché non le avevo portato il cioccolato e le era finito l'acrilico blu!" racconta Zoey in mezzo alle risate di tutti.

"Ma eiiii, sta diventando tutti contro Margot o sbaglio?"

Quasi parlandomi sopra e senza rispondermi Jacob inizia a raccontare del carattere forte, anzi troppo forte dello scemo.

"No, allora voi non sapete quando Mike è stato bocciato non faceva altro che dipingere occhi  non uscendo di casa...

Io e Lewis eravamo disperati.

Però c'è da dire che avete questa difesa contro qualsiasi cosa accada che è praticamente identica, la pittura o il disegno...l'arte in un certo senso vi salva".

Per la prima volta ho sentito qualcosa di veramente intelligente e veritiero uscire dalla bocca di Jacob.

"Ok ok, qua mi sa che si mette male per tutti e due meglio andare, ti riaccompagno a casa".

"Sono d'accordo meglio andare, però Zoey?..."

"Oh, non ti preoccupare l'accompagno io". Risponde Lewis.

Esco insieme allo scemo da quella casa enorme salutando tutti, tranne naturalmente l'animale che ha come sorella Jacob.

Diciamo che rispecchia proprio la ragazzina viziata e stronzetta bionda finta vestita tutta di rosa... Che paura sinceramente, chi riuscirebbe a vestirsi  solamente con quel colore tutti i giorni oltre a lei?

Visto che tutti eravamo a piedi la scorsa sera mi ritocca ritornare al medesimo modo.

Ufff che noia!

Io e lo scemo camminiamo per quasi tutto  il tragitto in silenzio, però non è quello imbarazzante di cui personalmente cerco sempre di uscirne, puntualmente sparando qualche cavolata assurda, ma è quasi, come dire? piacevole.

Si percepisce che ognuno è tranquillo e sta pensando a qualcosa.

"Allora, ora possiamo mandare avanti il discorso che hai stroncato ieri sera?"

Ecco era meglio il silenzio...

"Ma no dai, io sto bene così senza parlarne, grazie ma rifiuto l'offerta e vado avanti".

Dico io in tono scherzoso per non sclerare.

"O mio dio quanto sei difficile! Io l'ho detto che hai paura".

"Ma che paura e paura? Te sei matto".

"Eh va bene io ci rinuncio definitivamente!".

Dicendo questo cerca invano di mettermi il braccio sulle spalle, non so se lo fa naturalmente o se pensa che io reagisca in qualche modo, di sicuro non si aspetta quello che faccio.

Prendo il braccio che ha sfiorato solo una piccola ciocca dei miei lunghi capelli e glielo giro come il mio adorato karate insegna.

"Io te l'ho detto ieri sera che se mi tocchi ti rompo un arto, non ci metto niente a farlo, basta chiedere...che c'è hai freddo per caso?"

"A-A-Aaaa lascia ti pregooo!"

Uuuu che bello mi piace questo senso di superiorità.

Glielo lascio dopo dieci secondi di urletti poco femminili e tentativi invani di adorazione nei miei confronti.

"mmm meglio non scherzare con te...mi piace quando fai la dura".

Dice facendo il suo solito sorrisetto.

"Ma vuoi morire o cosa? Smetti di fare quella faccia e cammina che siamo quasi arrivati".

"Beh non mi dispiacerebbe essere picchiato da te...

Oh guarda, ma la macchina di mia madre è parcheggiata nel tuo vialetto avrà preso un turno diverso, di solito esce di mattina presto".

"Non so, a questo punto entra così vediamo che succede".

"Aaa quindi vuoi che io entri a casa tua eeeh".

"Giuro che se non muovi quel bel culetto ti faccio muovere io a forza di calci".

"Grazie per il bel culetto, aggressiva come sempre".

Dopo la fine del litigio mattutino ormai d'abitudine, entriamo in casa mia.

"Mammaaaa! Sono arrivata... "

Nessuno risponde quindi andiamo in salotto.

"Ciao tesoro, sei arrivata e ciao anche a te Mike".

"Buongiorno Elisabeth! Ciao mamma che ci fai qua?"

"Ho preso un giorno di ferie, abbiamo deciso di fare un giorno tra amiche come ai vecchi tempi, stavamo solo aspettando che voi arrivaste per dirvi che dovete rimanere qua da soli perché a casa nostra ci sono le vostre sorelle che devono fare tutte e due un progetto scolastico e il padre di Margot si è offerto di aiutarle".

No aspetta... Cosa? Io e lui INSIEME TUTTO IL GIORNO DA SOLI A CASA MIA.

Mi aspetta una giornata moooolto lunga!

Come un DipintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora