43. Torta

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Sono passate un po' di ore e inizio a sentire dei rumori provenire dall'altra parte della casa.
Sicuramente qualcuno si è svegliato.

Rimango qui un'altra giornata intera? Guardiamo in faccia la realtà non credo sia la soluzione chiudersi in se stessa in queste situazioni anche se ho una voglia matta di finire il libro che tengo in mano da un'oretta o forse è semplicemente una scusa.

No! Devo scendere subito...

Mi dirigo verso la cucina e trovo Zoey e Lewis che mangiano una torta.

Mi guardano senza dire niente per poi saltare in aria ed urlarmi contro.

"Auguri!"

Ma che stanno dicendo? Va bene che non sono in grandissima forma, ma qui sembrano loro quelli pazzi.

Mostro una faccia di totale confusione.

"Oggi è la vigilia di Natale...certo che ha proprio ragione Mik- ".

Lewis si zittisce non finendo la frase dopo un pugno dritto nello stomaco da parte della mia migliore amica. 

A vedere quella scena scoppio a ridere anche se quello che penso è tutt'altro, quel nome anche se spezzato ha il suo peso ora.

Faccio finta di niente e vado verso la torta che mi sta chiamando da quando sono scesa...mentre taglio una fetta per mangiarla si sente una voce arrivare da un'altra stanza.

"Che buon odore...Mike ha cucinato di nuovo la sua torta".

È Jacob che appena mi vede rimane in silenzio anche lui, ma che hanno tutti!

"Oh- buongiorno Margot"

"Buongiorno anche a te". Rispondo con il miglior sorriso falso che posso creare.

Poi riguardo quella torta e improvvisamente un conato di vomito sale su...non ce la faccio.

Scappo dalla cucina e corro in bagno.

No...Non di nuovo!
Non puoi Margot!

In un secondo mi ricade il mondo addosso, ma questa volta non per quello scemo di Mike, ma perché tutti i ricordi di un anno intero passato a non riuscire a mangiare e a vomitare riaffiorano.

Mi accascio a terra con le mani che mi sorreggono la testa e la schiena contro il muro.

Sento dei passi arrivare e quando alzo la testa mi ritrovo davanti quella gallina che mi guarda come se non si aspettasse di vedermi qui, non ha una bella cera infatti, subito dopo rigurgita anche lei.

Istintivamente mi alzo per tenerle quei lunghi capelli biondi che rischiano di sporcarsi.

"Eii ti senti bene?" le chiedo meravigliandomi di me stessa.

"Si". Risponde un po' titubante.

"Avrò mangiato qualcosa che mi ha fatto male". Ribatte subito, forse preoccupata per quello che sto pensando, ma purtroppo, mi sa che entrambe abbiamo capito tutto.

"E te? Perché?". Mi domanda

"Emmm...anche io avrò mangiato la stessa cosa".

Sappiamo entrambe che stiamo mentendo, ma nessuno ha la forza di dire niente ci risistemiamo in silenzio e usciamo insieme.

Mi ritrovo barricato davanti a me Alexander che dopo aver fatto passare Jenny mi guarda come per dire Beccata...

"Eii perché mi guardi così?" Gli dico facendo l'ennesimo sorriso falso.

"Cos'è successo?"

"Niente! Non preoccuparti è tutto apposto".

Lui sembra non credermi, ma sembra non voler mettermi pressione quindi rifilandomi un Ti tengo d'occhio mi lascia passare per andare in salotto dove trovo tutti sistemati a formare un cerchio passandosi qualcosa.

Sono curiosa, quindi decido di infilarmi in mezzo.

"Che guardate?"

Tutti saltano in aria nascondendo dei fogli di carta che riconosco subito.

"NIENTE!" Rispondono tutti insieme.

Quello scemo li ha lasciati la in bella vista! C'è la mia schiena nuda... E menomale che non c'è altro!

Strappo dalle mani dei miei amici quei disegni per poi riporli all'interno del quaderno...ora mi sente quello scemo.

Come se lo avessi chiamato lo vedo arrivare con i capelli bagnati dalla stanza di Jacob, di sicuro gli avrà chiesto di farsi una doccia da lui.

Non ci vedo più dalla rabbia e gli corro contro tirandogli un calcio dritto in pancia.

Mi mancava fare Karate... Non me la cavo male dopo un po' di anni di inattività.

Poi lo prendo dal colletto della maglia che indossa e lo costringo a guardami negli occhi abbassandolo alla mia altezza che non farebbe intimorire nessuno.

"Ma sei coglione a lasciare quei disegni in salotto!"

Non lascio neanche il tempo allo scemo per rispondere che mi accorgo della vicinanza dei nostri volti.

Lo lascio e mi allontano di scatto correndo di nuovo in camera.

Bella vigilia!

Dopo una mattinata intera chiusa di nuovo in stanza nella quale in compenso ho finito quel libro fantastico ho una fame assurda guardo l'orologio e sono le 12.30.

Vado in cucina dove tutti stanno mangiando un'invitante lasagna.

"Margot siediti...quanta ne vuoi?"

Mi chiede Anna e per quanto io sia affamata ho una paura assurda di rifinire in bagno a riprodurre la scena di prima quindi le mimo da lontano la forma di una fetta minuscola.

Lei mi guarda per poi scambiare uno sguardo a Zoey e ad Alexander e quest'ultimo lancia un'occhiata come per dire ve lo avevo detto.

Faccio finta di niente mangiando in silenzio e lasciando parlare gli altri che sono visibilmente imbarazzati.

Mi accorgo che c'è anche un'altra persona che non ha ancora detto niente con cui di colpo scambio uno sguardo notando che mi stava fissando.

Quello che doveva essere una specie di sguardo intimidatorio come per dire eii cos'hai da guardare? a quanto pare non deve essere uscito molto bene visto che in quei cazzo di occhi mi ci perdo.

Nessuno abbandona il contatto visivo è così frustrante e doloroso in questo momento, ma non ce la faccio.

Non sono così forte come pensavo.

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Questo capitolo conclude il lavoro di questo anno <3

Buona fine dell'anno a tutti!

Come un DipintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora