23. Cuoco

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Riesco a tornare in me, sposto abbastanza bruscamente lo scemo da sopra di me e prendo il mio cellulare posato sul tavolino al centro del salotto.

"Pronto?... "

"Margi, sono la mamma,scusami tanto mi sono dimenticata di dirvi che dovete farvi la pasta e che vi ho lasciato una torta fatta da me, ora noi stiamo andando a pranzare e ci chiedevamo se fosse tutto apposto".

Do uno sguardo a Mike che ha sentito pochissimo della chiamata e mi chiedo che cosa mi sia preso e se le nostri madri fossero delle veggenti.

"Oh no no mamma, va tutto benissimo, adesso prepariamo subito da mangiare e grazie per la torta! Buon appetito".

Chiudo la chiamata e ripongo il telefono sul tavolino di nuovo.

Dopo svariati minuti di silenzio lo scemo apre bocca:"Beh che fai li impalata? Non avevi detto alle nostre madri che dovevamo cucinare?"

"Oh, si mi ero un'attimo distratta"

"Da che cosa? Ma che te lo chiedo a fare, dalla mia bellezza di sicuro".

"Allora dovresti lavorare sulle tue sicurezze ed esaminarle più affondo".

"Ah-Ah-Ah... Molto divertente".

"Lo so"

Mike girando gli occhi in alto e andando verso la sala da pranzo dice:"Dai allora, che si cucina?"

Si comporta come se non fosse successo niente, non capisco se sono io sbagliata a star morendo di ansia oppure lui a star passando sopra a un po' troppe cose fatte con la sottoscritta.

Tre minuti fa eravamo su un divano sdraiati uno sopra l'altro mentre stavamo... Diciamo che stavamo... Beh ci stavamo divertendo.

Tra l'altro non ho ancora capito che tipo di rapporto abbiamo, delle volte è semplicemente lo scemo, la persona più irritante del mondo, altre volte è Mike il bambino dolce di cui ho vari ricordi di quando ero piccola e altre volte è una persona che non avevo mai associato a lui, forse unisce tutte le sue personalità, ma il problema è che quella parte di lui inizia, non a piacermi, ma ad essere passabile, non esageriamo ora.

"Oi... Sei viva?"

La voce dello scemo interrompe i miei pensieri alquanto strani.

"Cosa?" gli rispondo io.

"Sciocchina, ma te sei sempre sulle nuvole? Ti ho chiesto cosa dobbiamo cucinare".

"ups, mia mamma ha detto la pasta".

"Va bene, te prendi una pentola che io prendo la pasta".

"No aspetta cosa?"

"Che c'è che non va ora?"

"C'è tu vorresti cucinare? Ripeto... Te?"

"Certo, perché non dovrei scusa? Stai sottovalutando le mie abilità straordinarie da cuoco?"

"Forse si" dico con una risatina di accompagnamento.

"Però questa è la mia cucina e quindi decido io se proprio vuoi preparare pranzo devi fare l'aiutante".

"E va bene dimmi che devo fare sciocchina".

"Tu prendi la pentola e la riempi di acqua per poi metterla a bollire sul fuoco e io prendo la pasta".

"Bene bene, quindi te avresti ripetuto le stesse identiche cose che ho detto io però invertendo i ruoli, dando a me quello più faticoso?"

"mmm forse".

"Sei incredibilmente odiosa".

"O dio grazie, era voluto".

Dopo il piccolo litigio con tanto di smorfie come dei bambini dell'asilo, lo scemo esegue i miei ordini precedenti, ma io sono talmente stupida di essermi dimenticata che la pasta è nel cassetto in alto dove il mio metro e sessanta non arriva neanche con le punte.

"Io ho fatto e ho già messo a bollire l'acqu... Ahhahahaha".

Lo scemo sembra accorgersi che mentre lui era tutto preso dal suo compito io sono rimasta a saltellare per cercare di prendere la pasta.

"Cosa ridi scemo? Sono bassa e questo lo sanno tutti".

Mike mi ammira per un altro po', poi mi sento prendere dai fianchi da grandi e possenti mani e mi ritrovo a mezz'aria dove il cassetto non sembra più una meta inarrivabile.

"uooo, che stai facendo di preciso?"

"Ti aiuto o vuoi aspettare che i pianeti si alliniano per mangiare?"

Non rispondo neanche perché non posso dargli altro che ragione.

Quando ho preso la pasta mi mette giù, o almeno ci prova, visto che la pasta mi cade dalle mani, io mi sbilancio e lui è obbligato a poggiarmi sul piano della cucina.

"O mio dio...menomale che la busta che contiene la pasta non si è rotta".

"Hai ragione... Ma te ti sei fatta male?"

"No no sono sana e salva! Ci vuole ben altro per uccidermi".

Mike ride silenziosamente fino a quando non si ricrea il solito silenzio dove sembra solo adesso accorgersi in che posizione siamo.

Lui dopo avermi appoggiata tutt'altro che delicatamente sul piano in marmo della cucina non ha tolto le sue mani dai miei fianchi e siamo piuttosto vicini.

Nooo di nuovo no, questa volta non devo cadere nella sua trappola, ho una reputazione da super verginella da difendere, non posso mandare tutto a rotoli.

Se invece, fosse lui caduto nella mia trappola? Dopotutto sono fantastica...Questo cambierebbe tutto, come biasimarlo!

Aaa oddio mi sono fatta fregare di nuovo dai miei pensieri, quello scemo mi sta già baciando...che faccio ora?

Prima sono state le nostre madri a interromperci, non credo succederà di nuovo.

Aaa che dovrei fare?

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