Prologo

3.7K 146 49
                                    

Ogni storia inizia con qualcosa di apparentemente monotono, una routine vista e rivista.
C'è chi si sveglia e va scuola, chi si rivela avere una parentela nascosta con Tony Stark, e chi semplicemente riceve una visita inaspettata.
Ed è l'ultimo il nostro caso.

Dopo il Blip, ognuno aveva preso le proprie strade: gli Avengers con gli Avengers, i Guardiani della
Galassia con i Guardiani della Galassia, con la piccola aggiunta di Thor in questo ultimi.
Per qualche strano motivo, nessuno dei due team si era ancora sciolto, sebbene le complicazioni fossero tante. La vita dopo quei cinque anni era peggiorata, ci si rese conto come nove mesi possano darti la vita e come uno schiocco di dita possano levartela in un secondo.
L'economia era in crisi, i prezzi si erano alzati mentre la popolazione si abbassava; al ricomparire di metà dell'Universo, la crisi non divenne più solo economica, bensì sociale. I politici erano già corrotti in passato, e il caos non rendeva nessuno più onesto; ogni Stato erano intasato da richieste, debiti e quant'altro. La società era in discesa sotto ogni aspetto e il mondo se n'era accorto:

Ed ecco uno dei perché sarebbe stato meglio avvisare gli Avengers dell'imminente visita degli inimitabili Guardiani della Galassia, ma Thor - il quale era con i guardiani - non sapeva come comunicarlo ai suoi vecchi compagni di squadra.
Fu il momento più allarmante della giornata quello in cui da dentro casa si sentì il riconoscibile suono di una navicella spaziale. Quest'ultima si poggiò sull'erba del giardino di quel che era il Quartier Generale.

I primi ad allarmassi furono Sam e Bucky, i quali andarono di corsa a controllare cosa stesse accadendo lì fuori: fu un sollievo riconoscere la navicella spaziale.
Il ponte si abbassò lentamente, e la prima a scendere fu la figlia di Thanos. Il suo passo deciso era usuale, ma c'era qualcosa in lei che faceva intendere che qualcosa non andava, seppur lei fosse uguale a tutte le altre volte. La rabbia racchiusa in Nebula poteva esser percepita solo guardandola, questo era un dato di fatto, ma quella volta non si percepì solo rabbia, odio e tristezza, bensì preoccupazione. Non sovrastava le altre emozioni, ma era palpabile.

«Cosa vi porta qui, Guardiani?» Sam fu il primo a parlare. Nebula era seguita da un'altra figura, la quale veniva tenuta da dietro da Starlord.
Era esile, nemmeno tanto bassa, il suo corpo era coperto da una tuta aderente dai colori rosso, nero e grigio; i capelli lunghi e mori le coprivano il viso, erano spettinati, ma lo stesso erano raccolti in una coda bassa. Le sue braccia erano avvolte da un filo spesso di metallo, la quale non le permetteva nessun tipo di movimento al di fuori delle gambe. Il suo capo era calato, quasi a simboleggiare sottomissione mista a vergogna.

«Lei» fu la risposta ferma di Nebula. Cessò di camminare una volta che le sue scarpe erano entrare in contatto con l'erba del giardino.
«Chi sarebbe questa lei?» chiese Sam, incrociando le braccia, incuriosito ma allo stesso tempo spazientito dalla lentezza nei movimenti dei guardiani.

Quill iniziò a spiegare: «Sapete, quando la Galassia ha bisogno di essere protetta, entrano in gioco i protettori. Questi, però, non possono avere occhi ovunque e per farci entrare in azione, abbiamo bisogno di segnalazioni dai popoli indifesi e bisognosi di figure professionali come noi: la sfortunata in questione, — indicò la ragazza dinanzi a sé — è protagonista di una delle segnalazioni ricevute. — La strattonò più avanti, arrivando alla fine del ponte e facendola scendere sulla terra ferma — Furto aggravato. Varie aggressioni. Non sappiamo se ha commesso omicidi, ma è probabile.»

«Non mi torna ancora perché siate qui» fu la risposta di Bucky, il quale non aveva proferito parola fino a quel momento. Il racconto di Quill poteva risultare di certo interessante, ma una risposta secca sarebbe stata molto più gradita.

«È una terrestre, Vendicatore. È un'umana disperata e per questo crudele, ed ha bisogno di essere ri educata» sintetizzò il leader dei Guardiani. Loro avevano assistito alla scaltrezza della giovane prigioniera, avevano pensato bene di portarla agli Avengers invece che rinchiuderla in qualche prigione intergalattica dove si sarebbe solo ed unicamente incattivita.

LA EX MIGLIORE AMICA DI SAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora