Il tempo fu così "poco" che per giorni lo evitò: non perché non l'amasse più, assolutamente, amava Barnes ogni secondo più intensamente, ma semplicemente non se la sentiva. Ovvio, se ami una persona vuoi averla intorno sempre, nei momenti migliori e peggiori; però aveva effettivamente paura che quel suo momento peggiore potesse contagiarlo, potesse avere effetto su di lui, tanto da fargli tornare gli incubi.
Non che lui se la passasse meglio: aveva mille domande in testa, e Sam era l'unico che gli dava risposte su risposte. Passava giorni a dirgli: "Ti ama ancora, è scossa, dalle del tempo".
Più tempo le dava, però, più sembrava ne volesse di più, così tanto da perdere il conto delle ore, dei giorni, dei minuti e dei secondi. Più altro tempo le dava, più altro tempo si prendeva.
Lei stava scendendo le scale che conducevano al piano di sotto: i capelli erano legati in una cosa bassa dietro la schiena, addosso aveva una camicia da notte bianca abbastanza lunga.
«Chelsey!» la chiamò Bucky. Lei fece finta di non sentire, andò dritta in cucina, e l'innamorato la seguì.
Voleva parlarle, voleva più spiegazioni di quelle che aveva. Voleva sentir uscire dalle sue labbra un "ti amo ancora", o una qualsiasi rassicurazione, l'importante che fosse una cosa positiva detta da lei.«Chelsey, devi parlarmi, non puoi continuare a comportarti come se non esistessi!» ancora nessuna risposta, lei aveva aperto il frigo e aveva preso il cartone contenente il latte, prese una tazza e verso il latte all'interno.
«È scaduto.» si limitò a dire Bucky, sospirando.
La mora controllò la data di scadenza: era vero, era scaduto.
«Cazzo, è vero» mormorò, rovesciando nel lavandino il latte che aveva appena versato nella tazza, sciacquando quest'ultima con l'acqua del rubinetto.«Allora hai intenzione di parlarmi o no?» sospirò ancora, quasi arreso.
La sua fidanzata si girò verso di lui, lo guardò tristemente, per poi chiudere il cartone di latte e buttarlo nella spazzatura. Aprì nuovamente il frigo, prendendo un altro cartone di latte, controllando la data di scadenza e lo versò nella tazza.«Cosa vuoi che ti dica?» rispose all'uomo, che mentalmente stava festeggiando per aver ricevuto un minimo di attenzione.
«Quel che stai passando. — lei posò il cartone di latte nel frigo, chiudendolo e aprendo un cassetto contenente i biscotti, prendendo quelli con le gocce di cioccolato — Da quando hai scoperto l'identità di quello psicopatico che non mi parli, né mi guardi in faccia, né mi consideri minimamente. Cos'è, un tuo vecchio amore mai superato?» lo diceva con un tono misto tra tristezza, rabbia e gelosia.«Divertente sentire uno psicopatico chiamare qualcun altro "psicopatico". — accennò un sorriso falso, voltandosi verso il moro, appoggiando la schiena al viso con fra le mani la tazza di latte — E no, James, non ho mai provato niente per Daren, e mai lo farò, stessa cosa vale per lui. Eravamo solo amici stretti, molto stretti, poi ci siam persi di vista.» sorseggiò il liquido nella tazza.
«E questo ti ha scosso.»
«Sì. — confermò — Io ti amo ancora, James. È solo che non me la sento di continuare.»Bucky deglutì nervosamente: lo stava dicendo davvero? Lo stava lasciando?
«Non te la senti perché?» tremava, gli tremavano le mani (può tremare una mano in vibranio? A quanto pare sembra di sì) e per non darlo a vedere alla Scienziata davanti a lui, mise le sue mani nelle tasche del jeans che stava indossando.
«Sono qui da poco e già siete stati in pericolo. Se non fosse stato per me, probabilmente non ci avrebbero mai trovati e tu e Sam sareste stati in sicurezza, senza combattere.. Non so come mi abbia trovata, penso sia andato direttamente al Cerca-Scienziati sul nostro pianeta, un posto dove sono scritti tutti gli spostamenti di qualunque individuo della popolazione. Però, non capisco come abbia capito che ci fosse uno di Scienziati fra voi.» ragionò, avvicinando la tazza alle sue labbra e bevendone il contenuto tutto in un sorso, pulendosi con un tovagliolo e posando la tazza nel lavandino.
«Se non fosse stato per la tua presenza, probabilmente adesso staremmo combattendo ancora. Le leggi del tuo pianeta ci hanno salvato, anzi, averti con noi ci ha salvato.» il centenario abbassò il capo, mordendo ogni tanto l'interno guancia destro.
Lei deglutì.
«Mi.. Mi dispiace, mi dispiace tantissimo James. Ti amo, ma ho bisogno di tempo, di riprendermi, di concepire la situazione in cui ci siamo trovati. Non sono mai stata così, scusami. Vedere una persona che in passato mi era molto vicina, voler far fuori persone altrettanto vicine a me.. È una cosa inconcepibile. Almeno per me lo era fino a poco fa. Sicuramente hai vissuto di peggio, ma io no. Ed ho bisogno di tempo per digerire.»
«Quindi mi stai lasciando?»
«James, non ti sto lasciando. Ci stiamo lasciando. È diverso.»
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LA EX MIGLIORE AMICA DI SAM
FanfictionREVISIONE IN CORSO2023 | La scomparsa delle persone più vicine a noi può distruggerci, ma possiamo imparare a conviverci. Se solo Sam avesse saputo che tutto il suo dolore era stato invano, non avrebbe mai sofferto. Perché i Guardiani della Galassia...