Era passata una settimana da quando era entrata nel Quartier Generale degli Avengers. Era riuscita a legare un po' con Wanda e Visione, un po' anche con Thor che si era fermato per un po' di tempo ad Asgard. I Guardiani della Galassia erano partiti già da qualche giorno, senza, quindi, Thor. Aveva scambiato due parole con tutti, anche se aveva la sensazione di non stare molto simpatica a Natasha.
Sapeva ci fossero altri Avengers fuori di lì, come Tony Stark che abitava con la sua famiglia, T'Challa, re di Wakanda, Peter Parker, Scott Lang, Clint Barton, Doctor Strange..
L'importante era, però, entrare nelle grazie di quelli che aveva conosciuto.Wanda e Natasha le avevano prestato dei vestiti e l'avevano portata a fare shopping due o tre volte nel giro di una settimana, comprando ogni tipo di vestiti e trucchi. Wanda dialogava di più, era più sociale rispetto a Natasha, che si limitava a qualche frase ogni quindici minuti. Per questo pensava di stare antipatica a Nat: parlavano poco, nonostante ne avessero avuto occasione.
Quel giorno pioveva particolarmente forte, ma la pioggia non aveva fermato Tony Stark dall'andare a trovare i suoi vecchi colleghi: si era ritirato, ormai aveva la piccola Morgan a cui badare e non poteva rischiare la vita ancora dopo la battaglia con Thanos da cui era magicamente sopravvissuto.
Venne accolto da Steve. Nella casa si era quindi creato "casino", c'erano tante voci che parlavano insieme. Chelsey le sentì dal piano superiore, e scese le scale andando a controllare.Si affacciò, il suo sguardo cadde sul capitano Rogers. Quest'ultimo la vide e la invitò con la mano a mettersi in piedi affianco a lui, per poterla presentare a Tony.
«Buonasera, signor Stark, io son..» venne bruscamente interrotta da Tony. «Sì, so chi sei, so cos'hai fatto per finire qui e so che capacità ti hanno rilevato i ragazzi, e so persino della scommessa tra Sam e il procione. A proposito, dov'è il procione? È partito?» si girò intorno, ricevendo un "sì" da parte di Natasha.
«Eccheccazzo, volevo vedere il procione. — poi si riferì a Chelsey, squadrandola da capo a piede. — Sai, quando ho incontrato quel procione la prima volta avrei giurato fosse un peluche.»Lei si sentiva tremendamente a disagio, la presenza del signor Stark era come una pressione, e la sua parlantina ancora di più.
«Ah, comunque, Alison Hall — iniziò Stark — o Chelsey, come ti fai chiamare tu, volevo solo avvisarti che la prima mossa sbagliata che farai in questo mese, ti spediamo a calci in culo dal Governo, dove prima di metterti in prigione, ti faranno fare un'operazione da Doctor Strange e ti leveranno quella che tu chiami "tecnologia" dal tuo cervello, così rimarrai senza poteri. Intesi? Non fare stronzate.» l'avvertì, provocando un terrore interno alla ragazza, che semplicemente deglutì rumorosamente e annuì col capo. Lui si girò verso Natasha, seduta al suo fianco, dicendo: «Capisce gli ordini, mi piace questa ragazza.»
Si alzò, poi, incominciando a camminare per il salotto. «Fatto sta che Happie sta molto dietro a Spiderman ultimamente, quel ragazzo ne sta combinando delle belle. Posso dire di aver sempre creduto in lui. Tornando al discorso di prima, Fury come l'ha presa? Bene immagino, potresti essere una risorsa molto utile. Hai dei poteri simili a quelli di Wanda, solo che lei per farlo ha bisogno delle mani e crea una cosa strana con esse, una roba rossa fluttuante. Dovrebbe essere il potere che esercita. Tu mi sai molto di pugni alla Ant-Man, solo che non ti rimpicciolisci e puoi darli solo pensandolo. Cioè, hai capito che grande risorsa saresti? Magari Wanda ti tiene trenta nemici bloccati, e tu riesci a farli fuori tutti solo pensandolo. Saresti fortissima, cazzo!» disse tutto di un fiato.
«In realtà, non posso concentrarmi su più di cinque cose alla volta.» affermò lei.
«Vabbè, è lo stesso.»Arrivata la sera, smise di piovere. Tony non mangiò con gli Avengers, si mise subito in macchina e partì per casa sua.
Erano le dieci e mezza di sera, Chelsey stava fuori al balcone ad osservare il paesaggio serale. C'era un silenzio assoluto, c'era solo lei.
Non si accorse nemmeno dei passi del capitano Rogers, che stava andando verso di lei.
«Hai sete?» le porse una bottiglia di vetro contenente birra ancora chiusa.
«No, non ho voglia di bere.» rifiutò educatamente la mora.
«Ah, nemmeno io, per questo te l'avevo portata. — l'appoggiò a terra. — Era una specie di ringraziamento per non aver fatto stupidaggini e per cercare di legare con ognuno di noi.»
«Sono io quella a dovervi ringraziare per non avermi spedito direttamente al Governo, quindi grazie, capitano Rogers.» lo guardò sorridendogli dolcemente.«Chiamami Steve quando non siamo in battaglia, per favore.» lei annuì. «Okay, Steve.»
«Sai, Sam mi aveva parlato di te in precedenza. Io gli parlai del mio vecchio grande amore, lui mi parlò della sua migliore amica. Devi sapere che io e Bucky ci conosciamo da quando eravamo in culla,
siamo sempre stati insieme, e lo saremo fino alla fine dei tempi. Mi ha confessato che per lui eravate così, lui andava pazzo di te, in amicizia ovviamente, e pensava fosse lo stesso. Dopo gli avevano riferito tu fossi morta. — deglutì, appoggiando i gomiti sulla ringhiera del balcone. — Quando ti ha visto era incazzato, e non poco. Incazzato perché aveva pianto per tanto tempo, e poi ti ha ritrovata come una criminale. Però mi ha anche detto che sotto sotto era felice di sapere tu fossi viva. Ci ha parlato bene di te, sei rimasta qui con noi grazie a Sam. Natasha e Bruce volevano già spedirti al Governo, non si fidavano. Bruce, bene o male, ti guarda amichevolmente adesso, ma credo che con Natasha tu debba fare più sforzi per farti guardare amichevolmente.»Si appoggiò anche lei nella medesima posizione del capitano, per poi guardare in basso.
«Ho vissuto lontano da Sam per anni, pensando lo avessero ammazzato. Nel pianeta in cui stavo, c'erano altri terrestri, e raccontavano di voi Avengers. È stato lì che ho capito che Sam ce l'aveva fatta. Credo sia solo stata una fortuna arrivare sulla Terra, anche se come una criminale. — si girò a guardare il biondo — Sam è mio fratello maggiore, non di sangue ovviamente, ma nel mio cuore lui è mio fratello. Ha fatto tante cose per me da quando ci conosciamo, non saprei nemmeno dove iniziare per ringraziarlo. Mi ha salvato anche 'sta volta, proprio perché è mio fratello.»«Un giorno, forse, glielo riferirò, ma credo che già lo sappia.» sorrise Steve, dopo aver ascoltato le belle parole sul suo amico.
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LA EX MIGLIORE AMICA DI SAM
FanfictionREVISIONE IN CORSO2023 | La scomparsa delle persone più vicine a noi può distruggerci, ma possiamo imparare a conviverci. Se solo Sam avesse saputo che tutto il suo dolore era stato invano, non avrebbe mai sofferto. Perché i Guardiani della Galassia...