Una cosa reciproca

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Continuava ad accarezzarle la schiena, andando con le dita prima sopra e poi sotto.

«Vuoi rimanere qui a dormire, Al?» le chiese il moro, continuando a "coccolarla".
Lei annuì, per poi chiedergli successivamente: «E se ci chiedessero perché abbiamo dormito nella stessa stanza?»

«Semplice, io non riuscivo a dormire e nemmeno tu, ci siamo incontrati e ti sei addormentata qui. È una mezza verità, se ci pensi.» sorrise lei.

«Nello spazio nessuno mi ha mai dato affetto, tranne i primi tempi gli scienziati, quando pensavano io fossi la loro creazione perfetta. Qualcosa è andato storto e mi hanno abbandonato. Per me è strano stare così, soprattutto con te che nemmeno ti ci parlo, ma ti giuro che rimarrei altri mille anni così. — lui si fermò per qualche istante, sgranò gli occhi e, intanto, nella sua mente si ripeteva l'ultima frase detta dalla più piccola. Lei notò la trasformazione di Bucky in una statuina, e chiese confusa — Ho detto qualcosa di sbagliato?»

Lui negò con la testa, sussurrando un "no."
«Sai, Chelsey, una ragazza non mi dice una cosa così carina da più di cinquant'anni. Non so più nemmeno come facciano oggi a corteggiare, a utilizzare l'arte del corteggiamento. Le donne ormai si stupiscono se le regali un mazzo di fiori, e alcune manco apprezzano. Ho provato dei siti di incontri, ma niente. Non mi fido mai delle persone, la mia terapista dice che sbaglio perché dovrei aprirmi di più per rifarmi una vita. Però giuro anch'io, che con te mi ci aprirei. Forse è la notte, ma sento di stare al sicuro con te, e sento che anche tu ti senti al sicuro vicino a me. Una cosa reciproca, ecco.»

«Sì, — gli diede conferma — è una cosa reciproca.»

Lei si staccò dalle braccia del più grande e si stese sul letto, mettendosi sotto le coperte. Diede dei leggeri colpi al cuscino affianco a lei, come ad indicare all'altro di stendersi accanto a lei.
Il moro così fece: si stese accanto a lei, e Chelsey si avvicinò a lui. Quindi Bucky l'abbracciò, e lei si strinse di più al corpo dell'altro, rimanendo attaccati per tutta la notte.

Il mattino dopo, Bucky si svegliò per ultimo tra i due. Lei era seduta sul letto, affianco al moro, col braccio di lui sulle cosce. Aveva le gambe incrociate, e la mano del moro andava a cadere sul fianco della ragazza.
«Che tutto questo rimanga tra me e te.» lo guardò, cercando un'approvazione che non tardò ad arrivare.

La mano di lui iniziò ad accarezzare il fianco di Chelsey, lentamente, mentre lei accarezzava i capelli del ragazzo.
«Bucky, qualsiasi cosa tu stia pensando, io e te non stiamo insieme. Ci coccoliamo come due amici.» cercò di puntualizzare la più piccola, strappando una risatina al più grande.
«D'accordo, ma sappi che non avevo pensato niente del genere.»
«Lo spero. Ah, e poi io ci proverei con Steve.»

Bucky si sedette, spostando il suo braccio di vibranio dalle cosce di lei, guardandola con fare sorpreso.
«Ci vuoi provare col mio migliore amico e poi ci coccoliamo da stanotte?» esclamò.
«Sì. — rispose tranquillamente, come se la cosa non le importasse — Finché non scatta un bacio posso fare quello che voglio.» fece spallucce.
«Effettivamente ha senso.» ragionò lui, inclinando leggermente la testa.

Poi Bucky la prese per le spalle, "obbligandola" a mettersi stesa sopra di lui. Anche lui a sua volta si stese, abbracciando la ragazza.

«È così bello avere qualcuno da poter stringere» affermò il moro, stringendola al petto. Lei sorrise, appoggiando le mani sul petto di lui.

«Sì, è bello, ma non dobbiamo dire e dimostrare niente a nessuno. Nemmeno a Sam.»
«Decisamente.»

LA EX MIGLIORE AMICA DI SAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora