Sam & Le espressioni facciali

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«Muoviti ad uscire o ti chiudo dentro!» esclamò la mora, uscendo dalla sua stanza, mentre Bucky era indietro.

Si diressero alla cucina per fare colazione, ma trovarono Steve con le braccia incrociate e Sam con le braccia dietro la schiena, con un'espressione che urlava "non so cosa devo fare io qui".

«Buongiorno» esordì Bucky, guardando fisso negli occhi il biondo.
«La tua maglia è al contrario» affermò improvvisamente Steve. Il moro toccò il colletto della maglietta, realizzando che l'etichetta era realmente dalla parte davanti, e che quindi l'aveva infilata al contrario.

«Cazzo — mormorò, guardando l'etichetta. Il suo sguardo passò dopo a Steve e Sam, mettendo le mani davanti al petto — Giuro che possiamo spiegare!»

Steve abbassò il capo, sospirando dopo: «Ho capito che avete una relazione.»

Chelsey e Bucky risposero in contemporanea con due frasi diverse, ma con l'intenzione di far capire che tra loro non c'era nessun rapporto ufficiale.
«Noi non stiamo insieme» esclamò la mora, «Sono mentalmente instabile» esclamò invece il moro.

Bucky fece un passo in avanti, e non nel senso mentale, ma in quello fisico: prese un grosso respiro e si decise a parlare.

«Allora — guardò in faccia prima Steve, poi Sam, che continuò ad avere quell'espressione da "non so cosa ci faccio qui" — No, non ce la faccio.» e scoppiò a ridere.

«Cosa c'è di divertente?» esclamò innervosendosi la mora.
«È lui — indicò Sam — Che con quella faccia che si ritrova, fa pure le espressioni alla "Che cazzo ci faccio qui". È colpa sua se rido» Sam scoppiò a ridere a sua volta, scusandosi varie volte, ma la voce veniva soffocata dalle risate.

«Vi giuro che non lo faccio apposta, ma non so proprio perché io sia qui» riuscì a dire Sam, cercando di soffocare le risate.

Steve e Chelsey li rimasero a guardare impietriti, senza abbandonare il loro sguardo impassibile.

«Io e Bucky non abbiamo una relazione» disse la mora a Steve.
«Lo avevo capito» rispose lui, guardandola.

Bucky e Sam smisero finalmente di ridere, dando pace a quei due malcapitati che avrebbero dovuto fare santi, anzi, santissimi.

Steve guardò in basso e poi sospirò.
«Bucky, perché non me lo hai detto da subito?»
«Te lo avrei detto presto!»
«Certo.»
«Forse un po' più in là. — Bucky prese per il braccio la ragazza, avvicinandola a sé, come se volesse proteggerla, anzi, dimostrare che fosse sua, reclamarla — Ora che lo sai, non devo più nascondere che sto amando questa ragazza.»

«Cosa?» lo guardò Steve, scioccato dal verbo usato dall'amico.
«Cosa?» lo guardò Chelsey, anche lei scioccata dal verbo usato dall'uomo affianco a lei.

«Ti sto.. amando? È questo quello che provo — disse dolcemente alla ragazza, guardandola negli occhi — E magari ti sto spaventando, sarai tipo "cosa sta dicendo questo psicopatico ex omicida che va ancora in terapia", ma vedi, sono innamorato di te. Lo so che stiamo correndo troppo, ma sei riuscita a farmi provare quel che nessuna è mai riuscita a farmi sentire da quando avevo ventitré anni» il discorso di Bucky venne interrotto dalle labbra della mora sulle sue, cosa che stava aspettando di nuovo da un po'.

Alla fine non aveva avuto una brutta reazione la più piccola, anzi, aveva semplicemente risposto con un bel bacio lungo, dolce, qualcosa che Bucky voleva ricevere.

«Bella scenetta romantica, ma io non so ancora cosa ci faccio qui.» affermò Sam spezzando l'atmosfera che si era creata — e per intenderci, un'atmosfera dolce d'amore per la coppietta e imbarazzantissima per Steve che se ne stava lì a guardare il suo migliore amico che baciava quella con cui ci aveva provato il biondo fino al giorno prima.

«Quindi siamo una coppia?» chiese Bucky alla ragazza.
«Non correre così tanto, Barnes» rispose lei.

Nella cucina entrò di corsa Natasha, visibilmente preoccupata.
«Capitano Rogers, dobbiamo evacuare l'edificio.»

LA EX MIGLIORE AMICA DI SAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora