I fratelli Hall

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Se non studiate ancora con le mappe concettuali scritte da voi, iniziate a farlo. Io a casa ripeto poco l'orale, mentre le professoresse spiegano mi metto a fare delle mappe sull'argomento e vi giuro che assorbo tutto, arrivando ad aver bisogno solo di una lettura per sapere qualsiasi cosa. Sono fantastiche.

«Se scendete dalla navicella, vi ritroverete fuori al cancello. — Strange si girò verso Steve Rogers — Guardati sempre le spalle, Capitano Rogers.» detto questo, lo stregone scomparve nel cerchio da cui era comparso.

Gli Avengers, quindi, decisero di scendere dalla navicella. Si ritrovarono davvero fuori al cancello della villa, che però sembrava più grande di quanto ricordasse Chelsey: Doctor Strange aveva pensato davvero a tutto, anche ad aggiungere altre camere da letto e bagni. L'edificio era più largo che alto, aveva un piccolo giardino dove i Vendicatori potevano tranquillamente allenarsi o fare altro.

«Serata barbecue!» esclamò Sam, notando che nel giardino ci fosse anche un barbecue e un tavolo piuttosto grande.

Chelsey non era più incatenata dalla magia di Strange. Si avvicinò al cancello, lo spinse e si aprì, come se nessuno lo avesse chiuso con le chiavi. La porta della villa era socchiusa, permettendo agli Avengers l'accesso anche senza nessun mazzo di chiavi: parlando di quest'ultime, vari mazzi erano disposti sulla tavola nella camera da pranzo.

Sam non era ancora entrato: era l'unico fuori, ormai anche Fury e Maria Hill si erano "avventurati" nella loro nuova casa.

Sam si guardava intorno, realizzando che avrebbe avuto sua sorella più vicino di quanto pensasse.

«Wilson?» una voce maschile chiamò Sam. Proveniva da dietro le sue spalle, cosicché si girò, scoprendo che l'uomo misterioso era in realtà Bryan Hall. Quest'ultimo aveva gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta dallo stupore; non credeva a ciò che era dinanzi a lui.

«Hey, Bryan» gli sorrise Sam, andandogli incontro.
«Stai bene? Riporti ferite, ustioni?» chiese allarmato l'altro uomo. Era alto su 1.75, aveva i capelli lisci di un marrone scuro, sistemati all'indietro con molta precisione. In mano aveva delle buste piene di libri, indossava una camicia bianca a mezze maniche e un pantalone lungo. Effettivamente era maggio, iniziava a fare caldo.

«Stiamo tutti bene. — lo tranquillizzò Sam. — E io credo di avere qualcosa che ti appartiene dentro casa.» Bryan non collegò subito, ma quando Sam gli consigliò di farsi mantenere le buste da lui, capì: dentro la villa c'era sua sorella. Suo padre gli aveva raccontato della visita di Sam di mesi prima, ma non immaginava potesse accadere tutto così in fretta.

«È dentro?» il più giovane indicò la casa, l'altro annuì.
Sam accompagnò il giovane Bryan all'interno della villa: la porta d'ingresso conduceva direttamente al salotto, un salotto grandissimo. Gli Avengers erano sparsi un po' per tutta la casa, ma fortunatamente per Bryan e Sam, la donna che cercavano era seduta sul divano, accoccolata a James Barnes, impegnato a parlarle ed accarezzarle i capelli.

«Alison» esclamò Bryan, guardando stupefatto la sorella. La mora si girò nella direzione della voce, una voce che non conosceva. Insieme a lei si girò anche Bucky, infastidito dall'interruzione.

«Sono io.» affermò lei, alzandosi dal divano e avvicinandosi al giovane ventenne.
Si ritrovò faccia a faccia con lui, e studiò tutti i suoi lineamenti: solo all'ora capì chi lui fosse.
«Bryan..» mormorò, abbracciandolo. Lei lo stringeva forte, lui doveva ancora metabolizzare di star toccando sua sorella dispersa.

Intanto anche Bucky si era alzato dal divano, e aveva raggiunto Sam, che guardava contento i due fratelli.
«Devo preoccuparmi?» chiese il centoseienne, indicando la coppia davanti a lui.
«Solo se lei è pro all'incesto — Sam guardò Bucky — E poi non siete fidanzati.» precisò per infastidire il
compagno.
«Solo perché non gliel'ho chiesto per bene» mormorò, mettendo le mani nelle tasche.

«Sei riuscito ad aprire quella ferramenta che volevi tanto?» chiese la sorella maggiore.
«Sto all'ultimo anno di medicina» rispose Bryan con un tono sovrastato dalle lacrime. Appoggiò il suo viso sulla spalla della mora, scoppiando in lacrime e ripetendo casualmente frasi come "non ci credo, mi sei mancata tanto, io ti voglio bene". Chelsey gli accarezzava i capelli, trattenendo il pianto.

«Scena drammatica, ma io stavo avendo i miei minuti di gloria con la bastarda» li interruppe Bucky, facendo ridere i due fratelli.
«Tu sei il soldato d'inverno? Però ora sei buono, giusto?» chiese Bryan, asciugandosi le lacrime col polso.

«Sì, sono io, ma sono buono finché non devo ammazzare di baci tua sorella. Lì torno come prima.» rispose scherzando, facendo sorridere ampiamente la mora.
«Devo dirti delle cose» sussurrò Chelsey al fratello, che annuì. Poi il ragazzo si staccò dalla maggiore, per poi ricomporsi.

«Quanto rimarrete qui?» chiese, sistemandosi la camicia sgualcita.
«Finché non ci ammazzano» rispose Bucky.
«O finché non ci fanno saltare in aria.» continuò Sam.
«È la stessa cosa.» disse Bucky.
«No che non lo è!» rispose Sam.

Continuarono con la loro discussione, così che Bryan tornò a parlare con la più grande.
«Cosa ti è successo?» chiese innocentemente.
«È complicato da spiegare.. — si grattò la nuca. I suoi occhi caddero sulla fede al medio del fratello. — Sei sposato?»
Bryan guardò il suo anello. «Sì, è stupenda. Si chiama Donna, e aspettiamo una femminuccia. Lei è Ginny.» affermò contento.

Chelsey sorrise. «Sono felice per te. Io mi sono innamorata di quello psicopatico che fissa le persone — lo indicò tranquillamente, poiché stava ancora discutendo con Sam — All'inizio volevo divertirmi tra lui, Capitan America, e magari anche Thor, ma forse stare con James mi sta facendo capire che non voglio più instabilità e drama. Forse voglio solo qualcuno che mi ami sempre, senza ma, se o perché. Forse ho bisogno di un asse dritto su cui camminare, senza badare alle strade tortuose.» Bryan la guardava contento, contento di rivederla e contento di aver trovato una donna che sì, stava ancora maturando, ma almeno lo stava facendo.

LA EX MIGLIORE AMICA DI SAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora