Di nuovo qui

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Erano circa le due di notte.
Finalmente Bucky era riuscito a chiudere occhio: non stava sognando, ma nemmeno stava facendo gli incubi; vedeva nero, era tutto completamente senza colore, come se non avesse niente da sognare.

Sentì qualcuno bussare due volte alla porta chiusa di camera sua. Maledì mentalmente quella persona, alzandosi dal letto, e aprì la porta. Si ritrovò davanti la nuova arrivata, coperta solo da una lunga camicia rosa. I capelli erano legati in uno chignon fatto probabilmente solo per fare la strada da camera sua a quella del moro.

Lui le fece cenno di entrare col capo, la ragazza entrò e si guardò attorno. Bucky si stropicciò l'occhio sinistro col palmo della mano.
«Ti ho dato fastidio?» chiese la più piccola, notando il movimento dell'altro. Lui scosse la testa in segno di negazione.

«Assolutamente, sai che mi piace stare con te.» rispose lui, invitandola a sedere sul letto. Poi tornò indietro, andando a chiudere la porta. Una volta fatto, raggiunse l'altra sul letto, sedendosi di fianco alla mora.

Lei sciolse la sua pettinatura, le dava fastidio avere i capelli raccolti in uno chignon per tanto tempo, le dava il mal di testa. Lei glielo spiegò, e Bucky la guardava come se non avesse mai visto qualcosa di più bello.

Certo, i pensieri di lui stavano correndo, non poteva nutrire sentimenti più grandi dell'attrazione fisica per la ragazza con cui ci avrebbe provato il suo migliore amico Steve. Sarebbe stato pessimo, il biondo avrebbe trovato sicuramente il comportamento di Bucky di cattivo gusto, non poteva permettersi una cosa del genere.

Però se ne stava lì, ormai steso sul letto con la ragazza stesa sopra di lui. Poggiava la testa sul petto del moro, coperto solo da una canotta bianca, e disegnava cerchi immaginari con le dita sopra l'indumento di lui. Il braccio metallico di Bucky la abbracciava, posando la mano sul fianco sinistro di lei. Ogni tanto muoveva le dita leggermente e dolcemente, coccolandola.

Lei era di nuovo lì, era di nuovo tra le sue braccia, e si sentivano al sicuro entrambi. Chelsey amava l'odore della pelle del moro, e il moro amava stringerla a sé; amavano entrambi qualcosa dell'altro, anche se banale all'apparenza, ma lo facevano e significava tanto,

Improvvisamente lei aprì gli occhi, alzò il viso e prese il volto di lui tra le mani: lo fissò intensamente negli occhi, abbassando qualche volta lo sguardo sulle labbra; lo fece un paio di volte, per poi annuire con la testa e sussurrare «Sì, mi piaci».

L'affermazione decisa sbalordì Bucky, che si limitò solo ad accarezzarle il fianco e a stringerla ancora di più a sé. Lei era tornata con la testa sul suo petto, sorridente, consapevole che le sue parole non sarebbero uscite fuori da quella stanza. Non potevano uscire, sarebbe stato un casino prima di tutto per il moro. Si rasserenò realizzandolo, poiché sapeva che lui aveva detto a Steve di provarci con lei.

Dovevano, sì, affrontare il problema Steve, ma come minimo all'inizio dovevano smetterla di vedersi la notte.

LA EX MIGLIORE AMICA DI SAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora