Il Signor Stark, Capitan Ghiacciolo e il Bimbo Ragno

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Ennesimo angolo autrice, ma una domanda: ho mai specificato Steve avesse la barba? Perché necessito di saperlo.

«Vi giuro ragazzi, se mi avete tirato giù dal letto senza motivo, meglio che non vi fate più vedere» scherzò la nuova arrivata, entrando nel salotto, con un occhio che faceva fatica a rimanere aperto e un altro che veniva stropicciato dalla sua mano.

Indossava la sua classica camicia rosa, ormai compagna da svariate notti. Era scalza, i capelli erano scompigliati e la voce impastata dal sonno.

Steve si girò a guardarla, sorridendo, alzando un braccio per salutarla. Lei accennò un sorriso guardandolo, per poi sedersi sul divano e, finalmente, svegliandosi del tutto.

Si guardò intorno, c'erano quasi tuttu, anche il Signor Stark che però si era portato un ragazzino. All'appello mancavano Natasha e Sam: la mora non era molto contenta dell'assenza del suo migliore amico, senza di lui si sentiva spaesata nonostante fosse sì e no da un mese nel quartier generale degli Avengers.

Tony iniziò a parlare facendo un discorso generale, presentando a tutti per l'ennesima volta il ragazzino che si era portato: si chiamava Peter Parker, lo conoscevano ormai tutti nel quartier generale tranne Chelsey, e Tony teneva tanto al ragazzo. Segretamente, era dell'idea che lui sarebbe stato il suo successore, il prossimo Tony Stark, un altro piccolo genio, e voleva fargli avere un caldo posto tra gli Avengers.

Sicuramente Peter ne faceva parte, ma non lo conoscevano bene; solo Stark e Happie avevano un rapporto stretto con lui, probabilmente il ragazzo non conosceva nemmeno le strane abitudini degli altri Avengers, come Bucky con il suo fissare e Visione con l'attraversare i muri.

«Stark, posso farti una domanda?» chiese la ragazza.
«No se è inerente a qualsiasi cosa che non c'entri con me.» rispose tranquillamente Tony.
«Sam e Natasha dove sono?» deglutì lei, guardandosi attorno.

«In missione. — rispose secco Bucky. — Nessuno sa altro.»
«Perché evidentemente non v'importa, ma a me sì, e devo sapere dov'è Sam.» lei fece cenno di alzarsi, ma venne bloccata da Steve e Bruce Banner, seduti al suo fianco.

«Sam è intelligente e forte. Non ha bisogno che tu sappia dov'è in missione.» disse bruscamente il biondo, spiazzando la più piccola.
«Io però voglio sapere dov'è..»

«Sam è uno dei migliori, e anche Natasha. Non hanno bisogno di te, e tu non hai bisogno di sapere dove sia Sam. So che è difficile accettarlo, non avete più quindici anni però. Accetta che tu non verrai più fermata in nessuna rissa da Sam e che Sam non dovrà più avere il tuo consenso per svolgere la sua vita. — disse Tony Stark, tranquillamente. Poi si girò verso Peter. — Scusami bimbo ragno per il fatto dei quindici anni, ma Capitan Ghiacciolo non l'avrebbe mai risposta a tono poiché nutre un certo interesse verso di lei. — Il suo sguardo andò sul biondo, che lo fulminò con gli occhi — Ho ragione, Cap Ghiacciolo?»

Steve deglutì nervosamente.
«Io ho sedici anni..» sussurrò Peter, guardandosi le scarpe.

«Sì, hai ragione, Stark.» ammise il biondo, continuando a tenere gli occhi fissi sul miliardario.

Bucky pensò: «Cazzo». Ora sapevano tutti che Steve nutriva un interesse verso la nuova, quindi sicuramente lei gli avrebbe dato una possibilità ora che lo sapeva, almeno così aveva detto Sam. E in mezzo a tutte quelle persone, Sam era l'unico che capiva davvero qualcosa in fatto di persone, sentimenti, traumi, e soprattutto di Alison Chelsey Hall.

Bucky doveva essere contento per il suo migliore amico, doveva cancellarsela dalla mente; non poteva continuare a farsi piacere Chelsey ora che tutti gli Avengers sapevano che Steve la voleva. Eppure qualcosa lo bloccava, non voleva effettivamente eliminarla dalla sua testa.

LA EX MIGLIORE AMICA DI SAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora