La famiglia Hall è riunita

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Questo capitolo è il secondo di oggi solo per RossellaScaparra . Ne approfitto per dirvi di passare sul mio tiktok, @/sinxedit, per vedere l'ultimo video, dove annuncio il Sequel di LA EX MIGLIORE AMICA DI SAM e un'altra fan fiction che so che vi piacerà. Ah, Rossella, sappi che ora devo portarmi avanti di tre o quattro capitoli.

Erano passati tre giorni, l'ansia dei Vendicatori saliva ogni secondo di più. Avevano paura di essere attaccati da un momento all'altro.

Bucky e Chelsey non avevano più toccato quell'argomento, soprattutto perché Chelsey ormai stava meglio: in realtà si sfondava di paracetamolo a causa dei dolori mestruali, ma Bucky era ancora fermamente convinto che la sua non-fidanzata fosse incinta. Preferiva evitare l'argomento perché non sapeva affrontarlo.

La mora non aveva parlato al suo innamorato di cosa fosse successo con Wanda, ovvero che - mediante qualche incantesimo, qualche strana magia fatta dalla rossa - era riuscita a vedere se effettivamente voleva crescere una forma di vita nel suo utero, ed ad eliminarla.

Detto così sembra brutto, bruttissimo, ma l'aborto è legale, quindi perché non farlo tramite un incantesimo?

Per questo Chelsey aveva un ciclo mestruale che già si era categorizzato come lungo e doloroso, sicuramente l'atmosfera nella villa momentanea degli Avengers non aiutava affatto.

Chelsey era sul proprio letto con un cellulare nuovo in mano, stava provando a configurare le ultime cose quando venne disturbata (e spaventata) dall'improvvisa entrata di Sam nella sua camera.

«Hey bellezza!» esclamò l'uomo. La mora sussultò all'udire, coprendosi dopo la bocca con una mano.
«Figlio di..» non continuò la frase.
«Sì, lo so, ma ora preparati che andiamo da tua madre.» Lo guardò confusa, alzandosi dal letto poco dopo, capendo che il suo migliore amico non lo avrebbe ripetuto due volte. Lui se ne andò dalla stanza, permettendo alla ragazza di vestirsi e di farsi una doccia veloce.

Indossò dei vestiti molto leggeri, iniziava a far caldo e sicuramente una felpa l'avrebbe fatta sudare dal primo capello all'ultimo dito del piede.

Dopo essersi vestita bene, truccata e addirittura sistemata bene i capelli, le mancava solo l'infilarsi i calzini e le scarpe.
Sam era fuori la sua porta a metterle fretta con frasi del tipo "Quanto ci vuole ancora? Stai costruendo tu queste scarpe? Già sono anziani i tuoi genitori".

L'ultima frase era sicuramente di pessimo gusto, e Sam lo sapeva benissimo, ma non poteva non ammettere quanto gli facesse ridere, nonostante i suoi genitori non ci fossero più.

«Ho finito.» si presentò davanti a lui con le braccia incrociate. Indossava una camicia corta verde a mezze maniche e un jeans lungo bianco leggermente largo e più stretto in vita. Era a vita alta, quindi tra la camicia e il jeans non si vedeva il distacco di pelle. I suoi capelli erano sistemati in una coda alta da cui rimanevano fuori solo due ciuffi, i quali avevano la forma di un boccolo. Il suo trucco era leggero: giusto dell'eyeliner, mascara, dell'essenziale illuminante e un lip gloss "plumper", ovvero che aumentava il volume delle labbra. Le scarpe erano delle semplici AF1 pulitissime.

Sorrise al proprio migliore amico che la squadrò da capo a piede. Sapeva quanto la mora fosse bella, quanto sapesse prepararsi bene e anche in fretta.

«Andiamo.» le fece cenno.

Arrivarono fuori casa dei signori Hall dopo una quindicina di minuti a piedi: era come se la ricordava, era proprio come l'aveva lasciata. Si chiedeva cosa ne avessero fatto della sua stanza e se Bryan avesse imparato ad orientarsi in quella casa, poiché quando era piccolo tendeva a dimenticare dove fossero collocate le varie stanze.

Sam bussò al campanello, mentre discuteva con la donna su quale delle tre macchine che avevano appena visto fosse la migliore.

Il signor Hall andò ad aprire la porta: sorrise ampiamente guardando Sam, ma poi si rese conto di una presenza in più. Guardò sua figlia senza riconoscerla inizialmente, mentre lei rimaneva immobile ad osservare i tratti facciali invecchiati del padre; l'uomo si sistemò gli occhiali posti sulla punta del naso, squadrando di nuovo la mora.

«Alison» disse improvvisamente. I suoi occhi si riempirono di lacrime e aprì le braccia, dove si buttò una Chelsey commossa nel rivedere suo padre dopo tanto tempo, nel vederlo invecchiato e sciupato dagli anni.

«Quanto ci sei mancata figlia mia, il tempo ci ha mangiati vivi» affermò piangendo.
Sam osservò la scena, girandosi spesso intorno, con le braccia dietro la schiena e con la sua solita espressione da "Cosa ci faccio qui?".

L'uomo invitò i due ad entrare, richiamando poi tutta la famiglia a sé: «Monica, Bryan, Donna! Venite subito in salotto!» esclamò preso dalla gioia, facendo poi un sacco di domande ai due giovani.

Una signora sulla sessantina corse nella camera: aveva i capelli lisci di una tinta bionda visibilmente da rifare, gli occhi marroni scuro e poche rughe in viso. Non era tanto alta, anzi; si portava bene rispetto al marito, che ormai si era lasciato andare. Seguendo la donna, anche Bryan e Donna raggiunsero il salotto: Donna era alta, molto alta, forse più alta di Bryan; aveva dei ricci afro di un marrone scurissimo, i suoi occhi neri come la pece erano contornati da una matita bianca per farli risaltare e farli sembrare più grandi. Il suo fisico era a pesca, indossava uno short per la casa verde e una maglia lunga bianca sopra. Dalla maglietta si poteva intravedere il suo pancione, dov'era la piccola Ginny.

La madre corse ad abbracciare la figlia, tempestandola di domande senza farla nemmeno rispondere. Bryan aveva già visto sua sorella, mentre Donna rimaneva immobile affianco al marito.

«Io sono Chelsey» tese la mano alla moglie di suo fratello, che ricambiò.
«Noi siamo Donna e Ginny.» indicò il suo pancione.
Chelsey sorrise e accarezzò il pancione dell'altra da sopra la maglietta.

«Ora tu devi spiegarci tutto per filo e per segno, zombie.» affermò Monica.

Chelsey iniziò a spiegare tutto: da Scienziati, le generazioni, i poteri e il microchip, le missioni, i Guardiani della Galassia, come aveva ritrovato Sam e per finire parlò di Bucky.

«Sergente Barnes? Non è il Soldato d'Inverno?» chiese suo padre, incuriosito e un po' preoccupato.
«James non è il Soldato d'Inverno. Era il Soldato d'Inverno a essere James. Lui non era consapevole di quel che stava facendo, e ora che ha memoria e potere di fare e di dire, è l'uomo migliore per me.»
«Ed è anche molto simpatico!» aggiunse Bryan, non perché il sergente gli stesse davvero simpatico, più che altro per appoggiare la sorella.

«In più io e Bucky siamo molto "amici" — disse Sam — È un ottimo collaboratore ed è dolcissimo con Chelsey. Poi è un gentiluomo con le donne.» buttò un po' a caso, con lo stesso scopo di Bryan.

Il signore Hall annuì e guardò la moglie, poi il suo sguardo tornò a focalizzarsi su Chelsey. «Ben tornata in famiglia.» le disse dolcemente.

LA EX MIGLIORE AMICA DI SAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora