Questi sono i capitoli che ho scritto quand'ero ancora in vacanza. Con la stesura sto molto avanti, circa al 26esimo capitolo, e fidatevi che in ogni capitolo, anche il più lento e inutile, c'è qualcosa di importante. Tra pochissimo arriveranno i casini pesanti. Li sto realizzando ancora. Buona lettura.
«Siamo arrivati» disse Sam. Lui e la rossa scesero dall'automobile che li aveva guidati fino al paese natale di lui e della nuova arrivata.
L'odore del mare si faceva spazio nelle narici dei due, le voci delle persone intorno a loro diventavano un tutt'uno, facendo sentire quanto fosse viva la zona grazie al mercato di pesce.
«È qui dove sono cresciuto.» affermò improvvisamente. Natasha rimaneva in silenzio, osservando il posto.
Sam sospirò, per poi mettersi in cammino verso la casa dei signori Hall: una volta arrivato lì fuori, tentennava dal bussare. Non sapeva se farlo o no.
Natasha notò l'indecisione del collega, decidendo di bussare lei. Sam la guardò, e lei fece un sorrisino quasi per dire "se non lo fai tu, ci penso io".
Un signore sulla sessantina, o forse anche più grande, andò ad aprire alla porta.
«Sam Wilson?» disse il signore. Aveva i capelli corti e bianchi, una barba corta e bianca anch'essa. Portava degli occhiali sulla punta del naso. Il viso era rovinato dalle rughe, in più aveva una cicatrice sulla guancia destra. Indossava una maglietta gialla e dei jeans, accompagnati da delle ciabatte.«Sì, sono io, signor Hall.» l'anziano sorrise a trentadue denti, aprendo le braccia per abbracciare Sam; lo strinse forte, più forte che poteva.
«Sam, ci sei mancato tanto — esclamò felice. Una volta finito di abbracciarlo, guardò prima Sam e poi Natasha — Prego, entrate!»I signori Hall erano sempre stati accoglienti con chiunque, per questo la famiglia Wilson e la famiglia Hall erano sempre andate d'accordo.
«Dimmi, Sam — iniziò l'anziano, entrando nel salotto — È la tua fidanzata questa bella giovane?» chiese, indicando Natasha.
Entrambi scossero la testa.
«No, signor Hall, al dire il vero devo dirle una cosa..»«Sai, Sam, da quando Alison non c'è più, Bryan ha sfogato la tristezza sui libri. Adesso sta facendo l'ultimo anno a medicina. Sono fiero di lui.» disse, prendendo la bottiglia d'acqua dal frigorifero.
«Mi fa piacere signor Hall, ma devo parlarle..»
«Dovresti vedere mia moglie ogni volta che Bryan prende il massimo dei voti ad un esame, è sempre più felice!» esclamò l'uomo, versando l'acqua in un bicchiere di plastica.«Signor Hall, la prego, devo dirle una cosa importantissima..»
L'uomo si girò verso Sam, continuando a parlare.
«Mia moglie ora sta al mercato insieme a Bryan, stanno comprando un paio di ciabatte per l'estat..» venne bruscamente interrotto da Sam, che disse: «Vostra figlia è viva.»L'uomo sgranò gli occhi, la sua bocca si aprì leggermente.
«Alison è morta più di dieci anni fa. Non si è mai trovato il suo corpo. Non può essere viva.» Posò la bottiglia d'acqua che aveva in mano sul tavolo.«Posso dirle che lo è, anche se è scomparsa da più di dieci anni. Possiamo spiegarle tutto, che ci crediate o no. Fuori da questo mondo, ci sono varie galassie, e miliardi di pianeti. Vostra figlia è stata solo rapita da individui provenienti da altri pianeti, è stata cavia di esperimenti e poi è stata abbandonata su un pianeta a caso. Per nostra fortuna, è stata ritrovata e portata da noi Avengers.» disse Natasha.
«Io non credo a queste cose di universi, galassie e mondi paralleli.»
La rossa guardò Sam.
«Signor Hall, so che può essere difficile da comprendere, ma è effettivamente ciò che è accaduto.» disse Sam, cercando di far ragionare l'uomo.«Sam, tu sei un bravo ragazzo, ma per favore, non venire a raccontare storielle da supereroe in casa mia. Alison non c'è più, è volata in paradiso.»
«Ed è proprio qui che vi sbagliate. — Sam incrociò le gambe. — È volata nello spazio, poi ce l'hanno portata al quartier generale dove viviamo noi Avengers. Non sarei qui a dirvelo se non fosse reale. — Cacciò il telefono dalla tasca, lo sbloccò e andò sulla galleria. Aprì una foto fatta due giorni prima con la sua migliore amica, e la mostrò all'uomo — Risale a due giorni fa. Penso si capisca, c'è la data scritta in alto e lei è cresciuta.»L'uomo non potette credere a quel che stava vedendo: aveva le lacrime agli occhi, sua figlia era viva.
«Quando posso vederla? — chiese l'uomo. — Devo dirlo a mia moglie e a Bryan!»
Sam e Natasha si alzarono.
«Non lo sappiamo quando, ma voi ditelo a vostro figlio e a vostra moglie. Dite loro che Sam Wilson e Natasha Romanoff sono passati per di qui. Salutatemi mia sorella Sarah, che adesso non avrò tempo per vederla.»«Grazie Sam.»
«Tutto per la famiglia.»
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LA EX MIGLIORE AMICA DI SAM
Fiksi PenggemarREVISIONE IN CORSO2023 | La scomparsa delle persone più vicine a noi può distruggerci, ma possiamo imparare a conviverci. Se solo Sam avesse saputo che tutto il suo dolore era stato invano, non avrebbe mai sofferto. Perché i Guardiani della Galassia...