CAPITOLO 3

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Dopo aver concluso di "lavorare" quella sera, mi rintanai nel mio covo per darmi una rinfrescata. Mi ero appena avvolto l'asciugamano alla vita quando sentì squillare il telefono. Lo recuperai, era un numero privato. «Sì?»
«Boss, buonasera. Volevo solo avvisarla che il suo pass le sarà consegnato tra poco, abbiamo cambiato tutti i dati e le foto, ora è un regolare cliente del club. Inoltre, mi è arrivata una notifica dove chiedono se avete richieste particolari per la ragazza?», spiegò la voce che apparteneva ad uno dei miei più fidati hacker. «Tipo? Non ti seguo...», chiesi abbastanza confuso. Non era mio solito recarmi in certi locali, quando avevo bisogno di qualche servizietto, mi bastava chiedere. Sinceramente non capivo come certe persone potessero spendere una vagonata di soldi, con l'unico scopo di abusare di quelle ragazze.
Sarò pur un grandissimo figlio di put**na, ma sulle donne avevo una filosofia ben precisa, per un qualsiasi tipo di rapporto dovevano essere consenzienti.

«Se vuole le mando il dépliant che hanno inviato, se vuole esprimere delle preferenze le basterà mandare un sms al numero riportato lì sopra.», spiegò accuratamente. Il telefono mi avvisò dell'arrivo di una notifica. «Direi che ora ha tutto il necessario, se non ha bisogno di nient'altro chiudo. Eh Boss, mi raccomando lei da stasera è Gabriele Anderson, magnate dell'industria tech di origini italo-americane.», già dovevo essere qualcun altro per potermi avvicinare a lei. Se Whisper avesse anche solo il minimo sospetto, potrebbe svanire tutto da un momento all'altro.

«Ricevuto.», replicai tagliente prima di chiudere la chiamata. L'unica cosa che aveva la mia attenzione in quel momento era quel fottuto dépliant. In pratica elencava certi "servizi" particolari che la ragazza poteva eseguire, con il pagamento di un extra. Anche per il vestiario c'erano un'infinità di scelte, di cui a me non fregava un cazzo. Io volevo vederla, fine della storia. Buttai il telefono rapidamente sul ripiano di fronte allo specchio ed iniziai a sistemarmi. Dovevo sembrare un ricco magnate, così feci preparare un completo adatto all'occasione da indossare. Mi aspettava una serata imprevedibile e tutto ciò mi eccitava come non mai.

 Mi aspettava una serata imprevedibile e tutto ciò mi eccitava come non mai

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·        Il Locale - GLORIUS

Conoscevo bene quella zona; eppure, ero sicuro di non aver mai notato quel tipo di locale. L'avevano sicuramente camuffato abbastanza bene, nessuno sospetterebbe di una zona residenziale come questa. Prima di avvicinarmi all'ingresso mi guardai un attimo intorno e scrutai con la coda dell'occhio un paio di miei uomini nascosti agli angoli delle vie principali. Le precauzioni non erano mai troppe, mi dissi.

L'ingresso era sorvegliato da un solo tipo, cosa molto sospetta. «Buonasera Signore, posso aiutarla?», chiese con tono molto pacato. Per un attimo mi chiesi se avessi sbagliato posto. Scrutai attentamente prima lui e poi la vetrata alle sue spalle, sembrava un dannato appartamento da ricconi. Decisi di mostrargli semplicemente il pass, se fosse stato il posto giusto avrebbe capito. La sua espressione cambiò nel giro di pochi secondi, il che mi regalò un ghigno soddisfatto. BINGO!

Farfugliò qualcosa nel suo auricolare e senza farmi attendere ulteriormente, aprì quella vetrata. «All'ascensore, digiti -3», replicai semplicemente con un cenno del capo. Arrivato davanti all'ampio ascensore, seguì le sue istruzioni e digitai il pulsante e sul display apparì la scritta GLORIUS, si chiusero velocemente le porte e scese verso il basso. All'annuncio del suo arrivo, fui avvolto da delle luci molto abbaglianti.

«Buonasera, può mostrarmi gentilmente il suo Pass?», chiese una bellissima bionda avvolta da un vestitino rosso, che lasciava poco all'immaginazione. «Certo...», risposi scrutandola dal basso all'alto, ma stranamente non si scompose neanche un po'. Di solito non facevo questo effetto alle donne.

Dopo aver dato un'occhiata al pass, quelle iridi di ghiaccio si posarono su di me, studiandomi da cima a fondo. «Mi piacerebbe restare qui a fissarla comodamente, ma credo di avere un appuntamento o sbaglio? Sa il tempo è denaro.», decisi di iniziare ad immedesimare il mio alter ego altrimenti avrei dato nell'occhio. Inoltre, c'era poco da recitare la mia professione era molto simile, rimanevo un uomo d'affari.
Le mie parole la turbarono, infatti mi fece cenno di seguirla. Quel posto era pieno di corridoi infiniti, caratterizzati da una squallida moquette nera, pareti color oro e lampadari imponenti. Sembrava un vero e proprio labirinto, forse era anche voluto per non farle scappare facilmente.

«Dato che è la sua prima volta con questo tipo di ragazza, le spiego velocemente le regole principali. La ragazza è interamente a sua disposizione per il tempo prestabilito; se le serve altro tempo le basta farcelo sapere e con un extra potete proseguire il vostro incontro. Idem per i servizi speciali. Come vede ci sono molte stanze, alcune sono attrezzate per certi tipi di attività come anticipato, per saperne di più può chiedere direttamente a lei. Per valutare insieme cosa le può piacere... Eh ultima cosa, i rapporti devono essere assolutamente protetti.», concluse indicando con la mano una stanza.

Numero 72

«lo terrò bene a mente piccola...», sussurrai al suo orecchio prima di sorpassarla e posizionarmi davanti alla porta. Potevo sentire il sangue ardente scorrere nelle vene. Sapere che lei era lì, proprio dietro a quella porta mi stava offuscando il pensiero. Dato che la biondina rimase lì impalata ad aspettare il mio ingresso, decisi di accontentarla ed incontrare finalmente la mia nuova preda.

Mi ritrovai davanti un ampio soggiorno arredato di nero ed oro

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Mi ritrovai davanti un ampio soggiorno arredato di nero ed oro. Inizialmente non la vidi, ma appena feci un passo in avanti notai una figura divina vestita con un abito di seta nero, seduta sul divano mentre sorseggiava dello champagne. Teneva le gambe accavallate con eleganza, donando così allo spacco del vestito di risaltare le sue forme. Scostò leggermente i capelli mossi, più volte quasi per nervosismo. Sembrava avere percepito la mia presenza, ma esitante nel girarsi.

«Buonasera...», sussurrai con voce roca, ormai l'eccitazione si era impossessata di me. Pochi passi e mi ritrovai davanti al divano dov'era seduta, ma vidi che teneva lo sguardo basso. Allungai la mia mano verso di lei e quel gesto sembrò spiazzarla. Dopo averla fissata intensamente per qualche istante la sua piccola e fragile manina avvolse la mia, i nostri sguardi si incrociarono e tutto sembrò fermarsi. Quegli occhi nocciola sapevano come destabilizzarti. Nessuno era mai riuscito a mandare in tilt Vincent Angelis, ma lei sì.

«Buonasera, sono Myra

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«Buonasera, sono Myra. Cosa le va di fare?», oh lo scoprirai presto gridava il mio subconscio. Lei era lì ed era a mia completa disposizione, che i giochi abbiano inizio.

•SPAZIO AUTRICE:

Buonasera a tutti, finalmente il primo incontro dei nostri protagonisti. Cosa ne pensate? Fatemelo sapere, non vedo l'ora.
Baci,

LEEYLAWR

DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora