CAPITOLO 34

767 63 48
                                    

«Arriverà un momento dove dovrai decidere da che parte schierarti e voglio che tu ricorda bene questo momento

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Arriverà un momento dove dovrai decidere da che parte schierarti e voglio che tu ricorda bene questo momento. Spero ti ricorderai della volta in cui mi dicesti che mi avresti protetta, anche se fossero venute a galla alcune parti della mia vita molto oscure. Perché ti amo Vincent Angelis...», ammisi svelando quel peccato inconfessabile.

Sinceramente non mi aspettavo ricambiasse, né tantomeno fosse felice di quelle parole ma, nonostante ciò, la sua espressione fu un colpo al cuore. La mascella contratta e gli occhi pieni di ribrezzo, accompagnate da un silenzio opprimente in quella nottata altrettanto glaciale stava offuscando qualsiasi mio pensiero. Desideravo lasciarlo lì per sempre e scappare, come avrei dovuto fare molto tempo fa, ma la cruda verità era che non ne ero capace.

«Non merito neanche una risposta?», sussurrai cercando di ricompormi mentalmente ed asciugando quelle stupide lacrime. Il modo in cui riusciva a farmi sentire fragile era la mia più grande paura, poiché mi ricordava la Myra del passato.

«No, perché ti avevo avvertita. Più di una volta Myra... L'unica cosa che m'interessa in questo preciso istante, è sapere come mai sei coinvolta in questa cosa!», sottolineò senza il minimo tatto o riguardo nei miei confronti. Onestamente continuavo a giustificarlo nonostante tutto e quando cercai di obiettare, le parole per la prima volta mi morirono in gola.

Agitai la testa un paio di volte, raccogliendo tutte le forze possibili per uscirne in qualche modo, consapevole che lui non si sarebbe fermato fino a quando non avesse ottenuto risposte. Risposte che non potevo dargli per giustificare la mia impulsività del cazzo! Allungò una mano di scatto per riavvicinarmi a sé, capendo il mio stato confusionale e sapendo con quanta facilità sarei potuta darmi alla fuga.

«Chi ti manda? Cosa vuoi da me, Myra?», domandò con gli occhi ridotti a due fessure da quanto fosse incazzato. Credevo di potermi meritare la mia piccola fetta di felicità, come tutte le donne "normali"; invece quelle esatte parole erano l'ennesima conferma che ero destinata a patire quell'inferno.

Neanche l'uomo che stavo proteggendo con tutte le mie forze, riusciva a fidarsi di me e dedicarmi quel piccolo riconoscimento che desideravo da una vita intera. Essere amata...

«Sei così stupido, da non vedere chi ci tiene veramente a te! Le persone in quella stanza sono il vero nemico non io, Vincent!», sbraitai puntandogli il dito a pochi centimetri, ripensando alle parole di Damon e l'anziano. Me l'avrebbero sbattuto in faccia, screditandomi ad ogni occasione, poiché per una vita intera avevo sgobbato per ottenere quel rispetto che mi spettava.

Tuttavia, la sua compostezza venne spazzata da un velo di frustrazione, cercando probabilmente di capire che farne di me e del pericolo che rappresentavo per la sua cara organizzazione.

«Sai che ti dico, Boss? Vai da loro, annuncia la nostra separazione e tutto ciò che ho fatto per te dimenticalo. È stato uno sbaglio...», quelle parole erano il frutto di quel rapporto tormentato che avrebbe realmente portato alla distruzione di uno di noi due. Per quanto si sforzasse di tenere le distanze dopo avergli rivelato i miei sentimenti, potevo cogliere il suo dilemma interiore e soprattutto lo sconforto dopo aver udito quella mia decisione. Sapevo che ogni fottuta volta che mi aveva ordinato di andarmene, sperava con tutto sé stesso che mi opponessi a quella proposta e così era stato. Fino a quel momento.

DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora