*Questo capitolo continente scene forti*
𝒱𝒾𝓃𝒸𝑒𝓃𝓉
«Muoviti e prendi qualsiasi parte di me!», ordinò con una nota di disperazione e divaricando leggermente le gambe. Il suo corpo flessuoso mi ordinava di procedere alla sua richiesta e nonostante nessuno avesse mai osato darmi un ordine, a quello ero pronto ad obbedire. Eppure, un pensiero pungente sembrava non lasciar spazio all'istinto di scoparla all'istante, così con una mano la bloccai afferrando la spalla destra. Cercò di scostarsi immediatamente per riprendere nello stuzzicare le mie labbra, mentre con decisione si liberava di qualsiasi cosa avvolgesse il mio corpo.
«Myra...», sussurrai rimproverandola.
«Tutto d'un tratto hai sviluppato la parlantina? Ho bisogno di staccare e solo tu puoi farlo...», rispose quasi fosse scocciata e mordicchiandomi il labbro inferiore. La sua sfacciataggine era goduria allo stato puro, così mi scrollai di dosso qualsiasi perplessità si fosse insediata nella mia mente e mi riposizionai perfettamente tra le sue gambe.
Potevo sentire le mie mani tremare mentre si reggevano ai bordi del ripiano, non ero a mio agio sapendo l'effetto che tutto questo stava scatenando su di me, che lei continuava ad esercitare su di me. Cercai di riacquisire quel contegno che mi caratterizzava e reprimere tutta la frustrazione accumulata. Immergo la mia lingua dentro la sua boccuccia impertinente, alla ricerca della sua che non tarda ad avvolgermi impaziente.
Senza perdite di tempo era riuscita a strappare via tutto ciò che dalla sua altezza era stato possibile, scorrendo quelle dita minute su ogni cazzo di centimetro. Portai velocemente le mani sulla cerniera, liberando la mia erezione dolente e con naturalezza si posizionò prontamente contro la sua fessura. Non riuscì a reprimere un grugnito dovuto da quel futile contatto e neanche lei a quanto pare, perché le sue labbra si socchiusero emanando un gemito strozzato. I miei occhi non fanno altro che guardala, cogliendo ogni singolo attimo estasiati. Graffiando la pelle delle sue cosce, l'attirai di più contro di me per averla perfettamente allineata e non riuscendo a trattenere un sorriso soddisfatto, affondai dentro di lei con una velocità da togliermi il respiro.
«Oh, cazzo!», urlò prima di affondare i denti tra le labbra. Potevo sentire ogni suo fottutto muscolo premere contro il mio membro, mandando completamente in tilt la mia lucidità. La mia indole nascosta stava riemergendo, affamata di lei e non l'avrei sicuramente fermata. Rimossi qualsiasi pensiero, ritraendomi con precisione, per poi rientrare dentro di lei sempre più velocemente e con spinte esigenti. Il suo corpo vibrava sotto il mio tocco, ma solamente portarla al limite riusciva ad appagarmi completamente.
Così divorai come un predatore affamato prima le sue labbra, successivamente l'incavo del suo collo e per ultimo il suo seno prosperoso. Lei era così travolta da quella goduria dall'urlare sfacciatamente, affondando le mani tra i miei capelli pregandomi di non fermarmi. La ferocia con cui succhiavo, mordevo e spingevo qualsiasi parte di lei, per certi versi poteva sembrare rude, tuttavia quella era la dimostrazione che Myra riusciva a donare sollievo ad un'anima tormentata come la mia. Godevo nel darle piacere. Le sue braccia tese, sono anch'esse ancorate al bordo in marmo e sembrano voler cedere da un momento all'altro, ormai vicina all'apice del piacere.
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DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄
RomanceLui non è il solito mafioso e lei non è la solita vittima pronta a cadere tra le sue braccia. «𝐎𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐦𝐢𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚𝐢 𝐦𝐚𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐞. 𝐂𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚' 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚, 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞...»...