CAPITOLO 23

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• Questo capito contiene argomenti forti che potrebbero mettere a disagio qualcuno.
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•Myra

«Solo divertimento? Dev'essere stato del sesso grandioso, per tenermi in vita così a lungo, Angelis.», proferì quelle parole velenose facendo il mio ingresso e mostrando la mia figura ai due diretti interessati.

Duncan abbassò la testa mortificato cercando di trovare le parole "giuste", mentre il suo amico drizzò ogni singolo muscolo emanando il suo totale disappunto.

«Myra, lui non intendeva quello...», cercò di giustificarlo mentre fissavo quel bastardo intensamente. Non si era smosso di mezzo centimetro, ne sembrava intenzionato a spiegarsi. Per lui non meritavo neanche una spiegazione, questa era la considerazione che aveva di me.

«Duncan, vorrei dire che è un piacere rivederti. Purtroppo, ci siamo rivisti in circostanze abbastanza scomode... Per la cronaca, quell'idiota al tuo fianco non ha bisogno di un avvocato. Ha la lingua ancora o sbaglio?», quel viso aveva studiato attentamente ogni singola parola senza mai rivelare un'emozione. Avvolto per l'ennesima volta da quel vuoto gelido.

«Esci!», annunciò autoritario non distaccando quello sguardo tagliente dal mio.

«Col cazzo! Ora parliamo...»

Si voltò furtivamente verso il suo amico, che passava dal guardare prima uno e poi l'altro.

«Uscite tutti quanti.», proseguì facendo un cenno, che bastò a far uscire dagli angoli della stanza Jose e due scagnozzi che non avevo minimamente intravisto. Nessuno di loro mi degnò di uno sguardo, solo Duncan quando girò i tacchi incamminandosi verso la porta, si fermò imponente davanti a me. Era diverso dall'ultima volta che l'avevo visto. Portava un completo grigio scuro, i capelli troppo lunghi erano raccolti all'indietro e la barba dorata avvolgeva l'intera mascella, donandogli un aspetto decisamente più virile.

«Lui qualsiasi cosa succeda, sarà dalla tua parte... Sono davvero in pochi ad avere questo onore, cerca di non mandare tutto a puttane.», sussurrò prima di sparire dietro la porta con falcate ampie.

Mi avvicinai lentamente, mentre lui si appoggiò al bordo della sua scrivania, mettendo in rilievo quel corpo teso come una corda di violino. Desideravo gridare a squarciagola e scagliarli addosso qualsiasi cosa, ma continuava a divorarmi una sola frase.

"Lei è solo divertimento"

«Pensavo fossi diverso...», sussurrai sovrappensiero.

«Sai benissimo, che persona sono Myra.», odiavo quel tono così distaccato e composto che usava.

«Perché? Non ti basto? Cristo, Vincent... Ti sei scopato un'altra, fregandotene di me!»

«Non devo darti spiegazioni. Se proprio ci tieni a saperlo, è successo prima delle tue insulse pretese...»

Il modo in cui mi guardava, non faceva altro che destabilizzarmi per l'ennesima volta. Chi diavolo era l'uomo davanti a me? Volevo la versione di ieri sera, solo quella poteva salvarmi da una crisi in atto.

«Stai dicendo che mi stai assecondando solo per "domarmi"? Valgo così poco ai tuoi occhi? Non significo niente?», chiesi mentre cercavo di reprimere quelle lacrime amare, che minacciavano di scendere da un momento all'altro. Mi sentivo ferita, tradita ed usata dall'unico uomo che avevo desiderato in vita mia.

Non sono niente e non valgo niente, di nuovo.

Dei flash iniziarono a sovrapporsi colmando un vuoto nella mia mente che pensavo perso per sempre.

DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora