CAPITOLO 21

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•Vincent

Nikolai Kuznetsov era stato più che felice di collaborare nel piano che avevo in serbo per gli Arabi. Il rapporto con loro era sempre stato rispettoso e solidare, finché lo sceicco Hossain si era improvvisamente ammalato, di una malattia misteriosa. Non erano stati rivelati altri dettagli, neanche a Park o l'organizzazione, era semplicemente stato annunciato che a prendere le redini di tutti gli affari sarebbe stato il figlio minore, Salim.

Tutti si chiedevano come mai era stata fatta quella scelta, affidando un intero giro d'affari ad un ragazzino di appena vent'anni. Questo era il motivo a spingerci in questa missione, dovevamo capire che intenzioni avevano e verificare da che parte si sarebbero schierati. Calcolando l'inesperienza del ragazzo ed il suo temperamento instabile, niente l'avrebbe fermato dal consegnarci a Whisper. Il Russo era riuscito ad incontrarlo una volta e se c'era una cosa che non gli era passata inosservata, era che l'adolescente andava pazzo per le belle donne. Tant'è che ogni mese organizzava delle feste, caratterizzate da flussi di donne da ogni parte del Mondo, dove si vantava delle sue conquiste. Si divertiva a vedere le nuove proposte che gli venivano donate e scegliere tra di loro quali sarebbero diventate ufficialmente le sue concubine. Quelle che restavano venivano "giocate" tra gli invitati e se vinte, diventavano di loro proprietà.

Quando vidi quelle ragazze di fronte a noi, le scrutai attentamente, non notando niente di particolarmente interessante o allettante. Nikolai, dati i suoi sghignazzi mentre le faceva spogliare, sicuramente non la pensava allo stesso modo. Gli rivolsi uno sguardo tagliente, che gli fece aggrottare la fronte non capendo come mai non trovassi la cosa divertente.
«Non sono di tuo gradimento?», chiese quasi indignato mentre con noncuranza mi sistemavo sulla poltrona davanti a loro.

«Dovrebbero esserlo? Tanto non sono per me o sbaglio?», chiesi ironicamente slacciando il bottone del completo per mettermi completamente comodo. Sembrò tranquillizzarsi e fece lo stesso, per avere una visuale completa delle candidate.

«Giusto! Però nessuno ti vieta, di non fare una prova. Non sono qua per questo?», rispose facendo cenno a loro di fare un giro su sé stesse. Obbedirono immediatamente, mettendo in evidenza tutte le forme che si ritrovavano. L'unica verità era che non mi accontentavo più, non desideravo solo soddisfare i miei bisogni con la prima malcapitata di turno, che mi supplicava di scoparla. Necessitavo di qualcosa di più profondo ed elettrizzante, che non pensavo di poter desiderare così disperatamente, da avere un pallino fisso nella mente. Ventiquattro ore su ventiquattro. Una sete morbosa, che nessuno poteva soddisfare tranne una.

Myra.

La visuale in quel salone era sicuramente gradevole, ma non di sicuro arrapante. Non per il sottoscritto, almeno...
Per questo motivo Nikolai era il candidato perfetto per selezionare la fortunata, ma ben presto ci rendemmo conto che la maggior parte di loro erano semplici prostitute in cerca di soldi facili. Occorreva trovare qualcuna con una personalità forte, che con determinazione avrebbe avvicinato il nostro caro bersaglio, per raccogliere informazioni sulle sue prossime mosse nei nostri confronti. In realtà la più giovane del gruppo, una ragazzina con una cascata di ricci biondi e gli occhi color granito, sembrava rispondere in modo esaustivo alle domande del Russo e la cosa non passò inosservata ad entrambe.

«Se dovesse scoprirti, cosa gli dirai?», mi intromisi nell'interrogatorio incutendole timore data la sua espressione scombussolata.

«Che sono una semplice ragazza che lavora in un bordello e che è stata comprata per essere portata poi lì.», la sua determinazione era ammirevole.

«Che ne pensi?», proseguì spostando lo sguardo da lei a Nikolai che analizzava tutte le altre.

«Non so, temo non possa piacergli. Ho visto le donne che tiene al suo fianco e questa non è il suo tipo...»

DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora