«Ora dobbiamo chiarire le cose...Myra. Togliti la felpa!», disse fissando quelle iridi magnetiche su di me.
«Non lo ripeterò un'altra volta, voglio che tu ti spoglia!», intimò puntando verso di me la pistola.Cazzo...
• Vincent
Dopo due giorni intensi di trattative con i sceicchi arabi, l'ultima cosa che mi aspettassi era ricevere una telefonata da parte di Jose.
Lei era sparita.
L'idea di perderla, non avendo ancora provato il piacere di averla sotto di me, di possederla, mi stava facendo impazzire. Informai i due uomini davanti a me del contrattempo, prima di uscire da quella suite seguito dai miei uomini.
«Voglio il Jet pronto al decollo tra 15 minuti!», ringhiai salendo sull'ascensore del lussuoso hotel in cui mi trovavo. Quella dannata mora l'avrebbe pagata cara, ero stato troppo clemente con lei. Doveva pregare affinché nessuno l'avesse vista, se Whisper si fosse accorto di lei, la sua sentenza di morte non sarebbe tardata ad arrivare.
Questo se sopravvivrà alla notte che l'aspettava con il sottoscritto, pensò dipingendo un ghigno tetro sul viso.
• Myra
Da quel poco che lo conoscevo, avevo visto molti lati di lui, ma stasera aveva qualcosa di diverso. Il suo sguardo era tagliente, del tutto privo di sentimenti. Non lasciava trasparire assolutamente niente e questo mi stava terrorizzando. Cercai di tenere i nervi saldi e lentamente feci scivolare l'indumento che mi copriva.
Con un cenno, mi intimò a proseguire. Le mani iniziarono a tremare mentre si appoggiavano sulle spalline del vestito e con l'ultimo briciolo di coraggio rimasto sfilai il vestito, sostenendo quello sguardo dannato.
Sorrise compiaciuto di sé stesso, assaporando con gli occhi ogni centimetro della mia pelle. Senza tatto e senza pudore, mi dissi... Eppure, quelle parole le avevo eliminate dal mio dizionario tempo fa. Precisamente all'età di tredici anni, quando ero stata venduta.
«Ora vieni davanti a me ed inginocchiati!», ringhiò a denti stretti mentre si appoggiava al bordo del letto, sbattendomi in faccia la sua erezione. Si accorse che l'avevo vista e sembrò fiero di essere riuscito a scombussolarmi. Che lurido bastardo.
«È ora per te di darmi un paio di risposte e questo è il modo che preferisco...», annunciò controllando l'arma che maneggiava tra le dita.
«Ovviamente, pretendo che tu sia sincera... Hai mai giocato alla roulette russa? Vedi, qui dentro ho lasciato due proiettili. Se non sarai sincera, sfiderai la sorte... intensi?», spiegò con tale naturalezza come se si trattasse di un gioco divertente. Ad ogni parola che aveva scandito, avevo perso un battito, perché stavo realizzando che tipo di persona era. Annuì, vacillante affondando le unghie nelle cosce.«Bene! Prima domanda. Chi è l'uomo che hai incontrato nel locale? Un informatore di Cole?», chiese accavallando le gambe e mettersi comodo. Come diavolo faceva a saperlo?
«Era un cliente del club che mi aveva riconosciuta. Ovviamente no, non tornei mai lì.», replicai in tutta onestà.
«Allora preferisci restare qui? Chi l'avrebbe mai detto!», disse ridendo velenoso prendendosi gioco di me. Già una sana di mente, non preferirebbe mai un contesto del genere al club.
STAI LEGGENDO
DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄
RomanceLui non è il solito mafioso e lei non è la solita vittima pronta a cadere tra le sue braccia. «𝐎𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐦𝐢𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚𝐢 𝐦𝐚𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐞. 𝐂𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚' 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚, 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞...»...