CAPITOLO 28

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Era ammirevole come riuscisse a porre la sua totale attenzione senza smuoversi di un centimetro, esclusivamente sul mio viso

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Era ammirevole come riuscisse a porre la sua totale attenzione senza smuoversi di un centimetro, esclusivamente sul mio viso. Data la condizione nella quale mi trovavo, palesemente mezza nuda. Nessuno si sarebbe posto problemi nell'approfittarne in tutti i sensi, ma a quanto pare non lui. I miei pensieri sul diretto interessato non passarono inosservati, mentre studiavo attentamente ogni suo singolo movimento ed il mio viso assumeva un'espressione tremendamente seria.

«Non credo sia il caso, dato che ho appena finito di lavorare e come può vedere, devo darmi una sistemata.», sentenziai con tono acido mentre inarcavo un sopracciglio percependo una nota di divertimento nei suoi occhi.

«Sarò alla sua porta tra dieci minuti... Si faccia trovare pronta.», rispose sorvolando la mia frase e dandomi le spalle successivamente, per riprendere la sua strada. La sua sicurezza era piacevolmente sorprendente, mi ricordava vagamente qualcuno...

«Hai sentito cosa ti ha detto! Muoviti, cazzo...», sbottò la guardia infastidita dall'interruzione del turco e sicuramente anche dal trattamento che mi aveva rivolto. Grazie ai miei riflessi sempre in allerta, intravidi un suo calcio indirizzato proprio nella mia direzione, ma senza lasciargli il tempo di realizzare la stupidità del suo gesto, si ritrovò a terra e dolorante. Con una gomitata avevo centrato in pieno le sue microscopiche palle, sempre che le avesse veramente. Un sorriso soddisfatto apparve sul mio viso mentre rialzandomi da terra, mi godevo lo spettacolo del disgraziato che si contorceva dal dolore.

Avrei sostenuto la mia decisione finale, cioè quella di essere me stessa e nel mentre avrei distrutto l'organizzazione, anche a costo di far perdere tutto ad Angelis.

«Tu! Brutta...», lo bloccai ancor prima di farlo finire.

«Vedi di moderare il tuo linguaggio! O rivelerò a tutti, quello che hai provato a fare... Magari proprio al mio nuovo amico, appena lo rivedrò tra poco.», ammisi scrutandolo dall'alto al basso. Piano piano sembrò capire a che gioco stessi giocando e sul suo viso apparve un velo di terrore.

«Ma non è vero! Non toccherei mai una come te...»

«A chi pensi crederanno? Sai, so essere molto convincente... L'altro punto a sfavore, è che in questo posizione non ci sono telecamere. Strano, eh?», continuai stavolta con tono inflessibile perché a quelli come lui bisognava dare una punizione esemplare. Sicuramente se fosse capitata un'altra ragazza, avrebbe forzato la mano pur di divertirsi un po', per questo doveva capire che con la sottoscritta era una situazione nettamente differente.

«Pensi di scortarmi?», sbuffai infastidita controllando non arrivassero altre guardie. Dopo qualche minuto, si riprese mettendosi finalmente in piedi e nonostante barcollasse come un ubriacone, mi scortò per i vari corridoi incrociando lo sguardo attento dei suoi colleghi. Nessuno fece domande e trascorsi attimi interminabili, raggiungemmo la mia stanza. Senza neanche rivolgergli un ultimo sguardo, aprì furtivamente la porta per richiudermela alle spalle immediatamente. La prima cosa che rapì la mia attenzione furono dei vestiti sicuramente molto costosi riposti sul letto matrimoniale.

DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora