DOUBLE FACE | 𝐌𝐀𝐅𝐈𝐀 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐂𝐄

SPIN OFF - RITROVAMENTI

• DUNCAN (PARTE 1)

Chiusi il portatile prima di recuperare la giaccia del completo, che avevo appoggiato quella mattina sul divano del mio ufficio. Ultimamente le giornate in azienda volavano, dovendo coprire anche l'assenza di Vincent. Eppure, la mole di lavoro sembrava non diminuire neanche minimante, perché a tutto quanto si aggiungevano le questioni del nostro giro, la mafia.

Quando ero giovane sentivo un sacco di storie su quel mondo illecito e ripugnante, pensando fosse composto solo da armi e fiumi di sangue. Chi avrebbe mai detto, di ritrovarmi a far parte del più rinominato clan in circolazione? Gli Angelis.

Questo era dovuto anche al cambiamento delle cose una volta subentrato Vincent, in quanto suo padre era un vero tiranno che ad ogni occasione aveva eliminato chiunque non l'avesse appoggiato.

Quel bastardo era riuscito a conquistarmi non solo con la sua lealtà e gestione degli affari, ma si era trasformato ben presto in un fratello. Per quel motivo non potevo vederlo consumarsi piano piano per colpa di quella ragazza, mandando all'aria i traguardi per cui aveva sacrificato tutto. Aveva lavorato il doppio degli altri per ottenere i riconoscimenti dell'organizzazione ed i suoi membri, in quanto suo padre aveva lasciato letteralmente terra bruciata dopo la sua morte.

Sulla via d'uscita, mentre il portiere cordialmente apriva la porta intravidi con la coda dell'occhio una figura titubante correre verso di me, così mi bloccai per fermare quella tortura in atto, dato che portava dei tacchi decisamente esagerati che non sapeva utilizzare.

«Dimmi», sbottai severamente girandomi leggermente.

«Ecco... Volevo sapere se il sig. Angelis tornerà a breve.», balbettò terrorizzata. Continuavo a chiedermi se fosse realmente ingenua oppure stupida, ciò nonostante, era durata più di tutte le altre. Specialmente non essendosi inginocchiata ai suoi piedi dopo già il primo giorno.

«Posso darti un consiglio? Non fare troppe domande. Apparirà quando sarà opportuno, ti conviene essere pronta in ogni momento.», sentenziai inflessibile.

Annuì frettolosamente, prima di dileguarsi furtivamente tra i corridoi. Quel bastardo riusciva ad incutere terrore anche quando non era presente. Ad ogni modo, avevo altro a cui pensare perché quella sera stessa, sarei partito per l'unica pausa che mi concedevo una volta l'anno. Solitamente la posticipavo a quando Vincent era presente, tuttavia ero arrivato ad una soglia di sopportazione molto sottile.

Salì sulla mia macchina, già pronta alla partenza e senza ulteriori perdite di tempo l'autista di turno si diresse verso la pista privata del nostro clan. Controllai il cellulare per vedere se ci fossero aggiornamenti riguardo all'evento in Francia, a maggior ragione dopo il passo che avevo intrapreso in autonomia senza il suo consenso. L'azzardo di andarla a trovare in Canada per convincerla a tornare da lui, sapevo essere un'arma a doppio taglio, eppure quel suo silenzio era confortante.

Le acque sicuramente si erano calmate e forse il temperamento folle del Boss si era affievolito, perché in alcuni momenti dopo l'allontanamento di lei, aveva raggiunto livelli mai visti prima. Non poteva permettersi di essere associato al suo vecchio, altrimenti l'organizzazione sarebbe stata lieta di affondarlo all'istante.

• Sul Jet

Le ore passarono velocemente mentre sistemavo alcune scartoffie aziendali e mi concedevo un bicchiere di rum ghiacciato, gentilmente portato dall'ammaliante hostess bionda. Il pilota del jet rapì la mia attenzione, perché stava annunciando la nostra discesa verso la mia meta.

Zurigo, in Svizzera.

Quella fuga annuale per il clan era una vacanza che mi concedevo, probabilmente in qualche parte del Mondo piena di donne e buon cibo. Eppure, nessuno era al corrente che quella volta mi stavo recando in una delle cliniche più esclusive in circolazione, per effettuare un check up completo. Neppure Vincent, ne era al corrente perché quella questione preferivo tenerla solo per me.