Hai capito?

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Non riuscivo a percepire nulla se non le labbra di Edoardo sulle mie, così esperte ma non invadenti, così audaci e sorprendenti. Non credevo che un semplice bacio potesse creare tanto scompiglio nel mio cuore e nei miei pensieri già abbastanza ingarbugliati.

Dopo poco Edoardo si discostò da me e rimase ancora qualche secondo fermo in quella posizione, tenendomi imprigionata tra le sue braccia e osservandomi seriamente, come se neanche lui si aspettasse quelle rivelazioni dal nostro contatto. 

Poi lentamente i suoi occhi si fecero meno intesi e la sua espressione assunse un tono tra il malizioso e il divertito. Le sue labbra, che fino a qualche secondo prima erano impresse sulle mie, formarono un sorriso scherzoso e poi si mossero per dire: "Ora hai capito cosa prova un ragazzo?"

Come?! Cosa?!

"Io..." balbettai nel panico, non riuscendo a decifrare neanche questa situazione e le azioni di Edoardo.

Il ragazzo si lasciò sfuggire una risata mentre in lontananza perse a suonare la campanella che decretava l'inizio delle lezioni del pomeriggio. Edoardo si allontanò tranquillamente per prendere i suoi quaderni, come se non fosse appena successo qualcosa tra di noi, poi si voltò nella mia direzione e mi fece un occhiolino, aggiungendo: "La prossima volta che vuoi un bacio, dimmelo chiaramente. Sempre a tua disposizione"

Dopo questa farse, che mi lasciò letteralmente a bocca aperta, si avviò con calma verso l'edificio scolastico, lasciandomi immobile ancora appoggiata all'albero, il cuore sull'orlo di un infarto, gli occhi ancora spalancati per l'incredulità di quanto accaduto e la testa confusa più che mai.

Possibile che per Edoardo un bacio fosse una questione tanto superficiale e di poco conto? Considerando tutte le ragazze alle quale si era offerto, forse sì...

Ero stata baciata sia da Elia che da Edoardo, ma non avevo compreso nessuno dei due... e adesso cos'avrei dovuto fare?

Avevo solo peggiorato la situazione, andando avanti di questo passo, rischiavo di finire al manicomio... forse non era neanche così male come alternativa in quel momento.

Quando mi ripresi dal mio stordimento, realizzai che ero in ritardo per la verifica di chimica, così cominciai una corsa forsennata verso il laboratorio, arrivando con il fittone, giusto un secondo prima del professore. Presi posto accanto a Elia, cercando di regolarizzare il respiro e guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.

"Dov'eri finita?" chiese scocciato, spostando la sua attenzione da me al professore.

Ero a farmi baciare da Edoardo, ma nulla di importante a quanto pare.

"Ero in bagno" risposi invece, provando a controllare il tremolio della mia voce, ma fallendo miseramente.

Presi il mio astuccio e lo aprii alla ricerca della penna e invece vi trovai un bigliettino piegato su sé stesso. Mentre il professore spiegava come si sarebbe svolta la verifica lo srotolai, rivelando la scritta sopra esso: "Le tue labbra sono un dolce richiamo per le mie. Tuo E."

Lo fissai sconvolta e pensai che questo era un crudele scherzo del destino o una brutta coincidenza... oppure qualcuno mi stava mentendo! Come potevano arrivarmi sempre frasi che riassumevano eventi appena accaduti?

Mi affrettai ad accartocciare il foglio e nasconderlo nello zaino, prima che qualcuno lo vedesse e poi decisi di accantonare tutti i problemi e concentrarmi sulla verifica: ne andava della mia media scolastica.

"Hai capito?" mi domandò Elia, girando il volto verso di me come per assicurarsi che fossi attenta.

Dannazione non avevo ascoltato una sola parola... ma perché finiva sempre così?

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