Déjà vu

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Mi chiusi la porta di casa dietro le spalle e mi appoggiai con la schiena, scivolando poi finché non mi ritrovai seduta sul pavimento di legno chiaro.

E adesso come diamine uscivo da questa situazione? Paradossalmente avevo appena ricevuto tre dichiarazioni d'amore, da tre ragazzi che avevo erroneamente creduto essere i miei E, i quali mi avevano rifiutato inizialmente.

Cosa accidenti avevo fatto per fargli cambiare idea?

"Come sono confusa..." mormorai tra me e me, portandomi le mani sulla testa per trattenere tutto il caos che minacciava di farla esplodere.

"È confuso!" esclamò Benedetta apparendo davanti a me con il cellulare in mano e un'espressione frastornata sul volto.

"Chi?" domandai stupidamente, non essendo in grado di capire più nulla.

La mia amica mi guardò sconvolta e poi rispose a voce alta: "Come chi, Liv! Riccardo!"

Corrugai le sopracciglia e replicai: "Ah già. Ho come un déjà vu"

"Io l'ho baciato e ora lui è confuso. Ho fatto un casino!" riprese a dire Benedetta, ricominciando a girare per lo spazio circostante.

"Con tutti questi avvenimenti simili, ultimamente mi sembra di avere sempre déjà vu" continuai a ragionare a voce alta, ignorando il blaterale di Benedetta.

"Magari ho rovinato la nostra amicizia" si mise a riflettere la mia amica, pensierosa.

"Come si risponde a una dichiarazione con il cuore così incasinato?" riflettei sommessamente.

"Dichiarazione?" ripeté perplessa Benedetta, spostando la sua attenzione su di me.

"Mi sento come all'ora di matematica, quando vengo chiamata alla lavagna e non so risolvere la formula" risposi, non facendo caso alla sua domanda.

"Non mi sono esplicitamente dichiarata" ragionò Benedetta, pensando che la mia frase fosse riferita a lei "Oh accidenti, un bacio vale come dichiarazione esplicita?"

"Dove posso trovare la formula per districare i miei sentimenti?"

"Perché parli dei tuoi sentimenti ora?"

Sollevai i miei occhi stanchi su di lei e risposi con voce piatta: "Enrico ha appena detto che prova qualcosa per me"

Benedetta mi fissò sorpresa, poi sollevò una mano per sbloccare il suo cellulare e guardare l'ora, infine disse "Ma quanto tempo sono stata al telefono? Quand'è che hai visto Enrico?"

"Sul tetto. Prima. Oh Benny, cosa devo fare?"

"Non lo so! Io cosa devo fare?"

"Non lo so! Almeno tu hai solo un ragazzo da gestire"

"Cosa vorrebbe dire?"

"Anche Edoardo si è dichiarato"

"Cosa?! Quando?!"

"Qualche giorno fa. Ma il primo è stato Elia"

"Che?!"

"Io non ci capisco più nulla, più ci penso e peggio mi sento. Non so chi mi piace, non so come rispondere a nessuno di loro, non so nemmeno se sono pronta a rispondere a qualcuno di loro"

Benedetta sospirò e si accasciò al mio fianco, sedendosi anche lei sul pavimento e poggiando la testa sulla mia spalla: "Siamo proprio delle frane, Liv"

Sorrisi mio malgrado e feci un profondo respiro per scacciare tutte le preoccupazioni che attanagliavano il mio stomaco, poi mormorai: "Forse dovrei restarci in America, così non avrei nessuna risposta da cercare"

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